Ferratelle abruzzesi

Ferratelle abruzzesi

Le ferratelle sono un dolce tipico abruzzese. Come dite? Somigliano ai waffle o alle gaufre? Non sarà invece che sono i waffle e le gaufre che somigliano alle ferratelle abruzzesi? Questo lo sveliamo dopo. Le ferratelle abruzzesi sono cialde sottili di biscotto e devono il loro nome allo strumento che viene utilizzato per prepararle: “lu ferr”. E’ composto da due piastre incise a forma di alveare. “Lu ferr” si mette direttamente sulla fiamma, lo si fa arroventare, si apre, si aggiunge la pastella, si richiude e si lascia cuocere la cialda. Pochi secondi poi si gira dall’altro lato. Il mio è il ferro classico ma è possibile trovarne in commercio con disegni particolari o per chi preferisce ci sono quelli elettrici che hanno il vantaggio di una temperatura costante e di cuocere subito la cialda da entrambi i lati ma nel rispetto della tradizione preferisco quello manuale. Ogni famiglia ha la sua ricetta delle ferratelle abruzzesi  ed esistono tante varianti: ci sono le ferratelle morbide e spesse e quelle sottili e croccanti.  E poi anche il nome cambia: neole o nevole (dal latino nebule cioè sfoglie sottili), pizzelle e coperchiole (quando si sovrappongono due cialde con un ripieno di miele, noci e mandorle). A casa mia erano le neole. Come si mangiano? La farcitura tipica è la marmellata di uva, ma a piacere nutella, gelato, miele e frutta secca, crema, yogurt, quello che più vi piace. Sono buonissime anche da sole . Ora prepariamo le ferratelle abruzzesi e poi vi racconto un po’ di storia! Siete pronti?

Ferratelle abruzzesi Cucina vista mare

Ingredienti

Per le ferratelle morbide

5 uova

250 g di zucchero

150 g di burro fuso o olio

1 bustina di vanillina

la buccia grattugiata di un limone

350 g di farina

½ bustina di lievito per dolci

olio di semi per la piastra

Sciogliere il burro (se volete potete utilizzare come prevede la ricetta originale l’olio d’oliva ma per me il gusto è un po’ forte) e farlo intiepidire. In una ciotola rompere le uova, aggiungere lo zucchero e montarle bene. Unire poi la buccia grattugiata del limone, la vanillina e la farina poca alla volta alternandola con il burro. Infine aggiungere anche il lievito per dolci. Si deve ottenere una pastella morbida ma non troppo liquida. Scaldare bene la piastra sulla fiamma. Quando la piastra sarà ben calda abbassare la fiamma, aprire la piastra e ungerla (in origine si utilizzava il lardo) con olio di semi ma ne basta pochissimo altrimenti l’olio potrebbe accumularsi nelle cavità della piastra e la cialda verrebbe fritta. Con un cucchiaio posizionare un po’ di pasta al centro del ferro, chiudere la piastra schiacciando delicatamente in modo che l’impasto si allarghi per tutta la superficie. Cuocere per una ventina di secondi poi girare la piastra e cuocere per altri venti secondi. Aprire la piastra e staccare la ferratella (fate attenzione la piastra è rovente). Se è cotta al punto giusto non farete fatica perché la ferratella si staccherà da sola. Proseguire nello stesso modo con il resto dell’impasto fino a che è finito. Lasciar raffreddare le ferratelle abruzzesi e poi farcirle a piacere! E mi raccomando non scoraggiatevi se le prime ferratelle non saranno perfette, è normale, non appena la piastra avrà raggiunto il giusto punto di calore non farete più alcuna difficoltà! (Se volete provare le ferratelle croccanti: 5 uova, 375 gr di zucchero, 250 gr di burro, 500 gr di farina. Questa è la ricetta fornita insieme alla piastra).

Ferratelle abruzzesi Cucina vista mare

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Curiosità

I ferri che in passato venivano utilizzati per cuocere le ferratelle  presentavano inciso lo stemma della famiglia da un lato e la data di fabbricazione del ferro dall’altro. Era usanza che si portasse in dono il ferro con lo stemma della famiglia alle spose. Le ferratelle venivano preparate in occasione dei matrimoni e venivano offerte agli ospiti che facevano visita alla famiglia per vedere la dote esposta della sposa. La tradizione fa risalire la nascita del dolce nella zona dell’Aquila 2500 anni fa. Figli di pastori aquilani, arruolati nell’esercito di Cesare portarono con sé durante le campagne di conquista le tradizioni abruzzesi. In Belgio L’esercito di Cesare operò in Belgio con l’aiuto di Germania e Inghilterra. Fu così che le ferratelle abruzzesi entrarono in contatto con il Nord Europa ed ecco spiegata la somiglianza con i waffle del Belgio, i wafel della Germania, i wafflen dell’Inghilterra, le gofre della Spagna e le gaufre della Francia. La ricetta passando di mano in mano e di paese in paese è stata ovviamente adattata e modificata. Questo racconta la storia…

8 Risposte a “Ferratelle abruzzesi”

    1. Ciao Doriana! Benvenuta nel blog! Allora da te “pizzelle” … da me “neole” io ci vado matta … e quando le preparo non smetto di mangiarle finché non sono finite!

  1. ANCHE IO SONO ABRUZZESE …e faccio le pizzelle… per renderle più leggere uso l’olio di semi di girasole… e… naturalmente il ferro elettrico… che comodità!!!! Appena fuori dal ferro , caldissime , si possono anche arrotolare, velocemente , al manico di un cucchiaio di legno. Assumeranno la forma di cannoli e si possono riempire di crema o marmellata !!! ciao

  2. Grande, è intervenuto l’imperatore con l’aiuto di Germania ed Inghilterra! meno male che non ci hai aggiunto pure gli americani.

    1. Non mi risulta la presenza degli americani nella storia delle ferratelle abruzzesi ma se ci fossero stati ce li avrei messi senz’altro. Grazie per esserti preso il tempo di leggere l’articolo fino in fondo!

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