Panadì de Sant’Antone

Panadì de Sant’Antone, ossia panini di Sant’Antonio, delle castagnole o piccole frittelle zuccherate che a Brescia si usava preparare in occasione di questa festa, queste frittelle davano il via ai fritti del Carnevale in arrivo.
Un tempo in occasione della festa di Sant’Antonio, come in tanti altri luoghi in Italia, si accendeva il famoso falò, in alcuni luoghi, come Brescia, Milano ma ad esempio anche in Sardegna fortunatamente è un’usanza ancora attuale.
Sant’Antonio è ritratto con il fuoco, infatti secondo la leggenda, non aveva paura del fuoco e addirittura si diceva strappasse le anime dall’inferno.
Il detto dice: Sant’Antone dè zenér Sant’Antone Fritolér (Sant’Antonio di gennaio Sant’Antonio frittellaio).
A casa mia (in Sardegna) nei giorni 16/17 gennaio, i fritti non mancavano mai, ma nel mio caso anche se non sono dolci tipici di Sant’Antonio, le zeppole erano sempre presenti e la sera del 16 in particolare era d’obbligo cenare con le zeppole, forse perchè erano le prime che assaggiavamo e ne mangiavamo fino a quando non vedevamo il vassoio vuoto, ora alla ricerca di altre usanze e altre storie, ho trovato queste frittelle del mio paese che invece è quello d’adozione.

Aggiungo che come tutte le ricette regionali e in modo particolare alcune come questa delle quale si sa poco perchè poco documentata, la ricetta può variare in base alla zona, o anche più semplicemente alla famiglia che le prepara.

Panadì de Sant'Antone
  • Preparazione: 10 Minuti
  • Cottura: 2/3 Minuti
  • Difficoltà: Bassa
  • Porzioni: 5/6 persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • 300 g Farina 00
  • 100 g Zucchero
  • 30/40 ml rhum (o grappa)
  • 2 Uova
  • 1/2 bustine Lievito chimico in polvere
  • 1 pizzico Sale
  • q.b. Zucchero a velo
  • 500 ml Olio di semi di arachide

Preparazione

  1. Versate la farina e lo zucchero in una ciotola, aggiungete il lievito e il sale e mescolate, poi aggiungete le due uova e iniziate ad amalgamare il tutto semplicemente con le mani, a questo punto versate il rhum o il liquore che avete scelto, perfetta anche la grappa, nella ricetta trovate scritto 30/40 ml perchè la dose può variare in base alla misura delle uova.
    Una volta amalgamato il tutto, l’impasto risulterà liscio e omogeneo e non necessita di essere lavorato a lungo.
    Quando l’impasto sarà pronto, infarinate leggermente il piano da lavoro, tagliate un pezzo del vostro impasto e formate un salsicciotto, che poi andrete ad allungare come se stesse facendo degli gnocchi, potrete ottenerli con un tarocco o un coltello, poggiateli su un piano infarinato in modo che non si attacchino.
    Versate l’olio in una padella capiente, scaldatelo e una volta pronto, versate metà della dose delle frittelle preparate, quando risulteranno perfettamente dorate, scolatele e adagiatele su carta assorbente per perdere l’olio in eccesso e proseguite con le restanti.
    Eliminate la carta da cucina utilizzata per assorbire l’olio e ultimate con una spolverata di zucchero a velo.

    Non vi resta che servire le vostre frittelle di Sant’Antonio.

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Conservazione

Queste frittelle si possono mangiare subito, o preparare in anticipo e servirle in un secondo momento, ottime anche dopo due o tre giorni conservate a temperatura ambiente.

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