Dolce del Santo

Il Dolce del Santo è un dolce tipico dedicato a Sant’Antonio di Padova. Noi lo abbiamo acquistato a settembre, quando il marito ed io abbiamo passato un fine settimana a Padova e abbiamo visitato la bellissima Basilica del Santo (dove mi sono presa un cazziatone da un frate, che mi ha beccata mentre stavo provando a fare una foto). Dopo aver mangiato quello acquistato, non potevo non provare a farlo in casa e devo dire che è molto più buono di quello comprato. Il Dolce del Santo è un dolce di origine antica: i frati della Basilica di Padova distribuivano ai poveri e ai pellegrini una pagnotta, che poi si è arricchita ed è diventata una torta. E’ costituita da un guscio di pasta sfoglia, da una base con confettura di albicocche, arancia candita, uvetta e amaretti e da un ripieno simile ad un Pan di Spagna arricchito con le mandorle.
Fino a qualche mese fa, S. Antonio, la cui festa ricorre il 13 giugno, per me era semplicemente il santo preferito di mio padre, che di solito lo invoca per ritrovare gli oggetti smarriti (anche se qualcuno dice, erroneamente, che il santo giusto da invocare in questi casi sarebbe Sant’Antonio abate). Poi, per la tradizionale pesca del santino a Capodanno, mi è capitato proprio S. Antonio, così questo santo è entrato anche nella mia vita.
S. Antonio di Padova (Lisbona, 15 agosto 1195- Padova, 13 giugno 1231) è uno dei santi più famosi e più venerati dalla Chiesa cattolica, soprattutto per la sua potenza taumaturgica. Canonico regolare, poi francescano, predicò dappertutto, dapprima in Portogallo, poi in Italia, dove visse anche a Bologna. S. Antonio, davanti alle reliquie dei protomartiri francescani uccisi dai Mori sentì il desiderio di entrare nell’ordine del santo di Assisi. Fu inviato proprio da San Francesco a contrastare in Francia la diffusione dell’eresia dei catari e questa sua intensa attività di predicatore antieretico, gli valse il famoso appellativo di “martello degli eretici” (“malleus haereticorum”).
Pio XII, che annoverò S. Antonio tra i dottori della Chiesa, gli diede il titolo di dottore evangelico, tanto era solito sostenere le sue affermazioni con citazioni del Vangelo. Inoltre, gli agiografi riportano come S. Antonio sapesse far convivere gran rigore e dolcezza d’animo.
S. Antonio morì all’età di trentacinque anni in concetto di santità. Infatti, all’indomani della sua morte innumerevoli miracoli fecero sì che egli fosse invocato dai fedeli come un infaticabile taumaturgo. Fu proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946 da papa Pio XII.
Ora veniamo alla ricetta, che è tratta da www.ilfiordicappero.com ma ho dimezzato le dosi del ripieno, che erano eccessive, anche perché ho usato una tortiera più piccola.

Se volete anche una ricetta salata per festeggiare Sant’Antonio, provate le verdure ripiene.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura40 Minuti
  • Porzioni8 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Per l’involucro

  • 1 confezionepasta sfoglia rettangolare
  • 1manciata di arance candite (tritate)
  • 1manciata di uvetta
  • q.b.confettura di albicocche
  • q.b.amaretti

Per il ripieno

  • 125 guova (circa 3 uova )
  • 90 gzucchero
  • 75 gfarina 00
  • 25 gfecola di patate
  • 30 gmandorle (leggermente tostate e tritate grossolanamente)
  • 11/2limone (scorza grattugiata)
  • 1 pizzicosale

Strumenti

  • 1 Sbattitore
  • 1 Spatola
  • 1 Tortiera 20 cm di diametro

Preparazione

  1. Per preparare il Dolce del Santo, per prima cosa preparate l’involucro. Cominciate foderando una tortiera di circa 20 cm di diametro con la pasta sfoglia lasciando la carta da forno in dotazione, facendo in modo che i bordi della pasta fuoriescano dallo stampo. Poi stendete sulla base un velo di confettura di albicocche e aggiungete una manciata di arance candite tritate, una manciata di uvetta precedentemente ammorbidita nell’acqua e qualche amaretto sbriciolato.

    A questo punto, preparate il ripieno. Con uno sbattitore elettrico montate le uova con lo zucchero, il sale e la scorza grattugiata di limone, per almeno dieci minuti, fino a quando il composto risulterà spumoso. Poi aggiungete, un po’ alla volta, la farina setacciata con la fecola mescolando dal basso verso l’alto con una spatola, senza lavorare troppo per non far smontare il composto. Infine, aggiungete le mandorle tostate e tritate grossolanamente.

    Ora versate il composto all’interno del guscio di pasta sfoglia. Poi richiudete verso l’interno i bordi di pasta sfoglia e fate cuocere in forno statico preriscaldato a 175° per circa 40 minuti.

    Poi sfornatela, lasciatela raffreddare e toglietela dallo stampo.

3,3 / 5
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