Il Kimbap, dal coreano kim (alga) e bap (riso), è una pietanza molto popolare in Corea, a base di riso e vari altri ingredienti che vengono arrotolati in fogli di alga essiccata.
Negli anni ’50 il Kimbap, grazie anche alla facilità di trasporto, è diventato un componente fisso dei pranzi coreani al sacco durante picnic, eventi sportivi, gite scolastiche, viaggi in treno, ecc.
Oltre a essere un popolare cibo da asporto, spesso consumato semplicemente a morsi come uno snack, negli ultimi dieci anni si è via via affermato anche come portata servita nei ristoranti, in questo caso tagliato a fette.
Qui a casa mia, naturalmente, è stato introdotto da mia figlia, decisa sostenitrice dei cibi orientali.
A proposito, se volete curiosare in altre ricette asiatiche, cliccando sui titoli a seguire – evidenziati in azzurro – sarete reindirizzati ai relativi articoli. Potrete spaziare dagli Hotteok Dolci e Hotteok Salati (ancora una sorta di pancake ripieni, sempre coreani), al più classico Riso alla Cantonese (di origine cinese) oppure provare il Riso Basmati con Pollo (stile Nasi Goreng, un piatto indonesiano).
Ovviamente, Silvia ha realizzato di persona il Kimbap… quindi ve lo presento! 😀
Patrizia
Kimbap (cibo popolare coreano)
Categoria: Primi Piatti
Occorrente/Ingredienti per circa 8-9 Kimbap:
Tappetino di bambù (Gimbal)
una tazza o un bicchiere non troppo grandi (da usare come unità di misura)
400 g di riso a chicco corto (Originario o adatto per Sushi), da condire con sale ed 1 cucchiaio di olio di sesamo (vedi procedimento)
1 cetriolo (marinato in acqua, aceto e zucchero)
2 carote medie
3 wurstel (quelli grandi, da hot dog)
4 uova (battute con sale e pepe)
9-10 fogli di alga Nori
Procedimento:
Per prima cosa affettare il cetriolo, nel senso della lunghezza, formando una sorta di sottili bastoncini e metterli a marinare in un contenitore chiuso con acqua (a sufficienza da ricoprirli) per tutta la notte, con un po’ di aceto e di zucchero.
Sciacquare il riso, più volte e molto accuratamente, sotto acqua fredda corrente, finchè l’acqua non risulti trasparente.
La cottura del riso è diversa da come la intendiamo noi occidentali, quindi attenzione al procedimento, semplicissimo ma differente. Bisogna trasferire i 400 g di riso in una pentola antiaderente, non versandoli direttamente, ma usando una tazza o un bicchiere (non troppo grandi). Contare quante tazze/bicchieri vengono riempiti e poi unire una tazza/bicchiere e mezzo di acqua fredda per ciascuna tazza/bicchiere di riso versata nella pentola. Aggiungere un pochino di sale e mettere sul fuoco, a fiamma alta, fino al raggiungimento del bollore. A questo punto mescolare con un cucchiaio di legno, coprire con un coperchio, abbassare la fiamma e far cuocere per 15 minuti.
Dopo una decina di minuti, controllare se è necessario aggiungere un altro pochino d’acqua, tenendo presente che – a fine cottura del riso – questa dovrà essere stata completamente assorbita.
Al termine della cottura, unire un cucchiaio raso di olio di sesamo (o anche meno, tenendo conto che conferisce un sapore tipo di “bruciacchiato”) e mescolare bene per distribuirlo omogeneamente, poi lasciar raffreddare.
Preparare delle frittatine piuttosto sottili (tipo crepes, per intenderci), battendo le uova con un po’ di sale e pepe e cuocendole poi in una padella antiaderente appena oliata (solo per la prima). Quando si saranno raffreddate, tagliarle a striscioline.
Tagliare le carote nel senso della lunghezza, proprio come già fatto con il cetriolo.
Passare i wurstel leggermente in padella, poi tagliare anche questi a striscioline lunghe.
Tenere tutto da parte fino a completo raffreddamento
Quando tutto sarà pronto, a fuoco lento, scaldare i fogli di alga Nori in un padella antiaderente finchè non si sente il caratteristico odore di mare, altrimenti risulterà difficile arrotolarli senza farli rompere.
Preparare il tappetino e tutti gli ingredienti per la formazione dei Kimbap.
Per prima cosa distribuire su un foglio d’alga Nori uno strato più o meno uniforme di riso, avendo cura di porre la parte “lucida” dell’alga Nori a contatto con il tappetino e di lasciare un po’ liberi un paio di centimetri nella parte superiore (vedi foto).
Distribuire gli altri ingredienti (cetriolo, carote, frittatine e wurstel) lungo un’estremità, un po’ sovrapposti, così come si vede in foto.
A questo punto, aiutandosi con il tappetino di bambù e tenendo il ripieno fermo con le dita, iniziare ad arrotolare il Kimbap su se stesso, partendo dalla parte inferiore del foglio d’alga.
Procedere così, arrotolando il tutto abbastanza strettamente, fino alla fine dell’alga.
Via via stringere un po’ il rotolo che si va formando, fino ad ottenere un cilindro di 3-4 centimetri di diametro.
Procedere allo stesso modo con gli altri fogli d’alga, fino a terminare tutti gli ingredienti.
Mettere i Kimbap un po’ in frigo, in modo da farli rassodare e poterli poi tagliare a fette più agevolmente.
Ed eccoli qui, alcuni ancora interi ed altri a fette, pronti per essere serviti.
Vi faccio vedere le fette anche in primo piano!
Le bacchette in foto non sono solo ornamentali, ma sono perfette per prendere le singole fette ed intingerle nella salsa di soia prima di gustarle… gnammmmm!
Difficoltà: media
Tempi di realizzazione: un po’ lunghetti, ma basta prenderci un po’ la mano, soprattutto per l’assemblaggio e la chiusura dei rotoli (è meno complicato di quanto possa sembrare!)
Tempi di cottura: circa 30 minuti totali
Consigli: Visto il suo sapore particolare, l’olio di semi di sesamo può essere sostituito da normale olio extravergine di oliva. Il ripieno può variare un po’ secondo i gusti. Anche in Corea ne esistono varie versioni, da quelle vegetariane a quelle con farciture a base di carne di manzo, tonno in scatola, bastoncini di granchio, danmuji (un loro sottaceto), kimchi (un misto di verdure fermentate con spezie e frutti di mare salati), ecc.