Piadine

Sarà che la Romagna non è poi così lontana dall’Emilia, la piadina già pronta è sempre stata disponibile in qualsiasi supermercato, così come i cascioni (o cassoni, o crescioni). Però, la piada, quella buona davvero, si gustava 3 volte l’anno (escludendo eventuali trasferte in Riviera): in occasione delle fiere di paese, arrivavano i “piadinari” dalla Romagna, con i loro camioncini. Il profumo cresceva man mano che ci si avvicinava a piedi, e poi ti ritrovavi là davanti, di fronte al dilemma di dover scegliere. E scegliere bene, perchè la prossima volta sarebbe stata tra un po’ di mesi, in occasione della prossima fiera. C’era sempre fila e non ho mai capito se era una benedizione o una maledizione: da un lato, avevi il tempo di scrutare tutta la varietà di ripieni, dalla salsiccia alla piastra, ai peperoni grigliati, alle cipolle, a meravigliose porchette giganti addormentate sui banconi, e via discorrendo; dall’altro, bombardata da quei profumi, la scelta si rendeva sempre più difficile, con il piadinaro che muoveva rapidamente sull’affettatrice il prosciutto crudo, davanti ai miei occhi.
Alla fine, arrivato il mio turno, mi ritrovavo tra le mani un piadinone enorme e stracarico e, anche se erano solo le 5 del pomeriggio, inevitabilmente saltavo la cena. :-D

Poi, ad un certo punto, mi sono posta una domanda: e se mi venisse voglia di una piada, quella buona davvero, a gennaio, quando la fiera non c’è? E così ho iniziato a farle in casa: sono molto semplici da preparare, non serve prepararle con grande anticipo e, tra l’altro, si possono conservare nel freezer, per averle sempre a disposizione per una merenda o un pasto veloce, talmente veloce che vi accorgerete che farete quasi prima a farle che a comprarle. ;-)

Piadine

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piadina

ingredienti

500 g di farina 0
190 ml di acqua
75 g di strutto
1 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino colmo di sale

procedimento

In una ciotola capiente, pesare la farina, unire il sale, il bicarbonato e lo strutto (meglio se a temperatura ambiente, risulterà più morbido e lavorabile). Incorporare l’acqua gradualmente ed impastare (a mano o in planetaria) fino ad ottenere un impasto piuttosto consistente che, però, non si appiccica alle dita e alla ciotola: trasferirlo sulla spianatoia e lavorarlo brevemente, fino a renderlo liscio e omogeneo. Ricavare un rotolo lungo circa 30 cm, avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciare riposare per 30 minuti.

Trascorso il tempo di riposo, tagliare il rotolo in 8 fette (più simili possibile) e, con l’aiuto del mattarello, spianarle allo spessore desiderato, cercando di conservare la forma rotonda; tenere in considerazione che si gonfieranno leggermente in cottura (io le faccio alte circa 3 mm, regolatevi anche in base ai vostri gusti: le preferite spesse o sottili?). Un consiglio: se per qualche ragione, tra la stesura e la cottura dovesse passare troppo tempo (ad esempio, perchè ne fate tante), copritele per non fargli prendere aria ed impedire, così, che si secchi l’impasto.

Riscaldare il testo romagnolo oppure, come me, una padella antiaderente con il fondo ben piatto e, quando è ben calda, posatevi la piada. La temperatura è giusta se, appena inserita la piada, questa comincerà debolmente a sfrigolare. Forare la superficie della piada con i rebbi di una forchetta, per prevenire la formazione delle bolle, quindi far cuocere qualche minuto e, quando la parte inferiore ha raggiunto la giusta doratura, girarla e cuocere l’altro lato. Servire subito.

Io ho l’abitudine di preparare anticipatamente e mettere a tavola le farciture e portare al momento le piade bollenti: in questo modo, ognuno compone il ripieno che preferisce con ciò che ha a disposizione. Ma se preferite, un’altra possibilità è quella di farcirle nella fase finale della cottura e di portarle in tavola già farcite.

un’idea in più

Questa sera ho preparato una piada semplice: prosciutto cotto, mozzarella e datterini. Ma l’unico limite per farcire la piadina è la fantasia!
Usate la salsiccia precedentemente piastrata o saltata in padella oppure il vostro salume preferito, come prosciutto crudo, pancetta, coppa, speck, porchetta e via dicendo, magari abbinato a qualche formaggio o latticino, come lo stracchino, la mozzarella, la fontina, la burrata, la provola affumicata e lo squaquerone (che si sposa divinamente con la rucola). Se preferite le verdure ai salumi, non c’è problema: la piadina accoglie volentieri pomodori, foglie di lattuga… ma anche melanzane, zucchine, peperoni, … e non dimenticate che ci sono anche i funghi, oltre alle verdure!

Ed ora, dopo questo bombardamento di ripieni, vi sentite un po’ come me quando aspettavo il mio turno davanti al camioncino del “piadinaro”? :-P

conservazione

Se volete, potete congelare le piadine già stese, protette da pellicola trasparente e chiuse in un sacchetto per freezer. Al momento dell’utilizzo, basterà tirarle fuori con 15 minuti d’anticipo (in estate anche meno) e, quando sentirete che sono ben flessibili, potete procedere con la cottura come al solito.

Una volta, in condizioni di carenza di spazio in freezer, ho congelato i pezzi di impasto prima di stenderlo (e quindi le fette che si ricavano dal rotolo): il risultato è stato lo stesso, ma è servito molto più tempo per scongelarle.

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Piadine

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2 Comments on Piadina

    • Ottimo: era proprio mia intenzione far soffrire le papille gustative del lettore! :D
      Però, dai, sono stata magnanima: alla fine c’è la ricetta-antidoto per risolvere tutte le voglie di piadina del mondo! :P

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