Spaghetti con sugo di polpette

“Da un racconto di Ward Greene. Ambientata nell’Inghilterra edoardiana è l’idillio interclassista tra Lilli, bassotta civettuola dei quartieri alti, e Biagio, bastardino vagabondo che non conosce catena. Romantico, con qualche scivolata nella leziosità svenevole, e frammentario, decoroso e trascurabile a livello plastico e coloristico, con i momenti più felici negli episodi e nei personaggi marginali, il film è interessante per l’impiego del Cinemascope “che esalta l’orizzontalismo dell’universo canino” (O. De Fornari) e per la decisione di mettere al bando gli esseri umani (da sempre il tallone d’Achille del cinema disneyano), rappresentati soltanto dalle ginocchia in giù, come gli assassini nei gialli televisivi. Non a caso prende quota nella 2ª parte dove la componente canina ha il sopravvento.AUTORE LETTERARIO: Ward Greene”

Gli spaghetti con le polpette o spaghetti and meatballs, li avrete sicuramente visti nel film “Lilli e il vagabondo” e qualcuno di voi le ha sicuramente assaggiate.

Da piccola le faceva mia mamma (e anche questa volta le ha fatte lei ed io mi sono intrufolata in cucina a darle una mano… nel vero senso della parola, perchè le polpette le ho impastate io ed ho dato loro la forma con le mie manine ).

Per molti americani questo è un piatto italiano (in realtà fino a qualche tempo fa lo credevo anche io, ma proprio per il fatto che a casa la mangiavamo di tanto in tanto), ma in realtà è un piatto inventato dalle donne Italiane emigrate in America che si trovavano a dover “aggiustare” il sapore troppo acquoso della salsa aggiungendo concentrato di pomodoro,origano e polpette di carne.

Quella che vi do oggi è la ricetta che usa mia mamma, spero che possa piacervi, perchè vi assicuro che questa pasta è davvero buona.

 

Lilly e il vagabondo
Lilly e il vagabondo

 

Ingredienti:

(per 4 persone)

  • 400g spaghetti
  • 250g di tritato
  • 1 uovo
  • 5 cucchiai di parmigiano reggiano
  • 2 fette di pan carrè
  • latte q.b.
  • pan grattato 4 cucchiai circa
  • 1 bottiglia di salsa di pomodoro (questa volta abbiamo utilizzato la salsa di pomodoro datterino della Cirio).
  • Sale q.b.

Procedimento:

 

  1. In una ciotolina mettete il pan carrè a bagno nel latte.
  2. Preparate le polpette mettendo il tritato in una ciotola insieme al parmigiano, l’uovo, il pan grattato, il sale e le fette di pan carrè strizzate.
  3. Impastate bene tutti gli ingredienti e date forma alle polpette.
  4. In una padella mettete 3 cucchiai di olio ed accendete il fuoco a fiamma media, quindi posizionatevi sopra le polpette e fate cuocere girandole regolarmente.
Polpette
Polpette

 

 

 

 

 

 

 

5. In un’altra padella aggiungete un cucchiaio di olio e la salsa di pomodoro, quindi accendete il fornello a fuoco medio.

salsa di pomodoro
salsa di pomodoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6. Appena le polpette saranno pronte aggiungetele alla salsa di pomodoro e fate cuocere per una decina di minuti.

 

Polpette nel sugo
Polpette nel sugo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7. Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata e bollente. Scolateli ed impiattateli, quindi versatevi sopra la salsa con due o tre polpettine a piatto.

spaghetti al sugo di polpette
spaghetti al sugo di polpette

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon appetito!

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.