“E’ come raccontare una storia con colpi di scena, improvvisazione e arte oratoria. La storia che sappiamo raccontare è fatta di miscelazioni fantasiose che mai avresti pensato di sorseggiare e si sviluppa in contesti che mai avresti potuto anche solo immaginare”
Le ultime volte che sono andata nei locali di Roma, li ho sempre trovati tutti un po’ uguali, privi di personalità. Invece ieri questo mi ha colpito favorevolmente. E’ l’ideale per ritrovarsi con gli amici, bere o mangiare qualcosa in una location rilassante, riservata e gradevole. Non è arredata con il solito stile bistrot o shabby chic ormai piuttosto inflazionati ma un suo charme. Ha delle pareti che sembrano avere degli affreschi recuperati dai vicini scavi archeologici delle terme di Traiano, ma allo stesso tempo è giovane ed accogliente. Ci siamo andati dopo il teatro, visto che eravamo andati al Brancaccio dal quale si raggiunge comodamente a piedi. Non avevamo fame ma ci siamo orientati sui drinks. Musica giusta, non invadente, luci soffuse ma non troppo basse, tutto molto equilibrato. Il personale è stato estremamente gentile e ci è stata illustrata la carta. Ci siamo seduti al bancone ed abbiamo osservato la brava barman Eleonora De Santis mentre ci preparava i nostri drinks con movimenti agili ed incantatori.
Devo dire che a me piace il rum ed ho optato per una Habana Vieja che non mi ha deluso, morbido e voluttuoso mi è gustato parecchio. Ovviamente ho assaggiato anche quelli dei miei amici ed erano tutti buonissimi. Ottimo anche il Green Mule ed il Santaria. Bei bicchieri, preparazioni particolari, assolutamente diverse dal solito e sapori veramente equilibrati. Ci siamo ripromessi di tornarci perché non si può assaggiare tutto in una sera ma abbiamo grandi aspettative.
Non ultimo perché dalla cucina abbiamo visto uscire piatti molto intriganti il cui artefice è l’Executive Chef Mario Di Maio e dobbiamo provare assolutamente anche quelli! Per la bella stagione c’è un grande dehors! Stay tuned!
