ZEPPOLE DELL’IMMACOLATA ricetta napoletana, dolci tipici napoletani dell’8 dicembre, ricetta facile, pastella cresciuta e fritta, decorata con miele e confettini colorati.
Le zeppole dell’Immacolata sono dei dolci tipici della zona di Castellammare di Stabia, un paese in provincia di Napoli, sono tipiche del periodo natalizio e sono sofficissime e golose.
La ricetta delle zeppole dell’Immacolata o zeppole di Castellammare è molto semplice, si realizza una pastella morbida di acqua e farina con lievito, si lascia riposare un po’ e poi si frigge, dopodiché si cospargono di miele e zuccherini.
Si preparano in 5 minuti e sono una vera delizia, sono morbidissime, una tira l’altra.
Seguitemi in cucina oggi ci sono le zeppole dell’immacolata!
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Zeppole dell’immacolata ricetta napoletana
Ingredienti per le zeppole dell’Immacolata
- 200 g di farina per dolci
- 5 g di lievito di birra fresco, oppure secco 1/2 cucchiaino
- 150 ml di acqua
- 1 pizzico di sale
- 60 g di miele
- confettini colorati
- anice (omesso)
- olio per friggere
Procedimento:
- Sciogliete quindi il lievito nell’acqua, unite poi la farina e il sale, impastate con un cucchiaio oliato.
- L’impasto risulta appiccicoso e molliccio.
- Coprite poi la ciotola con la pellicola e un panno da cucina e lasciate lievitare per almeno un’oretta.
- Trascorso quindi il tempo mettete l’olio in una pentola dai bordi alti o una padella, portatelo a temperatura.
- Per verificare se l’olio è pronto per friggere basta mettere un pezzettino di impasto nella pentola, quando frigola è pronto.
- Versate poi il composto prelevandolo a cucchiaiate.
- Lasciate quindi gonfiare e dorare per bene le zeppole e trasferitele poi man mano in un piatto con la carta da cucina per assorbire l’olio.
- Sciogliete poi il miele in un pentolino sul fornello e versatelo sulle zeppole, aggiungete quindi i confettini e l’anice.
- Bon appétit
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Castellammare di Stabia si affaccia sul mare, è noto anche per l’acqua, quando ero piccola si andava spesso a prendere l‘acqua della Madonna, l’acqua di Castellammare, si diceva che fosse miracolosa, curativa.
Buonissimi sono i taralli di Castellammare e i sigari che adoro, sono ormai anni che non vado, l’ultima volta era in arrivo un temporale e non siamo potuti scendere per una passeggiata.
Sarà che ho anche origini da quelle parti, la mia bis-nonna paterna era castellota.