Pizza con farina manitoba a lunga lievitazione con poco lievito di birra

Oggi vi propongo l’impasto per pizza con farina manitoba a lunga lievitazione con pochissimo lievito di birra nell’impasto.

Qualche mese fa ho partecipato ad un corso sui lievitati con Giovanni Gandino, un esperto sui lieviti e sui lievitati e ho cercato di carpire tutti i segreti. Mi affascinano molto gli impasti lievitati e cerco di capire bene come funzionano, al di là della ricetta. L’argomento è davvero vastissimo, senza contare tutto il discorso sul lievito madre o pasta madre (prima o poi ci proverò anch’io!!).

Al corso, Giovanni Gandino ci ha parlato della sua pizza che fa lievitare anche 24 o 48 ore. E dev’essere una pizza davvero superba. Non ci ha dato la sua ricetta, ma questa è quella che ho elaborato io dopo il suo corso e con i suoi insegnamenti.

Nell’impasto della pizza con farina manitoba viene messo pochissimo lievito: vi garantisco una perfetta digeribilità e una pizza soffice e croccante allo stesso tempo.

Ecco la ricetta:

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INGREDIENTI (ca. 3 persone)

500 g. di farina manitoba

350 ml di acqua a temperatura ambiente

4 g. di lievito di birra

15 g. di sale

20 ml di olio extravergine di oliva

Preparazione della Pizza con farina manitoba a lunga lievitazione

Preparate l’impasto la sera prima.

Mettete la farina manitoba nella planetaria, aggiungete l’acqua, il lievito sgranato e l’olio. Lavorate l’impasto per 5 minuti e poi aggiungete il sale. Continuate ad impastare per altri 5-10 minuti finchè non otterrete una palla liscia ed omogenea. L’impasto potete prepararlo anche a mano.

Per ottenere una pizza più soffice e meno croccante, utilizzate solo 300 ml di acqua. Se invece volete una pizza ancora più croccante, utilizzate 300 ml di acqua e 50 ml di latte a temperatura ambiente.

Spennellate un contenitore capiente con un velo di olio e adagiate l’impasto della pizza. Spolverate la superficie dell’impasto con un pochino di farina. Coprite con la pellicola trasparente e mettete l’impasto nella parte bassa del frigo per tutta la notte. In frigo i lieviti inizieranno piano piano a lavorare. Alla mattina troverete l’impasto solo leggermente aumentato.

Tirate fuori il contenitore dell’impasto e lasciatelo a temperatura ambiente senza toccarlo per 5 ore (es. dalle 9.00 alle 14.00). Aprite la pellicola trasparente, muovete leggermente l’impasto solo per ristabilire i lieviti all’interno, spolverate la superficie con ancora un po’ di farina e ricoprite con la pellicola trasparente. Lasciate lievitare ancora per 3 ore (es. dalle 14.00 alle 17.00).

L’impasto della pizza che vi sto proponendo è per 3 pizze tonde oppure 1 teglia e mezza (rettangolare). La pizza verrà di media altezza, soffice e, allo stesso tempo, croccante.

Trascorso il tempo, dividete l’impasto in 3 panetti o palline e lasciateli lievitare su una superficie ricoperta di farina per 2 ore (es. dalle 17.20 alle 19.20). Coprite le palline con della pellicola trasparente. Se utilizzate la teglia dividete gli impasti in due: 1/3 e 2/3. Quindi da un impasto di ca. 900 g. vi verrà un panetto più piccolo da 300 g. e uno più grande da 600 g.

Trascorsa anche questa lievitazione, potete procedere alla stesura della pizza.

Accendete il forno statico a 220°C

Prendete la teglia e imburratela. Preferisco utilizzare il burro al posto dell’olio per un discorso di gusto. Se non vi piace, procedete con il filo di olio.

Le teglie per pizza da forno, quelle apposite, non necessitano né di burro né di olio.

Infarinate la superficie di lavoro e prendete il primo panetto. Le pizze, che siano tonde o rettangolari, vanno stese sul piano di lavoro con molta cura e delicatezza e non sopra alla teglia. Vietatissimo il mattarello che ucciderebbe tutto il lavoro di lievitazione.

Con i polpastrelli iniziate a premere in più punti del panetto in modo che si allarghi piano piano. Poi iniziate a portare l’impasto verso l’esterno, sollevandolo e lasciando “fare” alla forza di gravità. Ho guardato anche dei video su come fanno i pizzaioli veri, ma purtroppo, non sono arrivata a questo punto.

Quando l’impasto sarà abbastanza allargato, appoggiatelo sulla teglia (tonda o rettangolare) e con i polpastrelli portate l’impasto dove manca, lasciando il bordo più spesso del resto della pizza.

Una volta steso l’impasto della pizza, aggiungete sulla superficie il pomodoro condito e lasciate lievitare 10 minuti. Se la pizza vi piace abbastanza alta, potete farla lievitare anche 30-40 minuti.

Farcite la pizza come più vi piace e infornate a 220° per ca. 13 minuti nel forno preriscaldato.

Spero che la pizza con farina manitoba a lunga lievitazione vi piaccia !! Buon appetito a tutti ! 🙂

Se avete fretta… QUI trovate il mio impasto “veloce” della pizza.

Author: Dulcisss in forno by Leyla

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82 Risposte a “Pizza con farina manitoba a lunga lievitazione con poco lievito di birra”

    1. Ciao Cristina ! A me hanno detto che il mattarello rovina tutta la lievitazione della pizza e fa fuoriuscire i gas che sono stati incamerati durante quella fase. Avresti dovuto vedermi mentre cercavo di fare la pizza tonda come i pizzaioli ! Ahahahah ! Su questo ci devo proprio lavorare ! 😉 Baci

  1. Buongiorno Leyla e complimenti per tutto!!!
    Ti seguo sempre, sono iscritta alla newsletter e ti seguo su fb! 🙂
    Anche io adoro i lievitati..anche se non li ho studiati molto, ma in fatto di pratica ho una “certa” esperienza 😉
    Con la pizza anche io uso sempre questo metodo ultimamente e viene davvero una meraviglia. Ora ho comprato anche la pietra refrattaria x farla divenire più croccante ma non l’ho ancora provata.
    Grazie ancora per le tue meravigliose ricette!!! Buon fine settimana! Ciao!

    1. Ciao Claudia !! Ma che piacere ! Un benvenuto speciale allora per te che mi segui sempre ! 🙂 Questo impasto è speciale proprio per la sua morbidezza e perchè contiene poco lievito. Fino a qualche anno fa non avrei mai pensato che si potesse preparare la pizza con così poco lievito ! Le cose da imparere sono tantissime sia per i lievitati che per la pasticceria. Man mano sto crescendo anch’io insieme al mio blog a forza di sperimentare e creare. Ti ringrazio per i complimenti e per essere così assidua e costante. Non puoi immaginare quanto mi renda felice ! Alla prossima ricetta allora ! Leyla

  2. Buongiorno Leyla, anche io uso lo stesso metodo. Volevo chiederti, sabato ho ospiti non potendo impastare il giorno prima posso farlo giovedì sera? La procedura è la stessa o c’è qualche passaggio in più? Grazie e buona giornata

    1. Ciao Sabrina ! Giovedi ? Ma è troppo presto ! Piuttosto fai l’impasto la mattina presto del sabato. Ce la fai ? Leyla

    2. Ciao,
      se posso permettermi, vorrei fare una precisazione.. in realta’ se prepari l’impasto giovedi’ sera per il sabato e’ ancora meglio, la farina ha tempo di maturare ancora di piu’: e’ infatti la maturazione il processo che avviene mantenendo per lungo tempo la farina in frigorifero, mentre la lievitazione (azione del lievito di birra) viene bloccata. Farine piu’ forti (come la manitoba, avente W > 360) richiedono molto tempo per arrivare alla giusta maturazione e quindi gusto, ma soprattutto digeribilita’.. Come diceva il maestro di cui hai seguito il corso, l’impasto puo’ stare in frigo a maturare per 24 o anche 48 ore.

      Il procedimento e’ lo stesso, prepari l’impasto il giovedi’ sera e il sabato lo tratti come ha descritto Leyla..
      Se poi lo vuoi rendere piu’ forte lo puoi tirare fuori dal frigo per fargli delle “pieghe” il venerdi’, avendo cura di rimetterlo in frigo senza farlo tornare a temperatura ambiente.

      Ciao,
      Stefano

      1. Ciao Stefano ! Ma certo che puoi permetterti ! Anzi, ti ringrazio ! Sono sempre pronta ad imparare e ogni giorno scopro cose nuove che fino a 2 minuti prima ignoravo. L’articolo è basato sull’impasto che faccio spesso da 24 ore, ma sicuramente proverò anche quello da 48 ore, come da te suggerito. I lievitati mi stanno appassionando davvero tanto. Una materia interessante, ma anche alquanto vasta e complicata. Sei del settore ?
        Grazie infinite del tuo commento, mi ha fatto davvero piacere ! Leyla

        1. E di nulla, anzi! 🙂
          No, sono solo un appassionato come te, ed e’ da qualche tempo che mi sto informando sui lievitati, pane in particolare, ma anche la pizza da le sue belle soddisfazioni..

          Se hai voglia di perderti in qualche sito dove vengono dati consigli utilissimi posso linkare qualcosa: tra i migliori ci sono
          -profumidalforno
          -vivalafocaccia
          -pandipane
          Quest’ultimo lo consiglio fortemente, ha un sacco di belle ricette da cui prendere spunto; il primo, nelle varie sezioni “pane” e “laboratorio” e, sulla destra, “il pane del tapiro”, da molte basi teoriche sui lievitati in generale…e’ un mondo vastissimo, e complicato, ma entrarci e’ stata come una droga per me 😀

          1. Alcuni li seguo.. li guarderò ancora meglio ! Complimenti per la tua esperienza e per la tua conoscenza ! 🙂 Leyla

  3. Ciao Leyla, scusa se insisto, preparando l’impasto la mattina del Sabato non è necessario il passaggio del frigorifero? Seguirò solo le indicazioni che tu dai per la lievitazione esterna? Grazie e buona giornata

    1. Ciao Sabrina ! Il discorso che giovedì è troppo presto !! E’ solo questo. Il passaggio in frigo è per fare i modo che il lievito e i sapori si “assestino”. Se inizi presto il sabato mattina, puoi comunque infornare una pizza con poco lievito. Praticamente segui tutto il procedimento, senza la nottata in frigo. Se no puoi farlo al pomeriggio del venerdì. Non riesci ?

  4. Ciao Leyla, ho trovato molto interessante questo articolo che hai fatto tant’è che ho voluto provare a fare la pizza seguendo le tue indicazioni. Son rimasto soddisfatto dalla morbidezza della pizza, cosa che per me è fondamentale!

      1. con il lievito secco ne basterebbero 2 gr.
        PS il latte non fa la pizza piú croccante ma piú friabile all´interno.

        1. Ciao Alessio ! Benvenuto. Purtroppo con il lievito secco non mi trovo. Preferisco il lievito di birra. Poi un giorno mi dedicherò anche al lievito madre…. 😉 Leyla

          1. Cara Leyla,

            giusto un appunto: lievito fresco e lievito secco sono entrambi lievito di birra 🙂 chiamarsi “lievito di birra” non dipende dallo stato di idratazione o meno, è il nome “volgare” di Saccharomyces cerevisiae, il lievito usato per la panificazione e, come dice il nome stesso, per la fermentazione della birra (oltre che del vino). Buone feste! Andrea

  5. Chiedo scusa ma se la faccio il pomeriggio prima tipo alle 14 visto che ci sono più ore di lievitazione metto un pò meno di lievito magari? e lascio di più in frigo ( primo pomeriggio piu notte)

    1. Ciao SimoZ ! Io lascerei comunque 4 g., al massimo puoi scendere a 3 g. ! In frigo comunque la lievitazione è lentissima, quasi azzerata. Leyla

  6. Interessante, però non capisco perchè usi la manitoba, secondo me è esagerata per la pizza, io uso una farina tipo 1 + germe di grano con un w300 e la taglio col la semola casillo per pizze al 30%, metto 1 grammo di lievito di birra per kg. di farina, oppure 10-12 gr. di lievito madre in polvere ruggeri, impasto il giovedì sera, poi in frigo a 3/4 gradi fino a sabato mattina, preparo le palline e ti assicuro che per il sabato sera sono lievitate benissimo…

    1. Ciao Stefano ! Grazie per il commento ! Ho dato un’occhiata al tuo blog e sei un vero esperto !! Tutto un altro mondo. Io non so neanche come sono fatte le germe di grano !! 😉 A parte gli scherzi. Mi sono basata sui corsi che ho fatto e sulla mia “esperienza” sul campo. Mi è stato consigliato di utilizzare la farina manitoba, ho avuto un risultato eccellente e l’ho condivisa con il mio “pubblico”. Di cose da imparare ce ne sono un’infinità. Proverò sicuramente altri impasti, altre lievitazioni, tempi diversi e vedremo cosa ne uscirà fuori. Grazie ancora dei consigli. Stai sicuro che ne farò tesoro ! Leyla

    2. la manitoba la tagli come fai tu con la semola, te porti il tuo W inferiore ai 300 utilizzando la semola che al 30% diminuisce la forza stessa della farina, una farina piú forte come la manitoba che ha un W intorno i 350 – 380 viene tagliata con una inferiore appunto per riportarla a livello dei 300 circa . non é assolutamente sbagliato per la lievitazione a lungo termine anzi piú é forte la farina e meglio é

    1. Ciao SimoZ. Hai seguito tutte le indicazioni ? L’hai lasciata fuori dal frigo come indicato, coperta con la pellicola ? Mi sembra così strano. E’ un impasto che uso spesso e non ho mai avuto problemi di lievitazione. Sul mio blog non c’è trucco e non c’è inganno. Le ricette sono nel minimo dettaglio, come le faccio io. Leyla

      1. no il sale l ho messo dopo cmq alla fine ho “recuperato” anche se non in tutto mettendola in forno con la luce accesa per un paio d ore

        1. é per questo motivo che dicevo di lasciarlo a riposare fuori, la lievitazione é importante il lievito é un agente vivo che nasce, cresce si riproduce e muore cosí come é la vita, immaginate di stare a -15° avreste sicuramente freddo, cosa fate se tornate a casa? Ci sono tante risposte ma la prima cosa é quella di riscaldarVi uguale se sotto la doccia o accanto al fuoco oppure attaccati come figurine al termosifone, questo perché é l´organismo che lo chiede, il lievito fa la Stessa cosa. La Pizza é VIVA trattatela come tale…

  7. il problema é uno solo, la manitoba é una farina forte dovresti tagliarla con una farina normale 00 rapporto 1:1, La lievitazione deve iniziare fuori dal frigo almeno per 1 ora con un panno umido tiepido poi lo si mette nel frigo per 48 o 72 ore, e la cosa importante é prima di cuocere la nostra meravigliosa pizza riportiamola a temperatura ambiente fuori dal frigo 3 ore prima della cottura. il processo che avviene all´interno del frigo stesso non é LIEVITAZIONE ma bensí Fermentazione ( perché avviene senza ossigeno ) quindi riportiamola a lievitare senza la pellicola con un panno umido. Ultimo suggerimento, l´impasto, prima di aggiungere il sale lavoratelo per 7 o 8 minuti e poi aggiungete il sale e l´olio la miscela esce con una compattezza migliore e piú omogenea.

    1. Ciao, leggo il blog per cimentarmi pure io nella lunga lievitazione ma per deformazione professionale da biologo non ho potuto non correggere questa piccola confusione nel tuo commento, e spero tu non me ne voglia 🙂 La confusione principale sta nel ritenere lievitazione e fermentazione due cose diverse: sono la stessa cosa. Il lievito di birra che produce anidride carbonica e etanolo a partire da zuccheri effettua una fermentazione. Tale fermentazione NON dipende dalla disponibilità o meno di ossigeno (che è eccome presente nel frigorifero a meno che tu non disponga di un frigorifero sotto vuoto), poiché il lievito di birra fermenta anche in presenza di abbondante ossigeno (altrimenti la pizza non lieviterebbe mai in cucina!). Detto questo, la fermentazione del lievito ha luogo anche in frigo, solo che è molto più lenta. Chiusa la parentesi scientifica 🙂 Andrea

      1. Grazie, perdonami se rispondo solo ora, Non te ne voglio di certo 🙂 ti ringrazio di avere corretto il mio sbaglio difatti mi faccio sempre appassionare dalla pizza e a volte scrivo cavolate 😀 cmq volevo dire che la Maturazione dell´impasto deve Raggiungere la lievitazione perché é ovviamente piú lenta di essa quindi la si mette in frigo in assenza di ossigeno appunto per questo piccolo dettaglio facendo uscire un prodotto finale piú leggero e salutare. Un saluto a tutti da Alessio.

    1. Bravissima Arianna ! Mi fa davvero piacere ! Un’ottima scelta anche per le farine. La manitoba che uso io non è professionale. E’ quella acquistata nei supermercati che comunque a un W inferiore a 350, dato che è “tagliata” con altre farine 00. Direi perfetto ! Leyla

  8. Ciao!
    Ho provato questa ricetta facendola lievitare 48 h, è venuta benissimo… l’unico problema che ho avuto è stata la stesura della pizza, a causa dell’ impasto molto elestico nn riuscivo a farle matenere la forma! è normale o ho sbagliato qualcosa?

    1. Ciao Vida ! Sono contenta che l’impasto ti sia piaciuto ! Dovrebbe essere abbastanza morbido, anche se per stenderlo ci vuole un po’ di pazienza. Devi far fare molto alla forza di gravità, prendendo in mano la sfoglia che stai stendendo (un po’ difficile da spiegare a parole). L’hai lasciato comunque abbastanza tempo fuori dal frigo ? Leyla

  9. Buongiorno a tutto e sopratutto a Layla, grazie per la possibilita che ci dai di confrontarci e di provare consigli personali sulla pizza .
    Leggendo i vari commenti ho notato che tu Layla non ti trovi con il lievito secco !!! vero !! anch’io usavo solo quello fresco ma ora uso solo quello in granuli e tutto sta’ nel scioglierlo prima con un po’ di acqua tiepida e il gioco e fatto. Lievita che è un piacere una bustina da 7 gr per 1 kg di farina mentre prima usavo 25 gr fresco per 500 gr di farina ,ovviamente dipende sempre dal tipo di farine che si usano.

    1. Mi fa piacere Alberto !! I confronti piacciono anche a me. Sicuramente riproverò il lievito secco e vedremo ! Grazie, Leyla

  10. Ciao e complimenti per la ricetta, mi ispira molto e proverò a farla!
    Due domande: posso usare il lievito di birra secco al posto del fresco?Devo metterne una bustina intera o mezza? Infine io ho la farina manitoba marca Le Farine Magiche Conte che non capisco bene cosa sia, mi pare che abbia il conservante per farla durare di più.
    Posso usarla tranquillamente per la tua ricetta e alle stesse dosi?
    Grazie e Buon Anno!
    Pamela

    1. Ciao Pamela ! Per quanto riguarda il lievito di birra secco, mi sento di consigliarti di mantenere l’uso di quello fresco. Come lievito secco andrebbe incorporata una dose minore pari a ca. 1 g e 1/2, ma non so come si comporta, quindi non vorrei che venisse male. 🙁 Per la farina, sono andata a vedere le caratteristiche. La Manitoba di Le Farine Magiche Conte è molto forte, con W460. Per questa ricetta ti consiglio di utilizzare 350 g di quella farina manitoba e 150 di farina 00 classica, se no risulterebbe anche troppo forte. Attenta alla dose di liquido, perchè ha anche una percentuale di assorbenza diversa. Magari incorporala un po’ alla volta e vedi come si comporta l’impasto, che deve risultare omogeneo ed elastico. Magari devi aggiungerne anche di più. Fammi sapere, Leyla

      1. salve, ho letto commenti e devo dire che siete molto bravi/e dainsegnante pizzaiolo vi do alcuni accorgimenti.
        il Latte serve per ammorbidire l´interno, per farla diventare
        friabile utilizzate l´olio di semi, per croccarla ancora di piú olio di oliva EXTRA. utilizzare la sola Manitoba potrebbe non essere la soluzione ideale pertanto “tagliatela” con una farina normale stile 2/3 Manitoba e 1/3 Normale. il Lievito beh quello fresco o secco cambia solo le dosi sempre di birra resta il secco con circa 1 – 1 e 1/2g potrebbe bastare Mi raccomando di lasciare l´impasto a temperatura ambiente, che non superi i 27° e non sia inferiore a 23°, per almeno 4 o 5 ore prima della stesura, l´elasticitá verrá corretta solo in questo modo. W 460 al momento non l´hanno ancora inventata peró si trovano delle qualitá di farina che raggiungono i W 420 nel nord america. un ulteriore passaggio per aiutare la Vostra Pizza vi direi di fare una prova differente, fate un impasto indiretto creando una Biga a 24 ore e poi impasto finale ne ucirá un impasto profumato e una Lievitazione, Maturazione, perfetta. essendo un taglio di farina e soprattutto una pizza fatta in casa Vi suggerisco di impastare facendo 1/3 di acqua e 1/3 di farina semplicemente tagliata con l´altra,
        Spero di esservi stato di aiuto.
        Buona Pizza a tutti e a tutte 🙂

  11. Grazie Leyla per la risposta velocissima ed esaustiva.Il lievito secco lo escludi sempre con la farina manitoba anche nel caso volessi farci dei cornetti?
    Proveró comunque col fresco.
    La farina da associare alla manktoba puó anche essere integrale? Scusa le mille domande ma sono ignorante sulle farine 🙂

    1. No no Pamela… è solo che non avendo provato il lievito secco, non posso darti indicazioni errate. Ma puoi utilizzarlo tranquillamente. Si.. puoi usare anche farina integrale, ma dovrai vedere tu il dosaggio dei liquidi (per ricalibrare la ricetta). Leyla

      1. Ciao Leyla, ho provato con 2 g di lievito secco, 250 g di manitoba e 250 g di farina integrale. E’ lievitata benissimo ma per i miei gusti la pizza è rimasta un pò dura una volta cotta. L’impasto era molto elestico e ho fatto fatica a stenderlo. Si vede che la manitoba che ho io è molto forte. Se facessi 150 g di manitoba e 350 g di farina integrale pensi che verrebbe bene o la manitoba è troppo poca?

        1. Forse sarebbe meglio ! Purtroppo una farina così forte porta senz’altro a ribilanciare la ricetta, Leyla

  12. Ciao! Grazie per la ricetta! Stasera vorrei preparare la pizza con farina manitoba e aggiungere all’impasto il latte. Per 500 gr di farina quanto lievito e quanta acqua e latte dovrei mettere? Grazie mille! Ciao!

    1. Ciao Sara !! Eccomi qui. Hai letto questo paragrafo ? “Per ottenere una pizza più soffice e meno croccante, utilizzate solo 300 ml di acqua. Se invece volete una pizza ancora più croccante, utilizzate 300 ml di acqua e 50 ml di latte a temperatura ambiente.” 😉 Leyla

  13. Salve! 🙂 per ottenere l’impasto per un’unica pizza, basta dimezzare le dosi che ha proposto? Grazie e buona giornata!

  14. Niente da dire sulla ricetta….però se ci fosse stata anche una bella foto della pizza bella e cotta x vedere il risultato …….

  15. Ciao volevo chiederti se è necessaria la lievitazione in frigo o se é possibile farla lievitare totalmente a temperatura ambiente (tipo in forno spento) sempre con i tempi indicati
    grazie

  16. Ciao sto facendo lievitare l’impasto come suggerito ma risulta molto appiccicoso, è normale?
    Ho impastato con bimby seguendo i tempi e le indicazioni date da te e ho usato 50 gr di latte perchè mi piace più croccante.
    Grazie

    1. Ciao Valeria !! Credo dipenda anche dalla marca della farina e dalla sua capacità di assorbire i liquidi e dalla sua forza. Aggiungi 1-2 cucchiai di farina. L’impasto non deve risultare appiccicoso. ma della consistenza del classico impasto pizza. Fammi sapere, Leyla

    2. Comunque non ti preoccupare, con la lievitazione lunga prenderà sicuramente consistenza. Non succede nulla. La prossima volta prova a mettere i 50 ml di latte con 250 di acqua e pian piano unisci gli altri 50 ml di acqua. Così arrivi alla consistenza ottimale. Leyla

  17. Ciao Leyla,
    innanzitutto grazie per aver condiviso questa ricetta 🙂
    Ho provato a farla per la prima volta, ma ho avuto problemi di stesura dell’impasto: non appena provavo ad allargarlo infatti, si strappava. Eppure ho usato solo farina manitoba.
    L’unico dubbio è di aver fatto lievitare troppo l’impasto..infatti in totale l’ho lasciato lievitare un paio di ore in più rispetto a quanto da te indicato…oppure non l’ho impastato abbastanza, e quindi la maglia glutinica non si è sviluppata a sufficienza?
    Fammi sapere cosa ne pensi!
    Grazie
    Chiara

        1. Ciao Chiara, qualcosa forse è andato storto se si stacciava l’impasto. Lavora l’impasto piano piano con la planetaria, ad una velocità bassa. Puoi mettere anche il gancio all’ultimo momento. Vedrai che la prossima volta andrà sicuramente meglio! Leyla

          1. Ciao Leyla,
            grazie mille, sei davvero gentile! La proverò e ti farò sapere 🙂
            Chiara

  18. Ciao non mi è chiaro un passaggio. Quando divido in tre palline, devo lavorare un po’ l’impasto? O tocco il minimo indispensabile?
    Ho usato una Manitoba tipo 1 80% pasta acida 20%, poco raffinata, non è indicato quanti W.
    È la seconda volta che provo a fare la pizza in casa, la prima con la tua ricetta e ci tengo tantissimo!!

    1. Ciao Iris, non è una pizza delicata. Fai le pezzature e dividi in 3 panetti (se vuoi pizze tonde), dai una forma sferica e le copri con un canovaccio. Farina manitoba o farina forte da W270 a W330 vanno benissimo. Se sei alle prime pizze, questa ricetta l’hai vista? https://blog.giallozafferano.it/dulcisinforno/pizza-bonci/ E’ ancora più semplice e dà grandi soddisfazioni. Fammi sapere, Leyla

    1. Ciao Valentina, la ricetta è per 3 pizze tonde. Facendo 1 dose e mezza ne vengono 4 leggermente più grandi. Quante ne volevi? Se ne vuoi 6 devi raddoppiare le dosi. Leyla

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