Pabassinas de saba, pronte per festeggiare “Is animeddas”, esatto, Ognissanti è alle porte, la Festa dei Defunti va ricordata come da tradizione con i nostri dolci e la Sardegna ne ha veramente tanti, in questa occasione non possono mancare quelli che sono gli ingredienti principali, la saba o sapa e la frutta secca.
Non tutti avrete letto i miei articoli precedenti in merito a questa antica tradizione di “Is animeddas” che non è molto diversa da Halloween.
Anche in Sardegna si girava per le vie dei paesi a suonare i campanelli ma la frase magica che si sentiva era: “seu benius po is animeddas”( siamo venuti per le piccole anime) un po’ come ad Hallowen “dolcetto o scherzetto”, sicuramente non c’erano le maschere nei supermercati ma ci si vestiva di stracci e lenzuola vecchie per simulare i fantasmi e invece delle caramelle i bambini ricevevano dolcetti di saba e frutta secca se fortunati, o semplice frutta secca, melagrane, mandarini e castagne se meno fortunati ma erano sicuramente sempre e comunque grati.
Pensando a questa ricetta oggi si può dire che è una ricetta molto costosa, veramente un lusso, visti i costi della saba e della frutta secca, quindi può sembrare strano sia una ricetta antica, ma un tempo tutti avevano le vigne e le piante in casa delle frutta secca quindi preparare i dolci con questi prodotti era normale.
Di queste pabassinas de saba ci sono tante varianti, in questo caso la ricetta prevede solo la cottura in pentola, alcune versioni parlano di asciugare is pabassinas nel forno a bassa temperatura dopo la loro preparazione, si possono decorare con la glassa “sa cappa” o con la saba, io preferisco la seconda, poi granella di zucchero colorata o argento un po’ più colorata, in sardo “sa traggera”, ma oltre a questi piccoli dolcetti si trova anche la versione a rombo da forno, questo per dire che non c’è una ricetta giusta e una sbagliata ma semplicemente è un dolce dallo stesso nome che si prepara in vari modi.
Se volete leggere qualcosa in più su “Is animeddas e sulle ricette che si preparano per questa festa potete trovare qualche riga “QUI”
Ingredienti
Per la base
- 200 mlsaba
- 50 gfarina di grano duro
- 200 gmandorle
- 150 gUva passa
- 100 gFichi secchi
- 1Scorza d’arancia
- q.b.cannella
Per decorare i dolci
- q.b.saba
- zuccherini argentati o colorati
- 30pirottini
Strumenti
- Pentola
- Frusta a mano
Preparazione
Per prima cosa mettete l’uvetta ammollo in una ciotola con acqua tiepida.
Tagliate le mandorle (senza pelle) a pezzi, io le ho fatte a listarelle e tagliate a pezzetti anche i fichi secchi.
Lavate accuratamente un’arancia con la buccia non trattata e grattugiate la scorza.Versate la saba in una pentola dal fondo spesso, portatela a ebollizione, quando inizierà a bollire versate la farina di grano duro a pioggia, questa operazione va fatta lentamente e sempre mescolando con una frusta in modo da non formarsi grumi.
Fate cuocere per due o tre minuti a fiamma molto dolce poi spegnete la fiamma.Versate la scorza d’arancia e un po’ di cannella nella saba, amalgamate bene, poi aggiungete l’uva passa strizzata e la frutta secca in modo graduale mentre mescolate, in questa fase meglio utilizzare un semplice mestolo di legno e non la frusta.
Quando avrete finito di versare gli ingredienti il composto risulterà uniforme e si sarà staccato dalle pareti della pentola.Lasciate intiepidire il tutto, poi iniziate a formare delle piccole palline (con le mani bagnate) che poi andrete ad allungare leggermente ottenendo dei piccoli coni.
Quando avrete finito di preparare le forme preparate 30 pirottini, versate un po’ di saba in una ciotolina e passate is pabassinas nella saba prima di metterle nei pirottini, poi adagiate ogni dolcetto sul suo pirottino, non i resta che decorare con zuccherini argentati o colorati a vostro piacimento e far asciugare i dolci per una notte.
Se preferite (prima di decorarli) potete passarli in forno per 15 minuti a 120° circa, ma posso assicurare che questo passaggio si può evitare.