finalmente pare sia arrivata l’estate, il sole è caldo, il vento piacevole, le scuole sono finite e orde di ragazzini invadono i marciapiedi giocando a pallone, mentre le ragazzine non giocano più al gioco dell’elastico o alla corda come facevo io da piccina, ma vanno in giro, su e giù per la metropolitana, affollano via del Corso e bevono alla fontanella di Piazza del Popolo, ridono, scherzano, mandano messaggi con gli smartphone o taggano qualcuno su una foto di Facebook. I tempi sono cambiati in fretta, le tradizioni un po’ si vanno perdendo, ma certe cose non cambiano mai, ed è proprio il caso di questa antica ricetta laziale, l’amatriciana.
L’amatriciana è originaria di Amatrice, un piccolo paesino in provincia di Rieti, al confine con l’Abruzzo. A Roma la chiamano anche “matriciana” e la ricetta viene rivisitata di volta in volta, ma quella originale rimane la più semplice e gustosa, anche se si sa, alcune prelibatezze di cui potevano godere … che so… i nostri nonni a noi risulta sempre più difficile reperirle.. tuttavia proveremo a non distaccarci troppo.
Io mi sono già allontanata più di quanto pensiate, e questo risulta subito all’occhio. Invece di usare gli spaghetti ho usato i rigatoni, ma il sapore ne risente in minima parte. Vi chiederete “Ma non si usano i bucatini per l’amatriciana?”, ebbene no, la ricetta originale prevede gli spaghetti, come indica lo stesso cartello situato all’entrata del paese. La ricetta originale prevede il pomodoro fresco, il guanciale di amatrice e lo strutto. Ma qui dobbiamo fare piatti semplici da realizzare, e anche se non usate il pomodoro fresco e lo strutto il risultato sarà eccellente, certo mai come l’originale, ma vi leccherete i baffi ugualmente.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
400 g. di spaghetti o nel mio caso di rigatoni
250 g. di guanciale
500 g. di pomodoro (se è fresco è preferibile ma io ho usato i pomodorini in barattolo)
Un pizzico di peperoncino
Un po’ di vino bianco
Una bella manciata di pecorino
Olio q.b.
Sale per la pasta
PROCEDIMENTO:
In una padella fate cuocere insieme il guanciale con l’olio e il peperoncino. Il guanciale deve cuocere finché non diventa croccante e dorato, non deve essere quindi né crudo né bruciato.
Aggiungete un po’ di vino bianco e i pomodori tagliati a pezzetti (se usate quelli freschi) o i pelati in scatola o nel mio caso i pomodorini in scatola.
Di solito il sugo non ha bisogno di sale perché il guanciale è già salato di suo, ma un buon cuoco deve sempre assaggiare quello che cucina, quindi assaggiate e giudicate voi se ce n’è bisogno o meno. Fate cuocere fino a quando il sugo non raggiungerà una buona densità. Scolate quindi la pasta e fatela saltare in padella aggiungendo il pecorino. Se posso darvi un consiglio non usate il pecorino romano perché è molto più salato rispetto agli altri. Fatto questo impiattate insieme ad un’altra spolverata di pecorino.
La ricetta è semplice e di facile esecuzione, oltre che molto sbrigativa, visto che il sugo non ha bisogno di una cottura lunga. Provatela, come sempre, e fatemi sapere!
Buon appetito Lellini golosi!