Biscotti di San Gennaro

I biscotti di San Gennaro sono dei dolcetti che, in passato, le suore Figlie della Carità preparavano il 19 settembre per i pazienti dell’ospedale San Gennaro dei Poveri, nel Rione Sanità a Napoli. Apparentemente San Gennaro non sembra essere legato a tradizioni culinarie ma, se si va ad approfondire, si scoprono questi biscotti. Si trattava di un dolce semplice e morbido, tale da poter essere mangiato anche dagli anziani e da chi avesse problemi ai denti. I biscotti di san Gennaro sono conosciuti anche come “biscotto ova e limone” ma non si conosce la ricetta originale. Quella che vi propongo è tratta dal libro “Santa Pietanza” (fratello de “Gli Aristopiatti”), di Lydia Capasso e Giovanna Esposito ed è la versione elaborata da Leopoldo Infante, imprenditore napoletano e titolare di una storica attività che produce i tipici taralli con sugna, pepe e mandorle, oltre a dolci e rustici napoletani, e dal suo capo pasticciere, Salvatore Tortora. Nella pasticceria di Infante si può trovare anche una versione moderna di questi biscotti, che prevede l’aggiunta di confettura di ciliegie e che il suo inventore ha denominato “Gennarino”.

San Gennaro, che si festeggia il 19 settembre, è il patrono di Napoli. Fu vescovo di Benevento nella prima metà del IV secolo e probabilmente morì martire durante la persecuzione di Diocleziano (la leggenda vuole che fu decapitato a Pozzuoli). La fama di San Gennaro deriva soprattutto dal miracolo della liquefazione del sangue, che avviene tre volte all’anno, fenomeno che non ha ancora avuto una spiegazione naturale.