Cantina Santa Barbara

Finalmente ci sono riuscita, finalmente ho avuto l’occasione di visitare la Cantina Santa Barbara! Non mi sembra ancora vero che ve lo stia raccontando. Condivido quindi con immenso piacere questa nuova e speciale Esperienza di Gusto!

Sono passati anni ormai da quando avevamo fissato un appuntamento, prima del lock down insomma, poi per impegni vari non vi era stata più occasione. L’idea e la voglia erano rimasti ovviamente. Così quando il mio Hermano Alejandro de La Marca Reale mi scrive: “lunedì si va da Stefano!” ho iniziato a saltare di gioia come una bambina che aspetta il Giorno di Natale.

Dunque da notare bene due cose: la mancanza del cognome di Stefano, perché per chi frequenta l’ambiente o se ne interessa anche poco, sa che parlare di Stefano nelle Marche è identificativo di un intero brand che è la Cantina Santa Barbara di Stefano Antonucci. Ecco così se non lo sapevate, ora lo sapete! 

Seconda cosa: la mancanza di un punto interrogativo nel messaggio di Alejandro. Non era infatti una domanda, lo definirei più che altro un obbligo, la Rubia non poteva mancare, visto poi da quanti anni aspettava questo momento. 

Così alle 15.00 si parte, potevo perdere poi l’occasione di salire in auto con la coppia d’onore dei Wine Brothers ovvero Alejandro e Francesco. Già il percorso è stato ricco di aneddoti divertenti e di appunti più seri ovviamente parlando di metodi di vinificazione e di lavoro in azienda. Il giusto mix di intrattenimento che si può trovare alla Marca Reale grazie all’Osste. 

cantina santa barbara
Cantina Santa Barbara di Stefano Antonucci

Arriviamo quindi a Barbara, piccolo comune della provincia di Ancona, dove ad attenderci c’è Nicolò. Piccolo cenno storico, non lasciatevi tradire dal nome femminile di questo comune. Barbara, che sorge su una tipica collina marchigiana, fu fondata dai “barbari” Longobardi (“barbaro” cioè “straniero”) che la scelsero perché in prossimità dei fiumi Misa e Nevola che scorrono più a valle. E noi come stranieri ci siamo lasciati guidare da Nicolò nella visita della Cantina Santa Barbara. Scoprendo così i sentori del vino appena varcato il portone d’ingresso alla zona vecchia della struttura. Un tempo monastero, poi piccolo magazzino dove la famiglia Antonucci iniziò la produzione di vino sempre a Barbara. Figlio di un panettiere e di un insegnante di scuola elementare, da sempre legato al territorio marchigiano, Stefano lascia nel ’94 il “posto fisso” e sicuro in banca. Non si sentiva realizzato, aveva un sogno e voleva vivere di quel sogno. Produrre vini che piacessero agli amanti del vino, questa la mission di Stefano. Costruito il team di fiducia, Stefano inizia il suo cammino di vignaiolo visionario ed eclettico, lanciando la linea Pignocco, con la quale sancisce il passaggio da bancario a vignaiolo. E’ stato davvero un peccato non avere l’opportunità di conoscerlo di persona, lo trovo un personaggio ed una figura davvero interessante, una persona che ha costruito su di sé il proprio brand, sponsorizzando sia i propri prodotti che sé stesso, così che oggi se si pensa alla Cantina Santa Barbara si richiamano alla mente sia i suoi vini che il suo proprietario. Il binomio perfetto che non farà mai dimenticare né l’uno né l’altro. 

Cantina Santa Barbara
Visitando la Cantina di Stefano Antonucci

Parliamo ora dell’Esperienza di Gusto vera e propria che potrete vivere presso la Cantina di Stefano Antonucci. Nicolò vi parlerà dei metodi di vinificazione, seguendo il percorso interno della barricaia fino alle due splendide salette dove vengono servite le degustazioni. L’atmosfera del grottino è rilassante, un luogo perfetto dove conversare con gli altri commensali ascoltando le storie e le tecniche di lavorazione dei vini da Roberto, braccio destro di Stefano. Ad attenderci infatti nel grottino vi era anche lui. Prende così vita la nostra degustazione, partendo da una bolla metodo classico, passando per il Back to Basic, al Tardivo ma non Tardo (letteralmente quello che ho amato di più) sprizzando poi l’occhio agli Orange con Arnaldo, dedicato al padre di Stefano. E non vogliamo poi spaziare tra i rossi? Ovviamente si! 

Partenza obbligatoria dal Marche Rosso Stefano Antonucci ovvero dalla scommessa di Stefano di realizzare un vino dall’unione di “uve internazionali” a quelle autoctone di Montepulciano. L’orgoglio ed il sentimento che ha visto crescere ed evolvere questa azienda che va assolutamente condiviso con chi si reca da loro come ospite. Da qui un crescendo, il Maschio da Monte un Montepulciano e Sangiovese che ha la mission di rivalutare le uve del territorio marchigiano. Salendo ancora al Phatos un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah che vi lascerà senza parole, avvolgerà il palato con note di frutti di bosco con l’inconfondibile morbidezza che esalta questo vino.

Ma non finisce qui, no no, quando si vivono Esperienze di Gusto organizzate da Alejandro non ci si ferma mai! “Ma non è che si potrebbe assaggiare il Mossone?!?” Penso che tra i presenti nel grottino tutti abbiano avuto una sola impressione, era una domanda o no?! Conoscendo Alejandro non era una domanda, era più uno specificare gentilmente  che mancava l’assaggio top finale. E così arriva il Mossone, il vino più legato a Stefano detto Mossi per i suoi ricci capelli. Un Merlot rosso rubino che affina in acciaio prima e in barrique nuova poi, un vino morbido che avvolge con i sentori di frutta rossa matura, mora, caffè, vaniglia e cioccolato. Etichette numerate, è un vino che non viene prodotto in grandi quantità che spesso non può neanche esser lasciato in degustazione in quanto, le bottiglie prodotte, risulta già venduto in toto, destinato al mercato nazionale ed internazionale. 

La compagnia del vino
L’allegra Compagnia del Vino

Come tutte le Esperienze di Gusto arriva la fine, ma la degustazione non poteva che terminare con Lina, il Passito di Casa Stefano Antonucci. Ovvero il Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito Doc dedicato alla Mamma Lina. Uve di Verdicchio in parte surmaturate in pianta, in parte appassite in cassettine. La prima e lunga fermentazione in acciaio, poi l’affinamento in barriques prima e in piccoli contenitori di acciaio poi. Un finale perfetto con note di frutti tropicali dolci ed un persistente contributo amarognolo del Verdicchio

Dimenticavo: la degustazione dei vini della cantina è accompagnata da prodotti di altissima qualità. Prosciutto crudo affettato con una macchina a manovella, parmigiano reggiano tagliato a tocchetti dalla forma, carciofi, salame, pane del forno di Barbara, alici marinate. Insomma bisogna dare il giusto risalto ai vini ma anche ai prodotti serviti in tavola. 

Tappa obbligatoria al Wine Shop per poi tornare a casa. Un ringraziamento speciale va ad Alejandro che ogni volta mi coinvolge nel suo “sto lavorando per voi”, a Francesco e al suo navigatore pazzo, a Leonardo de La Trattoria Lorè di Porto San Giorgio per la bella chiacchierata culinaria, il suo amico Mattina, ai proprietari della Braceria Mei e al mio “vicino di banco” Alessandro. Bellissima e coinvolgente compagnia, un modo perfetto per iniziare la settimana!

Prenotazione obbligatoria mi raccomando. I tempi delle degustazioni e delle visite in cantina sono dettate dai cicli dei vini. 

I contatti: 

Cantina Santa Barbara

Borgo Mazzini, 35
60010 Barbara (AN) ITALY
Tel. (0039) 071.9674249
Fax: (0039) 071.9674263

E-mail : info@vinisantabarbara.it

Orari di apertura:
dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18
Sabato solo mattina 8-12
Orari degustazioni (su prenotazione):
dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18

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