Lard d’Arnad DOP valdostano eccellenza Made in Italy

Lard d’Arnad DOP valdostano eccellenza Made in Italy

Lard d’Arnad DOP valdostano eccellenza Made in Italy. Buon appetito da Nonna Ariella, oggi vi presentiamo un tipico prodotto italiano: Lard d’Arnad DOP valdostano eccellenza Made in Italy che ha avuto tutte le carte in regola per entrare far parte della lista delle eccellenze italiane, Il Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP    è un prodotto di salumeria ottenuto dal lardo della spalla e del dorso di suini di almeno nove mesi di età, appartenenti alle razze Large White e Landrace Italiana, Duroc o altre razze compatibili con il suino pesante italiano.

I primi documenti storici relativi al Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP risalgono al 1570. In un inventario del 1763 del castello di Arnad è stata ritrovata la registrazione di quattro “doils di lardo già vecchi”. I doils, nel gergo dialettale locale patois, sono i contenitori che vengono utilizzati da sempre per conservare e far maturare il lardo. Nei secoli passati esisteva pertanto una cultura del lardo molto sviluppata, che seguiva specifici metodi di produzione e conservazione, utilizzati ancora adesso dalle maestranze locali. In un documento successivo, si ritrova la descrizione di una tipica taverna della città di Aosta in cui i piatti, presenti sul menu, erano disposti in un grande tavolo: tra questi spiccava il lard friand, che tradotto significa “lardo prelibato”.

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La zona di produzione della Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP ricade nel territorio comunale di Arnad, in provincia di Aosta, nella regione Valle d’Aosta. I suini utilizzati per la lavorazione devono essere nati, allevati e macellati nel territorio delle regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna.

Il Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP si presenta completo di cotenna e di forma e dimensioni variabili a seconda del taglio, con spessore mai inferiore a 3 cm (esclusa la cotenna). Al taglio, la fetta è di colore bianco, con la cotenna su un lato e la possibile presenza di un sottile strato di magro; il cuore è normalmente rosato chiaro senza venature. Ha una consistenza compatta ma comunque morbida. Al palato, il sapore è piacevole e ricorda le erbe usate nella miscela.

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Il lardo deve essere lavorato fresco. Una volta tagliate, rifilate dalla carne e squadrate, le “baffe” (nome tecnico dei pezzi ancora grezzi), vengono collocate negli appositi contenitori di legno di castagno, rovere o larice, i doils, dopo non oltre 48 ore dal giorno successivo alla macellazione. Nel frattempo, la temperatura è mantenuta bassa per conservare inalterate le caratteristiche del prodotto. La collocazione nei doils prevede strati alterni di lardo, sale e una miscela di erbe aromatiche quali alloro, salvia, rosmarino, chiodi di garofano, cannella, ginepro, noce moscata, lauro e pepe. Si procede fino al riempimento del recipiente che viene infine ricoperto con acqua salata, portata prima a ebollizione e poi lasciata raffreddare in modo da ottenere la salamoia necessaria per la conservazione del prodotto. Il lardo deve riposare nei doils per un periodo non inferiore ai tre mesi.

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Il Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP si conserva a lungo in contenitori sigillati. La tradizione vuole che il prodotto si gusti con il pan dür (caratteristico pane scuro valdostano) spalmato con miele, che ne esalta il sapore gradevolmente dolce. Da sempre impiegato come condimento, di recente è stato “scoperto” e molto apprezzato come antipasto e come ingrediente per la preparazione di tipici piatti locali. Curioso è l’abbinamento del Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP con castagne lessate, miele e un altro prodotto di salumeria tipico valdostano, la Motzetta, in cui il contrasto di dolce e salato dà vita a sensazioni piacevolissime al palato.

Fonte: associazioneitalianachef.it

Foto di lardarnadop.com

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