Come fare i garganelli

I garganelli sono un formato di pasta simile alle pennette rigate, solo che i primi hanno una chiusura fatta con i lembi del quadratino sovrapposti al centro.

In linea generale, quando preparo della pasta fresca non faccio dei sughi elaborati, è sufficiente un sugo fresco ed espresso per rendere appetibile il piatto, e questo m’invoglia di più perché riesco a portare a tavola un ottimo primo in poco tempo!

Per fare i garganelli serve il riga gnocchi ed un cucchiaio di legno, una volta si utilizzava il pettine del telaio che quasi tutti avevano in casa.

I miei garganelli sono di colore rosa perché ho aggiunto del concentrato di pomodoro ma, se si vuole, si può omettere.

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come fare i garganelliCOME FARE I GARGANELLI

INGREDIENTI (per 3/4 persone):

  • 300 g farina di grano Khorasan 
  • 3 uova
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 1 pizzico di sale
  • acqua q.b.

PREPARAZIONE:

  1. Disporre la farina sulla spianatoia a fontana, aggiungere le uova ed il sale.
  2. Impastare il tutto fino ad ottenere un composto liscio ed elastico ma non appiccicoso (se dovesse risultare secco aggiungere un po’ d’acqua). Stendere col mattarello e fare una sfoglia sottile, quanto più squadrata possibile per evitare sprechi. Con la rotella liscia ricavare tanti quadratini di 4 cm circa per lato.
  3. Far asciugare leggermente la spasta tagliata (10′ saranno sufficienti), poi prendere un quadratino e poggiarlo, dal lato più umido, sul riga gnocchi infarinato disponendolo in diagonale; sollevare un lembo del quadratino ed arrotolarlo nel manico del cucchiaio premendo leggermente, poi sfilarlo. Procedere così fino all’esaurimento dei quadratini.

I garganelli rosa sono pronti per essere cotti. Vedrete che soddisfazione!

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CURIOSITA’

Secondo la leggenda pare che i garganelli siano nati dalla necessità di riparare un guaio in cucina: la donna di servizio della nobile emiliana Caterina Sforza di Imola, intenta a cucinare ma molto loquace, immersa nella conversazione con un’altra domestica, aveva lasciato i cappelletti in preparazione sul tavolo ed il gatto ne approfittò per mangiarne il ripieno disposto sui quadratini di pasta. Ma il pranzo si doveva preparare ad ogni costo e, così, con determinazione e prontezza, utilizzò il pettine del telaio e s’inventò i garganelli, dal nome del gatto che chiamavano Gargadel.

Un’altra versione, oltretutto più accreditata sulle origini di questo formato di pasta, fa risalire l’invenzione al 1725 ad opera della cuoca del cardinale Cornelio Bentivoglio D’Aragona.

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