L’Alloro e’ un’erba che pensa di essere una spezia, e come tale va trattata. Per questo, su spunto della mia amica Claudia, ho subito voluto provare questa delizia: la Panna Cotta all’Alloro.
Le foglie fresche d’Alloro hanno un sapore semplice, un po’ tra la menta e la cannella.
Un gusto non spiccato, ma incisivo. Un gusto che decisamente fa’ la differenza.
Storicamente, l’Alloro e’ sempre stato il simbolo della vittoria, dell’onore.
Il termine “Baccalaureato” infatti veniva usato dagli scolari Greci e Romani che venivano ritratti con corone d’alloro. L’etimologia della parola viene appunto da “Bacca di Lauro” cioe’ di Alloro. Le corone d’Alloro erano un simbolo di distinzione per coloro che si guadagnavano questo prestigioso titolo di studio.
Pure i dottori venivano rappresentati con l’Alloro cosi’ da invocare la saggezza di Apollo ed Escolapio, le divinita’ associate con i poteri di guarigione della medicina. Un altro fatto interessante e’ che Ovidio, il poeta Romano laureato, narrava la leggenda che Il dio greco Apollo si innamorò perdutamente di Dafne, figlia del fiume Peneo e di Gea, senza che lei lo ricambiasse e portò il suo desiderio alle estreme conseguenze.
Una versione del mito di Apollo e Dafne ci racconta che Cupido, deciso a vendicarsi di un’offesa subita da Apollo, colpisce il dio con una freccia d’oro in grado di far innamorare alla follia, dei e mortali, della prima persona su cui avessero posato gli occhi dopo il colpo e questa sorte capita alla ninfa Dafne. Apollo, nonostante sia una divinità, non un semplice essere umano, non riesce a sottrarsi all’impeto dei sentimenti che gli offuscano la mente.
Dafne è incurante delle attenzioni di Apollo, Cupido l’ha colpita con la freccia dell’odio che la fa rifuggire dal suo innamorato. Un giorno, mentre si aggira per i boschi, Apollo la vede e la insegue. Dafne fugge spaventata tra le sterpaglie, graffiandosi e strappandosi le vesti, mentre il dio le grida il suo amore. Poco prima di essere raggiunta Dafne invoca l’aiuto del padre Peneo affinché la sua forma, causa del suo tormento, sia tramutata in qualcos’altro. In pochi istanti la ninfa si tramuta in un albero di alloro (in greco antico daphne significa appunto “alloro”). Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi, riesce appena a rubarle un bacio, prima che la trasformazione sia completata.
Nonostante la storia triste, il mio dessert ci ha dato proprio allegria, era buonissimo!!
Vediamo insieme come farlo e guarnirlo.
PANNA COTTA ALL’ALLORO
Ricetta per 4 persone
Livello Semplice
Tempo di preparazione: 20 minuti piu’ raffreddamento
Ingredienti:
500 ml di panna liquida
Scorza di mezza arancia
3 foglie fresche d’Alloro
Semi di 1/2 bacca di vaniglia
100 gr di zucchero (o meno, a seconda dell’accostamento con cui la servite)
2 fogli di gelatina
PER GUARNIRE, opzioni:
Riduzione di Vin Santo
Frutti di bosco macerati in zucchero e balsamico
Miele al tartufo
COME SI FA’:
Mettete a scaldare la panna con le foglie d’alloro. Portatela quasi a bollore. Spegnete la fiamma e lasciate che la panna si insaporisca, assorbendo il sapore delle foglie d’alloro. Io ho lasciato il composto, coperto, per circa 1 ora. Ho quindi rimosso le foglie d’Alloro ed aggiunto il resto degli ingredienti (meno che la gelatina). Portate quasi a bollore, rimuovete dal fuoco ed aggiungete la gelatina precedentemente ammorbidita in acqua fredda per circa 3 minuti.
Lasciate raffreddare leggermente il composto, quindi versatelo nelle formine prescelte.
Trasferite la panna cotta in frigorifero dove rimarra’ per almeno 3 ore per rapprendersi.
Servite la panna cotta accompagnata da frutta, miele, cioccolato o riduzione di Vin Santo.
Enjoy!!!