Come molte persone, avrete anche voi alcuni barattoli con la scritta “basilico”, “maggiorana”, “rosmarino” a portata di mano su uno scaffale della cucina per insaporire un arrosto o una salsa. Molte sono assai decorative, in casa e all’aperto, facili da coltivare e molto resistenti. Alcune sprigionano un’intensa, penetrante fragranza dovuta agli oli aromatici in esse contenuti.
Erbe e piante aromatiche
Nella tradizione sarda le erbe venivano comunemente usate oltre che a scopo alimentare, anche per curarsi. Nella percezione generale le erbe non erano tutte uguali,alcune erano più potenti di altre. Anzi, magiche: portate addosso, sparse nei campi, appese allo stipite della porta, potevano garantire protezione dalle sventure, tenere lontani animali rapaci, ladri, streghe. Bisognava però coglierle durante la notte magica per eccellenza, cioè quella di San Giovanni, il 24 giugno, che è anche il culmine del solstizio d’estate.
Le erbe magiche avevano il potere di curare sia le sofferenze del corpo che quelle dell’anima. A cavallo tra le credenze magiche e l’effettiva conoscenza fitoterapica delle piante, questa sorta di medicina popolare è stata il punto di riferimento principale della popolazione sarda per secoli.
In cucina le erbe sono protagoniste discrete, di solito in secondo piano, ma sempre presenti: spesso anzi sono il particolare che fa la differenza. Le erbe aromatiche, usate nelle giuste quantità, sono ottime al palato e fanno bene alla salute.