Formaggio fritto abruzzese

Il formaggio fritto abruzzese è senza ombra di dubbio uno tra i piatti più gustosi della tradizione: una ricetta povera, semplice, di origine teramana ma diffusa in tutta la regione. Avvolto in una croccante pastella il formaggio fritto è un classico dell’antipasto abruzzese ma potete gustarlo anche come secondo o in accompagnamento agli arrosticini. Vi darò in corso d’opera tutte le spiegazioni per preparare un ottimo formaggio fritto abruzzese perciò leggete bene tutta la ricetta prima di mettervi al lavoro.

Da non perdere

Formaggio fritto abruzzese Cucina vista mare
  • DifficoltàFacile
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di riposo1 Ora
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Porzioni2 persone
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaRegionale Italiana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

La ricetta originale prevede l’utilizzo del formaggio pecorino fresco ma in ugual modo si può utilizzare quello di latte misto o di solo latte di mucca. Essenziale è che sia fresco e di ottima qualità. Per il mio formaggio fritto abruzzese (cacio fritto lo chiamiamo noi a casa) ho scelto una caciottina di solo latte vaccino per accontentare anche chi non ama il gusto più intenso del pecorino.

200 g caciotta abruzzese (di pecora, mista o vaccina)

Per la pastella

80 g farina 00
1 pizzico sale
120 ml acqua frizzante

Per la frittura

q.b. olio di arachide

Passaggi

Preparare la pastella

La pastella si può preparare in tanti modi, alcune ricette prevedono l’utilizzo dell’uovo, io la preferisco senza perché per i miei gusti resta più leggera e più croccante. Molto importante l’utilizzo di una bevanda gassata fredda: acqua, vino bianco frizzante o birra. La pastella stessa al momento dell’utilizzo deve essere fredda perciò ricordatevi di mettere la ciotola dove la preparerete in frigorifero e una volta pronta fate riposare la pastella in frigorifero per un’ora.

Nella ciotola versare la farina e un pizzico di sale poi poca alla volta aggiungere l’acqua o la bevanda scelta, poca alla volta mescolando con una frusta fino ad ottenere un composto liscio, omogeneo e che abbia la consistenza simile a quella di uno yogurt. Per la mia pastella ho utilizzato 120 millilitri di acqua ma tenete conto che si tratta di un’indicazione perché ogni farina, ogni marchio può assorbire acqua in modo diverso perciò dovrete regolarvi un pochino ad occhio: non troppo molle e non troppo dura. Coprire la ciotola e riporre in frigorifero per un’ora.

Friggere il formaggio

Per le fritture utilizzo sempre l’olio di semi di arachidi poiché ha un punto di fumo elevato ma un gusto più delicato rispetto all’olio di oliva. La frittura va fatta ad immersione perciò utilizzate una casseruola a bordi alti e olio abbondante. Se dovete fare una piccola frittura come me può andar bene anche una padella ma l’olio ci deve stare!

Scaldare l’olio nella casseruola: per capire se è pronto potete provare o immergendo uno spiedino di legno intorno al quale se l’olio è pronto si formeranno tutte le bolle oppure con un pochino di pastella.

Mentre l’olio scalda eliminare la crosta al formaggio e tagliarlo a fette spesse circa un centimetro. Immergere il formaggio nella pastella facendo in modo di ricoprirle bene. Friggerle nell’olio caldo (un paio di fette alla volta) per qualche minuto su ogni lato: la superficie dovrà risultare dorata. Con l’apposita paletta per fritti togliere il formaggio dalla casseruola e trasferirlo su un vassoio con carta per fritti.

Servire il formaggio fritto ben caldo in modo che sia bello morbido e filante.

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