Il Birramisù

Quello che vi propongo oggi è un dolce che, secondo me, amerete. Soprattutto se vi piace la birra, oggi vi racconto del “Birramisù”.

La ricetta è simile a quella classica, con la sola differenza che i savoiardi saranno bagnati nella birra invece che nel caffè. Io ho usato la Cerees, ma si sentiva appena. Quindi se preferite un maggior contrasto, preferite una birra forte, magari un po’ amarognola.

Qualche altra parola la spenderei per le uova. Come sapete le uova crude sono a rischio di salmonella, quindi io posso consigliarvi di scegliere uova freschissime e bio, oppure trovare albumi e tuorli pastorizzati. Li trovate al supermercato e potrete calcolare la quantità, facendo il conto che ogni uovo medio pesa 60 grammi di cui 35-40 dati dall’albume e il rimanente dal tuorlo. Il conto è presto fatto.

Un’ultima soluzione è quella di pensare voi alla pastorizzazione sia degli albumi che dei tuorli (potete usare questo tutorial).

Detto questo, vi invito a provare questa golosissima ricetta e dirmi cosa ne pensate.

Il Birramisù
Il Birramisù

Ingredienti: 

  • 6 tuorli d’uova freschissime (preferibilmente bio o pastorizzate)
  • 6 albumi (bio o pastorizzati)
  • 500g mascarpone
  • 120g zucchero
  • 1 birra scura preferibilmente dal gusto amarognolo
  • 400g savoiardi
  • Cacao in polvere q.b.

 

Procedimento:

Lavorate a lungo i tuorli con lo zucchero. Il risultato dovrà essere un composto molto chiaro e molto spumoso.

Montate adesso a neve gli albumi.

Mettete il mascarpone in una ciotola, e lavoratelo con una spatola di legno. Aggiungete, quindi, i tuorli con lo zucchero. Amalgamate completamente i due ingredienti ed in fine unite gli albumi, incorporandoli delicatamente, dall’alto verso il basso, con una spatola.

Mettete la birra in un piatto fondo e bagnate appena i savoiardi in essa.

Disponete i savoiardi bagnati in una terrina (oppure un bicchiere come ho fatto io). Appena ne avrete ricoperto il fondo spalmatevi sopra la crema, quindi nuovamente disponete un’altro strato di savoiardi e un’altro strato di crema. Procedete in questo modo fino a quando non arriverete al bordo della terrina.

Spolveratevi sopra il cacao amaro.

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.