Tajarin o meglio, tajarin piemontesi, gli unici ed inimitabili, preparati con la pasta fresca all’uovo con 30 tuorli, che, a differenza di ciò che si possa pensare, è una pasta davvero leggera e delicata.
Questo tipo di pasta è davvero unico nel suo genere, prima di tutto, per ottenere il colore giallo intenso dovrete utilizzare delle uova a pasta gialla apposite per preparare la pasta fresca. In più, per un risultato ancor più perfetto, vi consiglio di usare una semola di grano duro rimacinata, che oltre a rendere asciutta la pasta, tiene bene la cottura.
Come condire i vostri tajarin? La tradizione piemontese li vuole nel piatto assieme al tartufo, ma potete condirli anche con una crema di ricotta e limone, o ancora un buon sugo di carne o di funghi piuttosto denso. La mia nonna prepara i migliori tajarin piemontesi che io conosca, e siccome non volevo deluderla ho preparatoe riscritto per voi la sua ricetta dei tajarin!
Se volete mettere le mani in pasta, correte a leggere la ricetta, e se avete bisogno di aiuto o consigli su come impastare a mano, vi aspetto sul mio gruppo “Cucina con Nenè – MANI IN PASTA”.
- DifficoltàMedia
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione20 Minuti
- Tempo di riposo30 Minuti
- Tempo di cottura1 Minuto
- Porzioni3/4
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 200 gfarina di semola di grano duro rimacinata
- 6tuorli
- 1 cucchiaiovino bianco (o acqua)
Preparazione
Per preparare i tajarin dovete per prima cosa preparare l’impasto base.
La ricetta della pasta fresca 30 tuorli prevede l’utilizzo, appunto, di 30 tuorli per 1 kilogrammo di farina.
Tenete presente che: con la ricetta seguente otterrete 4 porzioni di pasta perfette in un menù a più portate, nel caso la pasta fosse il pasto principale, le stesse dosi vanno bene per due persone.
Su una spianatoia in legno, versate la semola rimacinata a fontana, e al centro create un buco nel quale andrete a versare i tuorli leggermente sbattuti.
Cominciate ad impastare con le mani, aggiungendo anche il cucchiaio di vino bianco. Tirate fuori tutte le vostre energie perché è un impasto piuttosto sodo e non troppo semplice da maneggiare.
Se avete bisogno di aggiungere acqua per ammorbidire l’impasto, fatelo, ma in piccole dosi, e, soprattutto, poca alla volta.
Quando avrete ottenuto un impasto liscio ed omogeneo, copritelo con un canovaccio e lasciatelo riposare per una trentina di minuti prima di procedere alla stesura ed al taglio dei tajarin.
Stendete, con un mattarello o con una macchina stendipasta, la pasta per i tajarin, il più sottile possibile.
Tagliate le sfoglie di circa 30 cm, e a quel punto decidete se tagliare i tajarin con l’apposito stampo da attaccare alla macchina stendipasta, oppure, dopo averli arrotolati su se stessi, tagliarli a mano, con il coltello.
Adagiate i tajarin su un mestolo, posizionato in orizzontale, ad asciugare fino al momento della cottura.
Cuocete i tajarin in acqua bollente salata per circa 1 minuto.
CONSERVAZIONE
Conservate i tajarin in un posto asciutto e fresco per massimo un giorno.
Potete surgelare i tajarin, prima distesi ben separati, poi raccolti in un sacchetto.
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Grazie della ricetta condivisa. avrei apprezzato qualche immagine delle fasi di preparazione, specie della fase del taglio della pasta dall’impasto.
GRAZIE ALLA NONNA
Rimedierò aggiungendo questi passaggi!
Certo, prossimamente aggiungerò le foto passo passo! grazie mille!