Come si prepara l’ OSSOBUCO ALLA MILANESE
Oggi andiamo a vedere come si prepara l’ OSSOBUCO ALLA MILANESE un piatto gustoso e tradizionale della cucina italiana: l’ossobuco alla milanese. Questo piatto è preparato con fette di ossobuco di vitello, cotte lentamente in un sugo di brodo di carne, vino bianco, cipolle e aromi freschi come rosmarino e timo.
Per la sua preparazione, gli ossibuchi vengono passati nella farina e successivamente dorati in padella con olio extravergine d’oliva e burro, prima di essere cotti a fuoco lento per circa un’ora e mezza.
Infine, per dare un tocco di freschezza e di colore, si può aggiungere una gremolada di prezzemolo e aglio freschi tritati, che conferirà al piatto un sapore deciso e aromatico.
L’ossobuco alla milanese è un piatto ricco e saporito, ideale da gustare in compagnia di amici e familiari. Non esitate a provarlo, vi conquisterà con il suo sapore unico e autentico!
INGREDIENTI
- 300g di Ossibuchi di vitello ciascuno
- 500 g brodo di carne
- 200 g cipolle dorate
- 50 g farina 00
- 60 g vino bianco
- 45 olio di oliva
- 40 g burro
- sale
- Per la gremolada
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 2 spicchi d’aglio
- buccia di un limone
PROCEDIMENTO
- Per prima cosa passare gli ossibuchi nella farina e scuotere per eliminare l’eccesso di farina.
- In una padella ampia e profonda, fate scaldare l’olio extravergine d’oliva e il burro. Aggiungere gli ossibuchi e fare dorare su entrambi i lati per circa 5 minuti per lato.
- Aggiungere le cipolle tagliate a rondelle sottili e fare appassire per qualche minuto.
- Versare il vino bianco e fatelo evaporare.
- Aggiungere il brodo di carne e portare ad ebollizione. Ridurre la fiamma, coprire con un coperchio e lasciare cuocere a fuoco basso per circa 1 ora e 30 minuti, girando gli ossibuchi di tanto in tanto e aggiungendo brodo se necessario.
- Per preparare la gremolada, tritate finemente prezzemolo limone e aglio e mescolare insieme.
- Una volta cotti gli ossibuchi, spolverizzare con la gremolada appena preparata e servire subito caldi ben caldi.
