La morra cinese di Marco Malvaldi

Introduzione

A Pineta è successo qualcosa che nessuno si aspettava, la destra ha vinto le elezioni amministrative, conquistando un feudo rosso più o meno dal 1946. Mentre i Vecchietti si dividono, anche Massimo ha i suoi problemi con la nuova amministrazione: infatti ha difficoltà ad ottenere l’autorizzazione per il suolo pubblico.

Recensione

La morra cinese di Marco Malvaldi è l’ultimo episodio di una serie di romanzi e racconti di stampo poliziesco che seguo dal principio, e continua a non stancarmi.

Le storie sono ambientate nell’immaginario comune toscano di Pineta, ruotano intorno al BarLume e al suo proprietario Massimo, “barrista” con laurea in matematica nel cassetto, e quatto ineffabili vecchietti (tra cui l’impareggiabile Ampelio, nonno di Massimo) che vi trascorrono il tempo giocando a briscola e biliardo, spettegolando sagacemente in vernacolo toscano sulle notizie del giornale locale e immischiandosi nei fatti di tutti.

Questo puntualmente li porta a interessarsi di casi polizieschi, nella soluzione dei quali Massimo finirà per avere l’intuizione giusta e l’ultima parola.

In questo (nono) romanzo, Pineta è scossa dalla morte (accidentale?) di uno studente di lettere, apparentemente caduto da una finestra del Comune in un orario insolito, sullo sfondo di un misterioso carteggio ottocentesco e di speculazioni edilizie.

Conclusioni

Queste storie continuano a piacermi perché non si prendono troppo sul serio, non abbondano di violenza e serial killer, ma con un linguaggio a metà tra l’italiano e il toscano (nello stile di Camilleri) danno vita a personaggi credibili e divertenti, e a intrecci ingegnosi.

Malvaldi, che non scrive solo narrativa, ma è anche divulgatore scientifico, ama inoltre disseminare qua e là nelle sue trame riferimenti e spunti (talvolta essenziali, talvolta occasionali) a temi interessanti letterari o scientifici, che più di una volta mi hanno felicemente indirizzato ad altre letture.

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Voto

Video

Citazioni

Dovevo arriva’ a novant’anni solo per vedemmi di novo’ circondato da’ fascisti.

Note

Diffidate della trasposizione televisiva delle storie del BarLume: per me solo all’inizio ha saputo rendere in qualche misura il clima e lo spirito dei romanzi, e ha ben presto preso una deriva meno fedele e interessante.