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Le angurie o cocomori come si vuol chiamarli, sono frutti tipicamente estivi, si dividono in due gruppi: uno comprende le varietà italiane (consigliate), di forna tondenggiante, l’altro quelle americane, d forma allungata.
Al primo gruppo appartengono la Cinquantina, con frutto molto grosso, che matura a fine luglio; la Romagnola, con pollpa dolcissima, che matura in agosto; la Cremonese con polpa molto zuccherina, cher matura a luglio. Nel secondo gruppo si trovano le Sugar Baby, piccole con polpa dolce; la striata di Klondyke-nastro azzurro, con frutto allungato; la Charleston Gray, con frutto grossissimo e buccia chiara.
Per riconoscere il grado di maturazione dell’anguria basta battere il frutto con le nocche: un suono cupo, molto caratteristico, indica che il frutto è maturo al punto giusto.
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Anche i neloni si dividono in due gruppi: i cantalupa e i retati. I primi hanno la scorza suddivisa in costole; i secondi con una buccia ricoperta da linee in rilievo che formano una specie di rete. Ai cantalupa appartengono anche i Charentais, di piccole dimensioni, con buccia sottile; i Prescot, a costole larghe, polpa rosso-arancio, ottimi per gli antipasti; i Neri dei carmelitani, con scorza verde.
Tra i retati, l’Ananasso d’America, con scorza verde; l‘Honey Rock, con scorza a rete color corda; il Rampicante banane, a forma allungata,
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Il melone si serve tagliato a spicchi, con la polpa già staccata dalla buccia, oppure dimezzato, svuotato dai filamente e semi e riempito di porto o gustato al naturale; l’importante è che sia servito ben freddo. I semi, se tostati, sono ottimi con l’aperitivo. La polpa del melone si può scavare con lo scavino per ricavarne delle palline che vengono utilizzate a scopo ornamentale.
Per riconoscere il grado di maturazione del melone occorre un po’ di pratica: le indicazioni sono date dal grado di profumo del polo superiore del grutto, per intenderci dove c’è il picciolo.
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