Un tipo di Cucina che ha preso piede negli ultimi tempi è la Cucina Giapponese.
Partiamo però facendo la differenza tra questa e la Macro
biotica.
Il termine Macrobiotica deriva dal greco “markos” e “bios”, che significa “vita piena” ed il suo primo divulgatore fu lo scrittore e filosofo giapponese Yukikazu Sakurazawa, meglio conosciuto come George Ohsawa.
Egli prendendo ispirazione dall’alimentazione dei monaci buddisti, diffuse in Occidente le prime teorie sulla dieta macrobiotica.
Si tratta di uno stile alimentare molto antico dove ogni elemento è in equilibrio con gli altri ed il cibo ha un ruolo fondamentale per mantenere l’armonia tra mente e corpo.
Per poter raggiungere questo equilibrio alimentare nella 
macrobiotica è necessaria l’associazione BILANCIATA di cibi Yin cioè acidi (latte, yogurt, tè, spezie…) con cibi Yang ossia alcalini (sale, carne, pesce, pollo, uova…). Quindi alimenti opposti ma complementari dove per ogni alimento Yin ci deve essere anche l’alimento Yang.
In Occidente, i prodotti Giapponesi, oltre che nella macrobiotica, sono diffusi in ricette etniche dal sapore orientale.
La cucina giapponese è una vera e propria arte nella quale sapori, colori e forme si sposano in composizioni eleganti e affascinanti create da cuochi professionali che la creano come se fosse quasi un rituale.
I principali ingredienti di questa cucina sono riso, pesce, alghe, verdure, soia ed uno dei piatti più conosciuti è il sushi. La ricetta 
base del sushi è composta da riso lavorato con una miscela di aceto di riso, zucchero e sale; poi da qui i cuochi si sbizzarriscono creando tante varietà. Questa pietanza viene accompagnata con salsa di soia, zenzero e wasabi.
Un altro piatto
molto apprezzato è il nigiri ossia fettine di pesce
crudo o di verdure adagiate su polpettine di riso.
Stiamo parlando di una cucina molto particolare e raffinata che sembra piacere davvero a tanti in quanto leggera e gustosa.
