Serpentone di Santa Anatolia

Il serpentone di Santa Anatolia è un dolce a forma di serpente arrotolato su se stesso che si prepara a Sant’Anatolia di Borgorose, in provincia di Rieti, in occasione della festa della Santa il 9 e 10 luglio.
Questo dolce ha origini molto antiche e viene tramandato di generazione in generazione da oltre sedici secoli: sembra, infatti, che risalga al 400 d.C., periodo successivo al martirio della Santa, avvenuto nel 251 d.C. Il serpentone di Santa Anatolia è un dolce a base di mandorle, zucchero, uova e limone e decorato con chicchi di caffè al posto degli occhi e che, a volte, viene guarnito in superficie con una glassa, mandorle a lamelle e confetti colorati. Non è difficile da realizzare ma ci vuole solo un po’ di pazienza per dargli la forma del serpente. Inoltre, è un dolce senza glutine, quindi adatto anche ai celiaci. Io l’ho mangiato accompagnando un chicco di caffè ad ogni boccone: un’accoppiata perfetta!
La forma di questo dolce rimanda ad un episodio della vita di Santa Anatolia, martire cristiana del III secolo, che fu uccisa per aver rifiutato le nozze con un giovane pagano e aver fatto voto di castità. Fu, infatti, rinchiusa in un sacco di serpenti velenosi ma ne uscì miracolosamente indenne, grazie alle sue preghiere. I suoi assassini furono allora costretti ad usare la spada.
Il serpente è ricco di simbolismi religiosi, sia pagani che cristiani. La sua caratteristica di cambiare pelle simboleggia la morte e la rinascita, anche legata alle stagioni e alla natura. Inoltre, il suo attorcigliarsi a spirale richiama l’eternità e la ciclicità del tempo. Nelle rappresentazioni artistiche antiche il serpente è schiacciato dalla Santa, per indicare il trionfo del Bene sul Male.
La ricetta del serpentone di Santa Anatolia è tratta dal libro “Santa Pietanza” di Lydia Capasso e Giovanna Esposito.

L’anno scorso avevo fatto un’altra ricetta dedicata a questa santa: i pizzicotti di Santa Anatolia, degli gnocchi di pasta lievitata originari del Lazio.

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  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo2 Ore
  • Tempo di cottura40 Minuti
  • Porzioni10 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
410,74 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 410,74 (Kcal)
  • Carboidrati 42,03 (g) di cui Zuccheri 33,48 (g)
  • Proteine 11,45 (g)
  • Grassi 24,84 (g) di cui saturi 1,89 (g)di cui insaturi 21,82 (g)
  • Fibre 6,26 (g)
  • Sodio 16,03 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 88 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Ingredienti

  • 500 gmandorle (sgusciate)
  • 300 gzucchero
  • 4albumi
  • 1limone (succo)
  • 1 cucchiainoestratto di vaniglia
  • 2chicchi di caffè (per decorare)

Strumenti

  • 1 mixer
  • 1 Ciotola
  • 1 Cucchiaio
  • Pellicola per alimenti
  • 1 Leccarda
  • Carta forno

Preparazione

  1. Per preparare il serpentone di Santa Anatolia, per prima cosa tritate grossolanamente le mandorle in un mixer, dopodiché aggiungetevi lo zucchero e continuate a tritare in modo che le mandorle siano fini ma non ridotte in farina.

    Poi trasferite il composto in una ciotola capiente e unitevi gli altri ingredienti, mescolando bene. Quindi, coprite la ciotola con la pellicola trasparente e riponete in frigorifero per alcune ore: alcune ricette che ho trovato su internet, consigliavano dodici ore ma io ho usato l’impasto dopo due ore.

    Passato questo tempo, con le mani inumidite formate un serpente del diametro di 5-6 cm, ponetelo sulla leccarda del forno ricoperta di carta da forno e arrotolatelo a spirale ma senza che le varie parti si tocchino. Quindi, usate i chicchi di caffè per fare gli occhi del serpente.

    Infine, fate cuocere in forno preriscaldato (io ho usato la funzione ventilata) a 180° per circa 40 minuti, fino a quando sarà dorato.

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