Torta di rose con fichi e miele (per Santa Rita)

La torta di rose con fichi e miele è una variante della più famosa torta mantovana. E’ un dolce sostanzioso grazie alla presenza della frutta secca: infatti, oltre ai fichi, il ripieno è costituito da noci e mandorle. La ricetta della torta di rose con fichi e miele, tratta da cucchiaio.it, ricorda molto i dolci del Sud. Inoltre, il ripieno ricco e profumato richiama anche i sapori della pasticceria medio- orientale. Esistono diverse varianti della torta di rose, come la torta delle rose alla spoletina, con le nocciole nell’impasto, e la torta delle rose di origine mantovana. Si sono diffuse anche versioni salate, come quella che ho fatto qualche giorno fa, di questa torta dalla forma caratteristica.
La torta delle rose mantovana originale è dedicata a Isabella d’Este ma io ho trovato questa versione con un ripieno di fichi e miele, così ho pensato di farla in occasione della festa di santa Rita, che ricorre il 22 maggio. Questi ingredienti ricordano degli episodi della vita della santa. Il miele è presente per il miracolo delle api, avvenuto quando Santa Rita era ancora in fasce: si racconta che il quinto giorno dopo la sua nascita, mentre la piccola Rita riposava nella culla, posta nel giardino della casa paterna, delle api cominciarono a entrare e uscire dalla sua bocca, senza pungerla. Un contadino, che stava mietendo in un campo vicino, si tagliò profondamente una mano con la falce. L’uomo cominciò a perdere molto sangue e lasciò di corsa il lavoro in cerca d’aiuto. Nel passare accanto alla piccola Rita, si accorse delle api che le ronzavano attorno al viso e fece un gesto con la mano per allontanarle. Nel ritirare la mano a sé, si accorse con stupore di essere guarito. Per quanto riguarda i fichi, questi frutti ricordano un altro episodio della sua vita: quando era in punto di morte, ad una parente che era andata a trovarla, Santa Rita chiese di andare nell’orto a cogliere una rosa e due fichi, cosa impossibile da ottenere, dato che era gennaio e faceva molto freddo. Però, quando la parente si recò nell’orto, trovò la rosa e i fichi richiesti, quindi li colse e li portò a Rita. Questo miracolo fu interpretato come un segno che le preghiere della santa per la conversione dei suoi cari erano state esaudite: la rosa rappresenterebbe, infatti, il marito e i fichi i figli, che sarebbero stati accolti in Paradiso. Santa Rita diventò, così, la santa delle cause impossibili. Infatti, ci si rivolge a lei, in particolare, per chiedere una grazia difficile da ottenere.
Vi ho già detto, quando vi ho proposto le rose di Santa Rita, che Rita Da Cascia è una delle mie sante preferite. Oltre al fatto che la sua storia mi ha colpito profondamente, questa mia venerazione è dovuta ad un episodio significativo della mia vita legato al 22 maggio, giorno della sua festa: proprio il 22 maggio di sette anni fa, mia madre fu dimessa, dopo un mese e mezzo, dalla clinica nella quale era stata operata per un aneurisma cerebrale. In quell’occasione furono scomodati tutti i santi del Paradiso (e del Purgatorio) e credo che un ruolo fondamentale nel riavere mia madre sana e salva a casa lo abbia svolto proprio Santa Rita.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione1 Ora
  • Tempo di riposo1 Ora
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
708,48 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 708,48 (Kcal)
  • Carboidrati 108,23 (g) di cui Zuccheri 48,36 (g)
  • Proteine 18,30 (g)
  • Grassi 26,09 (g) di cui saturi 3,33 (g)di cui insaturi 9,59 (g)
  • Fibre 6,89 (g)
  • Sodio 75,96 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 200 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Per la pasta

  • 150 glatte intero (tiepido)
  • 25 glievito di birra fresco
  • 150 gzucchero
  • 3tuorli
  • 3 cucchiaiolio extravergine d’oliva
  • 1 pizzicosale
  • 450 gfarina 00 (dose indicativa)
  • q.b.burro (per la teglia)

Per il ripieno

  • 100 gmandorle (sgusciate)
  • 100 ggherigli di noci
  • 100 gfichi secchi
  • 4 cucchiaimiele

Strumenti

  • Planetaria con foglia e gancio (opzionale)
  • 1 Cucchiaino
  • 1 Mattarello
  • 1 Coltello
  • 1 Canovaccio
  • 1 mixer
  • 1 Tagliere
  • 1 Coltello o mezzaluna
  • 1 Ciotola
  • 1 Pentolino
  • 1 Cucchiaio
  • 1 Teglia

Preparazione

  1. Per preparare la torta di rose con fichi e miele, per prima cosa nella ciotola della planetaria (ma potete fare questa operazione anche a mano) versate il latte tiepido ed il lievito sbriciolato e mescolate con un cucchiaino per far sciogliere quest’ultimo. Poi aggiungete l’olio e i tuorli e mescolate di nuovo. Ora aggiungete lo zucchero e, successivamente, la farina ed il sale. Quindi, lavorate l’impasto con la foglia fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto, dopodiché sostituite la foglia con il gancio e continuate a lavorare per qualche minuto.

    Poi trasferite la pasta sulla spianatoia infarinata e stendetela in una sfoglia rettangolare dello spessore di circa ½ cm. Se fate fatica a dare una forma rettangolare alla pasta, tagliate quella in eccesso con un coltello. Quindi, coprite con uno strofinaccio e lasciate riposare.

    Nel frattempo, preparate il ripieno: tritate grossolanamente le noci e le mandorle e spezzettate i fichi con un coltello o con una mezzaluna. Poi mettete il tutto in una ciotola e aggiungete il miele precedentemente scaldato in un pentolino per farlo sciogliere. Ora mescolate il composto e distribuitelo su tutta la superficie della sfoglia, dopodiché, partendo dal lato lungo, arrotolate formando un cilindro.

    A questo punto, tagliate dei tronchetti alti almeno 4 cm e poneteli, uno accanto all’altro, in una teglia imburrata.

    Poi fate lievitare in un luogo caldo (io l’ho messo nel forno spento con la luce accesa).

    Infine, fate cuocere in forno preriscaldato (io ho usato la funzione statica) a 180° per circa 30 minuti.

NOTE

Nella ricetta originale erano previsti 350 g di farina ma io ne ho usata di più perché l’impasto risultava troppo molle.

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