Polpette di carote di San Valentino

Le polpette di carote di San Valentino, dette anche “purpetta e’ pastinaca” perché di solito realizzate con questa varietà di carota, sono un piatto tipico che si prepara a San Valentino Torio, in provincia di Salerno, per la festa del patrono, durante la quale si svolge anche una sagra a loro dedicata, che si organizza dal 1981. Per il giorno di San Valentino abbondano ricette create appositamente per la giornata degli innamorati, però, nel calderone di ricette a forma di cuore, si trova anche qualche piatto della tradizione, come queste polpette di carote di San Valentino.
Infatti, io vado controcorrente e, a differenza della maggior parte dei food blogger, per San Valentino non pubblicherò nessun piatto con cuori e cuoricini: non ho mai festeggiato il 14 febbraio e, approfondendo la storia di San Valentino da Terni, ho avuto la conferma che questo santo non c’entra niente con gli innamorati. Grazie al blog unapennaspuntata.com ho addirittura scoperto che i San Valentino martirizzati il 14 febbraio sono due. La storia si complica quando a loro si aggiunge un terzo santo omonimo, festeggiato il 2 maggio. Ma andiamo con ordine.
San Valentino nacque ad Interamna Nahars (l’attuale Terni) in una famiglia patrizia nel 176, si convertì al cristianesimo e fu consacrato vescovo di Terni nel 197 a soli 21 anni. Fu martirizzato a Roma nel 273 d.C. dall’imperatore Aureliano, il 14 febbraio. Dopo la sua morte fu sepolto a Roma, sulla via Flaminia; le sue reliquie furono successivamente traslate a Terni, nella basilica di San Valentino.
L’altro San Valentino, sacerdote, fu martirizzato a Roma il 14 febbraio del 269 d.C. e fu sepolto anch’egli sulla via Flaminia. La confusione tra i due Valentino esisteva già nel Medioevo. Purtroppo, le agiografie non aiutano a fare chiarezza, perché sono molto stringate.
Sicuramente fino al 1493 San Valentino non è mai stato associato all’amore. In quell’anno, viene scritta in area inglese la prima agiografia che introduce la leggenda del Santo che si sarebbe opposto ad una legge dell’imperatore Claudio che impediva ai cittadini romani di sposarsi. Episodio evidentemente falso, anche perché non presente nelle agiografie precedenti, e che probabilmente fu inventato per giustificare il ruolo di San Valentino come protettore degli innamorati. Da ciò si evince anche la falsità della diceria che la Chiesa avrebbe fissato la festa di San Valentino il 14 febbraio per cristianizzare i Lupercali romani, riti di fertilità pagani.
La prima attestazione dell’associazione tra San Valentino e l’amore risalirebbe a Geoffrey Chaucer (l’autore dei “Racconti di Canterbury”). Nel 1382, il poeta scrive una composizione per festeggiare l’unione di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia ma il “Valentine’s Day” a cui si fa riferimento nei suoi versi, sarebbe il 2 maggio. In questo giorno si festeggia San Valentino di Genova, vissuto nel IV secolo. Però nemmeno questo Valentino aveva a che fare con l’amore e Chaucer probabilmente l’ha citato non perché all’epoca fosse il patrono degli innamorati ma per sottolineare che il fidanzamento si era svolto in primavera, un periodo propizio alla nascita di nuovi amori. Chaucer non aveva nessuna intenzione di dare vita a questa tradizione ma qualche decennio dopo, l’amore comincia un po’ alla volta ad essere associato a San Valentino (uno dei due che si festeggiano il 14 febbraio).
La cosa certa è che il “Valentine’s Day” è una festa tutta anglosassone. La festa di San Valentino del 14 febbraio associata agli innamorati, storicamente nasce all’inizio del ‘400, periodo in cui cominciò a diffondersi a livello popolare questa connessione, ma le sue origini sono avvolte nel mistero. Sicuramente è una festa antica, medioevale, quindi è semplicistico liquidarla come festa consumistica inventata di recente dai negozianti. La cosa certa è che però è una festa che non c’entra niente con gli innamorati. Anche la leggenda di San Valentino che sposa i fidanzati è un’invenzione creata a posteriori per giustificare questa festa.
Le autrici di “Santa pietanza”, il libro dal quale ho tratto la ricetta delle polpette di carote di San Valentino, giustamente pregano i gentili lettori di non farle a forma di cuore.

Provate anche le polpette di tonno di San Giuseppe.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo2 Ore
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni4 persone (24 polpette circa)
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaItaliana
1.444,05 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 1.444,05 (Kcal)
  • Carboidrati 60,62 (g) di cui Zuccheri 10,62 (g)
  • Proteine 14,22 (g)
  • Grassi 133,01 (g) di cui saturi 21,30 (g)di cui insaturi 3,32 (g)
  • Fibre 5,53 (g)
  • Sodio 1.068,38 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 172 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Ingredienti

  • 1/2 kgcarote
  • 350 gmollica (di pane raffermo)
  • q.b.Latte (tiepido)
  • 1uovo
  • 40 gPecorino romano (grattugiato)
  • q.b.Prezzemolo (tritato)
  • q.b.Sale
  • q.b.Pepe nero
  • q.b.Pangrattato
  • q.b.Olio extravergine d’oliva (per friggere)

Strumenti

  • 1 Coltello
  • 1 Pelapatate
  • Pentola a pressione o 1 tegame
  • 1 Ciotola
  • 1 Colino
  • Schiacciapatate
  • 1 Padella capiente
  • 1 Schiumarola

Preparazione

  1. Per preparare le polpette di carote di San valentino, per prima cosa, lavate, asciugate, spuntate e pelate le carote. Poi fatele cuocere al vapore, in pentola a pressione, per 10 minuti. In alternativa, cuocetele per almeno 30 minuti (dipende dalla grandezza delle carote) in acqua bollente fino a quando saranno tenere.

    Nel frattempo, tagliate la mollica di pane a pezzetti mettendola in una ciotola e bagnatela con del latte, mescolate, lasciatela ammorbidire e poi strizzatela.

    Una volta che le carote saranno cotte, scolatele mettendole in un colino e fatele raffreddare completamente. Poi passatele nello schiacciapatate e raccogliete la purea in un colino a maglia stretta disposto su una ciotola e lasciatevela per almeno due ore, affinché perda tutto il liquido. Passato questo tempo, strizzate la purea.

    A questo punto, mettetela in una ciotola, unitevi l’uovo, il pane, il formaggio, il prezzemolo tritato, il sale ed il pepe. Se il composto fosse troppo morbido, aggiungete il pangrattato necessario a dargli consistenza.

    Ora, formate delle palline e friggetele in olio caldo, girandole ogni tanto per farle cuocere in modo omogeneo. Ci vorranno circa 15 minuti.

    Infine, scolatele con una schiumarola e ponetele su un piatto con della carta da cucina per far assorbire l’unto in eccesso.

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