Quando ho letto l’evento del 28 gennaio 2015 di questa cena su FB, ho pensato subito che fosse da non perdere. Un menù sfizioso accompagnato dai sontuosi vini della cantina Miceli, fondata da Ignazio Miceli, è una tra le aziende più rappresentative nella produzione di vini siciliani. La sua produzione si sviluppa su 40 ettari di vigneti di proprietà, una cantina a Sciacca ed un’altra cantina dotata di foresteria nell’isola minore di Pantelleria. Nella cantina di Sciacca vengono prodotti i vini IGT Sicilia e DOC prodotti sia con uve autoctone siciliane quali Nero d’Avola, Grillo, Inzolia, Grecanico, ma anche vini con vitigni alloctoni quali Syrah, Cabernet, Viognier e Merlot. Nella prestigiosa cantina di Pantelleria, invece, vengono prodotti soltanto vini a base di Moscato o Zibibbo come viene chiamato in dialetto siciliano, con il quale viene realizzato uno dei più particolari vini da pesce ed alcuni moscati e passiti naturali e liquorosi.
Ecco il menù ideato dallo Chef Vito Marino sapientemente consigliato da Giovanni Tartaglia, proprietario dell’Azienda Vinicola MICELI, eccellenza dell’isola del sole:
Aperitivo di benvenuto:
– Polpettine di melanzane condite alla siciliana, servite fritte calde
vino in abbinamento: VERVER – Grillo Chardonnay Petillant 2013
Antipasti:
– Salmone fresco, marinato ventiquattro ore sotto il sale di Sicilia, servito con mostarda alle tre senapi
– Involtino ghiotto di Tonno Rosso affumicato, ripieno di pistacchio di Bronte, accompagnato da ananas zuccherina
– Insalata di polpo alla eoliana con pomodoro secco, patate, Cappero di Salina e origano di montagna
– Crespella di baccalà fritte con passolina
vino in abbinamento: YRNM – Zibibbo Secco 2013
Produzione esclusiva della cantina Miceli, lo YRNM, l’antico nome che indicava appunto l’isola di Pantelleria, è uno tra i vini più premiati e apprezzati della produzione pantesca dell’Azienda Miceli. L’eccellenza del suo gusto dolce e suadente, fa si che questa qualità di zibibbo venga ricordato come uno tra i migliori mai prodotti. E’ uno splendido vino dall’aroma suadente, vivo, fragrante, che sviluppa una naturale ed immediata piacevolezza, morbido ed avvolgente, intenso …La mia amica Roberta Campanelli ne va pazza! E’ il suo vino preferito in assoluto!
Primo piatto:
– Risotto con fiori di zucca, zafferano e crostacei profumato al prezzemolo
vino in abbinamento: SHAHR ADONAY – Chardonnay 2012
Vino importate di grande struttura di segmento superiore, di 13 gradi, fruttato e profumato con note di acidità elegante. Caldo e strutturato, morbido e fresco.
Secondo piatto:
– Succulenti involtini di pesce spada “a’ghiotta” con pisellini primavera, cucinati secondo l’antica ricetta della Nonna Maria Certo
vino in abbinamento: PRIMOQUARTO – Nero d’Avola/Syrah 2011
Ho apprezzato molto questo abbinamento moderno di un rosso servito fresco con il pesce spada. Tra l’altro gli involtini di Nonna Maria erano veramente stratosferici! Primo Quarto si ottiene dall’unione di due grandi vitigni quali il Nero d’Avola e il Sangiovese, vino rosso rubino, dal profumo intenso di frutta matura e sapore fruttato, leggermente tannico.
Desserts:
– 7 veli al cioccolato
– Mini cannoli al pistacchio (strepitosi!)
vino in abbinamento: YANIR – Passito 2012
YANIR, misteriosa divinità punica, racchiude il fascino e le contraddizioni della terra da cui nasce: Pantelleria. Così come il suo mare, ricco, profondo, ammaliante, piacevole e complesso allo stesso tempo. E’ un ottimo vino da meditazione.
Il signor Giovanni Tartaglia molto generosamente, ci ha deliziato con una chicca fuori programma: Entelechia, puro nettare della natura, non descrivibile. E’ un’emozione pura, avvolgente ed inattesa, che cattura i sensi e stimola la mente. Il termine entelechia (entelechìa, dal greco ἐντελέχεια) è stato coniato da Aristotele È composto dai vocaboli en + telos, che in greco significano “dentro” e “scopo”, a significare una sorta di “finalità interiore”.. Noi crediamo che questo vino esprima, appunto, tutta la potenza dell’uva Zibibbo di Pantelleria. Le uve subiscono una maturazione inoltrata sulla pianta. In seguito, le sole uve sane sono raccolte a mano e sistemate in cassetta. Lunga macerazione delle uve del mosto, pigiatura e fermentazione molto lenta. Invecchiato 10 anni, sapore intenso e armonico, sfumature di albicocca, sentori di limone. Grandissima ricchezza e concentrazione, sapore pieno e vellutato, con sentori di miele di acacia.
Ogni volta che torno in questo locale ho un’esperienza memorabile e ne beneficia il corpo ma soprattutto la mia anima. Al prossimo viaggio!