PIEMONTE: FRITTO MISTO ALLA MONFERRINA, PAESAGGI E PIATTI TIPICI

Il Fritto misto alla monferrina: un piatto tipico della zona del Monferrato a base di interiora, cervella, carne ed altre specialità dolci e salate, servite tutte insieme. Una scoperta che mi ha fatta restare a.. bocca piena! 🙂

Buongiorno, amici! Qui sembra primavera.. sole caldo e tanta voglia di fare 🙂 Da voi, com’è?

Io sono reduce da un bellissimo sabato trascorso in un posto incantevole tra le colline del Monferrato, insieme a due amici davvero fantastici che ci hanno fatto conoscere la cucina piemontese – vino incluso..

Il paese che ho visitato ieri è Odalengo Piccolo, a metà tra Casale Monferrato ed Asti. Sorge su un colle attorniato dal verde, che ormai si sta tingendo dei colori dell’autunno e gode di una meravigliosa posizione che regala scorci da favola.

Splendido paesaggio, giornata primaverile
Splendido paesaggio, giornata primaverile

Ieri si è conclusa Tufo & Tartufo, fiera regionale del tartufo e delle mele antiche. Il bello di queste fiere di paese è che non si limitano alla sola parte gastronomica, ma evidenziano anche tradizioni, aspetti storici e caratteristiche della zona in cui si tengono; a Odalengo Piccolo, borgo di poche centinaia di persone, si è quindi potuto apprezzare non solo il tartufo, Re indiscusso della Fiera, bensì anche altri prodotti locali come le mele (è conosciuto come “Il Paese delle mele antiche”, poiché vi si coltivano qualità di mele ormai perdute dal mercato ortofrutticolo), il miele, il vino e le zucche, ed anche prodotti artigianali in stoffa e legno lavorato a mano. Piccola Fiera concentrata in pochi metri quadri, ma davvero caratteristica e piacevole.

I COLORI DELLA FRUTTA AUTOCTONA
LE MELE ANTICHE DI ODALENGO
LE MELE ANTICHE DI ODALENGO

A tavola, ho apprezzato decisamente TUTTO: antipasti a base di peperoni cotti al forno e  Bagna Cauda (che presto farò, perché ho scoperto di adorarla), tartare di Fassone macinata al momento, tenera e rosata, quasi cremosa; il girello di vitello in salsa tonnata, tanto tenero, che si scioglieva in bocca. Poi i primi piatti: agnolotti alle tre carni in sugo d’arrosto e tagliolini ai funghi porcini freschissimi e di seguito, i secondi: il tipico bollito piemontese in salsa verde e – mai mangiato prima – IL FRITTO MISTO ALLA MONFERRINA.

Dalle origini sicuramente antiche, e forte di una tradizione perpetrata nei secoli dalla società contadina, la sua invenzione viene messa in relazione con il “rito” della macellazione del maiale, animale un tempo assai diffuso nelle aie e pilastro dell’economia di auto-sostentamento della famiglia contadina.

La creazione di questo piatto – leggo – era suggerita dall’esigenza di consumare in fretta le parti non idonee alla lunga conservazione, ed abbondanti, che risultavano dopo la separazione delle parti nobili da insaccare per la lunga conservazione e per la vendita. L’ingegno delle cuoche di famiglia, semplici, ma con gusto per il pratico, ha dato vita ad un grande piatto utilizzando un prodotto di seconda linea.

Del resto ancor oggi si dice che “del maiale non si butta via niente”, no?

Ecco che l’abbondanza di carni, in contrapposizione alla costante scarsità, faceva radunare la famiglia per un evento gastronomico che era una festa. E per farla ancora più ricca, sempre l’ingegno di chi stava ai fornelli, prese l’abitudine di friggere fegato, polmone, animelle e tante altre golosità, aggiungendo altri alimenti poveri, come ad esempio i semolini o le mele, creando in questo modo il contrasto dolce-salato che è tipico di questo piatto..

IL FRITTO MERITA menzione e soprattutto assaggio, se capitate da quelle parti!

Come scritto sopra, è un piatto per stomaci forti: passino bistecca e salsicce fritte, ma il resto degli ingredienti è piuttosto.. “impegnativo”, non trovate? Nonostante questo, ieri ho assaggiato tutto e tutto apprezzato, tranne la consistenza gommosa del polmone..

Fantastico, proprio quello mangiato ieri all'Agriturismo "Cascina Francia - Ca' Veja" a Odalengo Grande (AL)
Il fritto misto mangiato ieri all’Agriturismo “Cascina Francia – Ca’ Veja” a Odalengo Grande (AL)

A conclusione di questo lauto pranzo, degno di un matrimonio, non potevano mancare i dolci e quindi il Bonet, tipico “budino al cioccolato ed amaretti” e la torta di mele piemontese, simile alla torta paesana brianzola, quindi a base di cioccolato, amaretti e, ovviamente, mele a cubetti, ma senza farina. Da ultima, la divina torta di nocciole, altro prodotto della zona.

Il pranzo è stato allietato da una bottiglia di buona Bonarda, che si siamo bevuti in due, perché i nostri relativi non amano il vino.. La grappetta finale, ha aiutato di certo la digestione, ma ci ha dato la mazzata finale!!

Sono rimasta alquanto colpita dalla bellezza del Monferrato, sebbene visto un po’ di corsa: scusante valida, per un ritorno quanto prima!

INGREDIENTI DEL FRITTO MISTO (VERSIONE “LIGHT”, CON VITELLO)

•200 gr. di salsiccia
•2 mele grandi
•12 amaretti
•200 gr. di farina + farina q.b.
•Acqua frizzante q.b.
•1 l. di latte
•La scorza di un limone grattugiata
•Zucchero a piacere
•Uova q.b.
•Olio per friggere q.b.
•Burro q.b.
•Sale q.b.
•200 gr. di coscia di vitello
•200 gr. di fegato di vitello
•100 gr. di cervella di vitello
•100 gr. di midollo di vitello
•100 gr. di polmone di vitello
•Pangrattato q.b.

PROCEDIMENTO DEL FRITTO MISTO
Per prima cosa, preparate il semolino, che dovrà raffreddare: portate a ebollizione il latte con la scorza grattugiata di un limone e un po’ di zucchero a piacere (a seconda di quanto volete dolce il semolino), quindi versate a pioggia la farina di semola e, sempre mescolando, cuocete finché non avrete ottenuto una crema piuttosto densa. Versate il semolino in uno stampo rettangolare e lasciate raffreddare. Quando il semolino si sarà rassodato, toglietelo dallo stampo e tagliatelo a quadretti.

Tagliate tutta la carne in modo da formare quattro porzioni per tipo; sbucciate e tagliate la mela a fette.
Passate tutti i pezzi di carne e di semolino nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato e friggete in una padella con abbondante olio e burro.

Preparate una pastella a piacere (ad esempio con farina e acqua frizzante) e immergetevi le fettine di mela e gli amaretti prima di friggerli.
Friggete un ingrediente per volta, in modo da non mescolare i sapori, e cambiate l’olio quando friggete gli ingredienti dolci.

Salate tutto una volta fritto. Servite molto caldo.

NOTE
Il fritto misto alla Monferrina è una ricetta solo all’apparenza facile: i tempi di cottura sono tutti diversi, ma deve risultare tutto appena cotto e ben caldo al momento di servire.

IDEE E VARIANTI

La tradizione vuole che il fritto misto venga servito con un contorno di carote arrostite in padella con olio e burro.

Oltre alla mela e agli amaretti, potete aggiungere anche albicocche secche, fatte rinvenire prima in acqua e poi fritte in pastella.

Anche i Pavesini baciati sono un ingrediente molto apprezzato nel fritto misto: spalmate un pavesino con la marmellata e sovrapponetevi un altro pavesino. Immergetelo nella pastella e fate friggere.

È inoltre consigliato spruzzare un po’ di Grand Marnier sul fritto dolce al momento di servire.

BUON APPETITO!!!!

DOVE MANGIARLO: 

Via Voggiardi 14 Odalengo Grande (AL) Tel. 0142525253
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