Campionato di Pandolce Basso Genovese

Se sei genovese e leggi questo articolo già sai … ma per chi non lo conoscesse il Pandolce Genovese o semplicemente pandolce, spesso detto anche panettone genovese, è un prodotto tipico soprattutto del Genovesato, ma anche del resto della Liguria. Il dolce per eccellenza durante le festività natalizie: di forma circolare, ne esistono due versioni “alto” e “basso” e differiscono tra loro non solo per la presenza o meno di lievito nell’impasto ma anche per alcuni aromi e proporzioni diverse negli ingredienti. Per la cronaca se vuoi provarla ti lascio la mitica ricetta di mia nonna del PANDOLCE BASSO GENOVESE che mi ha permessi di arrivare al secondo posto al Campionato Mondiale di Pandolce Basso

E per la cronaca della giornata puoi vedere il VIDEO INTEGRALE

Campionato di Pandolce Basso Genovese una giornata memorabile

MOG – MERCATO ORIENTALE DI GENOVA

Inizia la sfida all’ultimo candito tra gli 87 concorrenti iscritti alla prima edizione del Campionato di Pandolce Genovese Basso,

Appuntamento a partire dalle 8 di mattina nei laboratori del primo piano del MOG che ospita questa competizione

Mentre salgo per una via XX praticamente deserta cerco di ripassare a mente gli ingredienti ed il procedimento: il Pandolce è una cosa seria!

Sono stata convocata alle ore 8,15 perché facevo parte della seconda batteria da 10 concorrenti (in pratica divisi come le galline!) entro al MOG e salgo le scale in un mix tra completamente addormentata e stressata a bomba e vengo accolta dallo staff della competizione in un’atmosfera accogliente ma molto professionale.

Ci vengono spiegati gli ultimi dettagli, le regole da seguire, assegnato un numero, un bellissimo grembiule con logo della competizione anch’esso numerato (per la cronaca ero il numero 13, alla faccia della cabala!) cuffietta e guanti: si comincia!

LA PESATURA

Entriamo quasi intimoriti nella stanza pesatura dove in tre tavoli erano stati disposti tutti gli ingredienti ognuno con una bilancia: dagli ingredienti classici che non possono mai mancare come farina, uvetta, pinoli, burro uova, fino al tavolo delle essenze che spaziava da acqua di fiori di arancio a marsala, zest limone e così via lasciati alla nostra discrezionalità.

Confesso che saremmo dovuti passare in fila ordinata uno per uno a riempire le varie ciotoline, in realtà visto che eravamo per fortuna un gruppo di 10 un po’ sciammanati il delirio si è visto fin dalla prima fase con dribbling tra un ingrediente e l’altro a rischio di far saltare in aria il preziosissimo vassoio contenente le materie prime. Dimenticavo: tempo a disposizione per prendere gli ingredienti 15 minuti che direte “sono un sacco”, beh vi confesso che in realtà volano e in men che non si dica ti ritrovi fuori a guardare quello che hai preso e sperare di non esserti dimenticato nulla!

L’IMPASTO

Ora la gara entra nel vivo!!!! In fila come dei bravi scolaretti ci dirigiamo verso la sala impasto dove nel frattempo stavano “schiodando” quelli del 1° turno! Un grosso tavolo di metallo cappeggia nella stanza, sembra un tavolo di sala operatoria … sopra il quale erano state virtualmente create 10 postazioni, una ciascuno, con ciotola, spatola e tarocco (no non abbiamo giocato a cirulla, è un attrezzo da cucina). Tutti vicini vicini, citando un famoso cartone animato cominciamo a mixare gli ingredienti ed impastare come se non ci fosse un domani: chi dentro la ciotola, chi direttamente sul bancone l’unica cosa che avevamo in comune era la passione e l’amore per le ricette della tradizione genovese ed in particolare per il pandolce.

Finito di impastare rimane solo formarlo e pesarlo perché a pena squalifica il prodotto finito deve pesare 500 g con una tolleranza del 10%! Per la cronaca nei giorni precedenti la sfida avrò fatto una trentina di prove a diverse temperature e con pesi diversi per misurare il “calo fisiologico” da cottura con tanto di foglio Excel, non mi sbattevo così neanche all’università!

LA COTTURA

Ok ci siamo i Pandolci sono nel tegame rimane solo infornarlo, solo però per modo di dire però perché in questa fase rischi di rovinare tutto quello che hai fatto di buono prima! Ci avvicianiamo ai grandi forni professionali dove un pasticcere professionista ci aspetta per mettere a cuocere le nostre creature e veniamo assaliti da mille dubbi: il forno di casa lo impostiamo tra i 160/180 gradi a seconda della ricetta ed i tempi di cottura variano tra i 45/60 minuti questi forni invece sono tarati tra i 200 e i 210 gradi!!!!!! Eh niente si va di intuizione e di tante preghiere.

Affido il mio Pandolce al forno e che dio ce la mandi buona. Scappo giusto un secondo fuori a prendermi un caffè ed una boccata d’aria e poi di nuovo dentro come un falco sulla preda pronta a controllare la situazione. Armata di stuzzicadenti per controllo cottura guardò l’orologio in attesa di testare il Pandolce. Nel frattempo sbircio attraverso i vetri del forno… ho il terrore che si bruci fuori e rimanga crudo dentro! Dopo 35 minuti decido che è il momento x un primo test….niente non mi convince… Riprovo al 40 minuto, la tensione tra i partecipanti è altissima ci si gioca tutto ora, molti lo tirano fuori, io no! I successivi secondi mi sono sembrati un’eternità 🤣 e al 46 minuto in zona cesarini prendo la decisione: ok ci siamo è pronto! Ormai non si torna più indietro quello che è fatto è fatto. Guardò il mio Pandolce sul quale cappeggia il numero 13 sui vassoi di raffreddamento e lo saluto speranzosa

LA GIURIA TECNICA

La Giuria Tecnica composta, tra l’altro da Filippo Tagliafico Presidente della Manfestazione (al centro)

l momento che tutti aspettavamo e temevamo è arrivato: il giudizio della giuria tecnica composta dai Maestri di Pasticceria com a capo Filippo Tagliafico, titolare dell’omonima pasticceria ed ideatore dell’evento,

Il loro arduo ma credo piacevole compito è stato quello di assaggiare e analizzare ben 87 pandolci; Dalla forma, alla fragranza, dal colore al profumo, dalla ricchezza all’equilibrio dei sapori, per decretare dopo attenta analisi: i 10 migliori pandolci in gara!

È stato veramente elettrizzante osservarli chiusi in una stanza letteralmente invasa di pandolci che scrutavano con la lente di ingrandimento le nostre creazioni. Ma niente trapela dalla giuria è tutti sono convocati al Palazo della Borsa per le fasi finali. Prendiamo quindi ognuno il proprio pandolce chiuso in una scatola sigillata e numerata e ci dirigiamo su x via XX per il giudizio finale. Devo dire che è stato divertente notare come le persone ci osservassero, in effetti non capita tutti i giorni vedere 90 persone che passeggiano insieme con un porta torte in mano!!! Qualcuno ci ha persino fermati per chiedere dove regalassero dolci!!!!

Giudizio finale e premiazione

la Giuria popolare composta da giornalisti, food blogger ed autorità cittadine

all’interno del Palazzo della Borsa, si è dato il via a un vero e proprio evento celebrativo in onore del Campionato, devo dire che non potevano scegliere sede migliore: maestosa, stupenda, elettrizzante. In questo che è uno dei simboli economici di Genova parte la fase 2 del Campionato Mondiale di Pamdolce Genovese Basso la valutazione da parte della giuria pubblica, composta da giornalisti food blogger e autorità cittadine chiamati a decretare, insieme alla giuria tecnica, i migliori tra i Pamdolci in gara.

intrattenimento e musica in attesa del verdetto finale segue la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione emozionante perché ci sono stati assegnati da tutti i maestri pasticceri schierati in fila x l’occasione ma la tensione sale e nessuno sa ancora che l’ha spuntata!!!

I minuti passano e … anche le ore poi finalmente alle 20 arriva il sospirato verdetto! Si parte dal terzo posto ex equo di Albina Deiana che a sentire il suo nome “caccia un urlo” tale da scuotere la sala ed orgogliosamente ci fa presente di aver battuto il marito, altro terzo posto Francesco Maria Molinari, esperto nella produzione del pandolce e dipendente di una nota azienda di prodotti dolciari locale. In questo momento sono assalita da mille pensieri e sono quasi sicura che vincerà mia mamma, anche lei in gara, che insieme alla nonna mi hanno tramandato la ricetta. Avvolta nei miei pensieri ed agitatissima sento: ‘la seconda classificata al campionato del mondo di pamdolce è … Tea Orizio numero 13!!!!! E ma cacchio sono io!!!!! Mi alzo e raggiungo il palco, sono un fascio di nervi, un’esplosione di gioia, ed io che solitamente x farmi stare zitta mi devi tirare un cocco in testa me ne esco con la frase: non ho parole🤣🤣🤣

Va beh poi x fortuna sono rinsavita e con piacere ed onore ho ringraziato chi mi ha permesso di raggiungere questo obiettivo la nonna Lisetta fautrice della ricetta! Torno a posto tea il pubblico ed ancora non ci credo.

Per la cronaca prima classificata è stata la studentessa Elisa Vittoria Cevasco del Marco Polo che ha studiato in questi mesi la ricetta in classe con i suoi compagni ed il suo professore di Pasticceria e dopo tantissime prove è giunta alla competizione: brava!!!!

Sono quasi le nove questa interminabile giornata è finita è stata ricca di emozioni decisamente stancante me la rivedrai fino all’ultimo secondo me mentre mi dirigo in macchina verso casa penso … credo che quest’anno Natale riuscirò a mangiare il pan dolce dopo averne provati a fare ed assaggiati in 41 in due settimane! Ovviamente scherzo, secondo voi cosa è stata la mia colazione il giorno dopo???

La mia gioia è incontenibile!!!!
La giovanissima vincitrice Elisa Vittoria Cevasco
I tre finalisti e la Giuria Tecnica e Popolare al completo