Teriyaki (照り焼き) deriva da teri, che significa lucido, e yaki, cotto alla griglia. Ho imparato questa ricetta giapponese dallo chef Hirohiko Shoda, Ambasciatore Ufficiale Cucina Giapponese in Italia.
Quindi “Teriyaki” non è esattamente una salsa ma un modo di cuocere il cibo, laccandolo con condimenti tradizionali, come shoyu (un tipo di salsa di soia) sakè e mirin che, in cottura, consentono una perfetta caramellizzazione.
Questa volta ho voluto dare un tocco profumato e dolce con la “Dolce Clementina” della OP Armonia che sono andata a scoprire pochi giorni fa. Ho imparato molto sugli agrumi, soprattutto sulla Perrina, una varietà selezionata e brevettata dall’agronomo Francesco Perri. Grazie ad una mutazione gemmaria naturale, è nata questa clementina tardiva che consente di avere frutti turgidi e gustosissimi più a lungo garantendo una produzione di altissima qualità fino alla fine di gennaio.
La clementina è un frutto interessantissimo che si può utilizzare fresco ma anche in cucina e non solo nei dolci. Andiamo a scoprire questa semplice proposta che unisce la cucina asiatica, patria degli agrumi e la cucina mediterranea. Allacciate i grembiuli e scaldate le padelle!
Ingredienti
Per la salsa
️Per il teriyaki di pollo
Strumenti
Passaggi
Per la salsa
Versare gli ingredienti per la salsa in una ciotolina e amalgamare finchè il miele non si sarà sciolto.
Per il pollo
Massaggiare le sovracosce di pollo con il sale. Disporle su una padella dalla parte della pelle. Ritagliare un disco di carta da forno e posizionarlo sul pollo. Riempire una pentola d’acqua e posarlo sopra alla carta da forno in modo che il pollo sia sotto al peso e aderisca bene alla padella. Rosolare da entrambe le parti fino al completamento della cottura.
Quando il pollo sarà ben dorato, eliminare il grasso di cottura. Versare la salsa e lasciare carammellare da entrambe le parti. Quando la salsa sarà ridotta e il pollo laccato e dorato, servire su un piatto con delle fette di clementina.
Dosi variate per porzioni
