Cucina povera medievale veneta Panada di Nonno Bruno

Cucina povera medievale veneta Panada di Nonno Bruno,

Cucina povera medievale veneta Panada di Nonno Bruno

Cucina povera medievale veneta Panada di Nonno Bruno,
Cucina povera medievale veneta Panada di Nonno Bruno

Ben ritrovati cari lettori e lettrici di Cucinacononnariella, sbirciando nel web alla ricerca del tempo che si stava meglio quando si stava meglio. abbiamo recuperato una antica ricetta risalente al Medioevo: Cucina povera medievale veneta Panada di Nonno Bruno.

Una ricetta che si realizzava con ingredienti semplici e genuini, con il pane prodotto rigorosamente in casa, e nella regione veneta la panà o panada si svezzavano i bimbi o in tempi di carestia come provoca la guerra era un piatto nutriente che calmava i morsi della fame.

Qualche volte ricordarci come eravamo può far apprezzare quello che oggi abbiamo sulla nostra tavola e riprodurre alcuni piatti ci fa anche ricordare chi eravamo e da dove proveniamo, le nostre origini non dobbiamo mai dimenticarle.

 

Ingredienti:
250 g pane raffermo;
acqua q.b.;
1 filo olio extravergine d’oliva;
1 pizzico sale.

Procedimento:
E’ un piatto molto facile e veloce. Il primo passaggio è quello di tagliare il pane a fette e porlo in una pentola qualsiasi (certi consigliano o di terracotta o di rame).

Successivamente, bisogna coprire il pane un po’ alla volta con l’acqua, in modo tale che piano piano il pane la assorba tutta.

Poi, aggiungete un pizzico di sale ed un filo d’olio. Mettete il tutto sul fuoco e fatelo cuocere al minimo fino a quando il pane si sarà disfatto e la “panà” sarà diventata una zuppa.

Nonno Bruno consiglia di cucinare tanto la “panà”, “parchè più te la cusini, più la diventa bona”.

Quindi lasciatela andare per almeno un’ora e mezza o due ore.

A fine cottura, condite con un filo d’olio e aggiungete a piacere del formaggio grattugiato e del pepe nero.

Quindi ringraziamo Nonno Bruno per la sua ricetta della cucina povera medievale veneta: Panada di Nonno Bruno e per averci fatto conoscere un pezzo di storia antica culinaria della nostra bellissima Italia.

Vi ringraziamo per l’attenzione e un arrivederci a voi tutti alla prossima ricetta.

Nonna Ariella

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