Dolci al forno

Sfogliata di Monaco

Cari lettori, oggi vi propongo una buonissima torta tedesca “cioccolattosa”: la Sfogliata di Monaco (Munchen in tedesco). Il nome originale tedesco di questo dolce è “Prinzregententorte”, in italiano “Torta del principe reggente”. Questo nome deriva dal fatto che Julius Rottenhofer, un pasticciere bavarese, dedicò la torta al principe reggente di Baviera Luitpold, tra fine ‘800 e inizio ‘900. Luitpold fu scelto come reggente perché suo nipote Ludovico II venne dichiarato incapace di intendere.
Questa torta è davvero buona e ho scelto di inserirla fra i dolci di Carnevale per la sua “abbondanza”. La versione originale propone di tagliare la base della torta in 4 parti ma io vi presento una versione più semplificata:
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Ingredienti per 6 persone:
Per la base:
-250 g di burro
-250 g di zucchero
-Un pizzico di sale
-4 uova
-200 g di farina
-50 g di fecola di patate
-Una bustina di lievito per dolci
Per la crema:
-150 g di burro
-200 g di cioccolato fondente
-Una presa di sale
-175 g di zucchero a velo
-Latte q.b
Per la glassa:
-Cioccolato fondente q.b
-Latte q.b

Preparazione per la base:
Montare a crema il burro ammorbidito e lo zucchero; in seguito aggiungere il sale e i tuorli, uno alla volta. In un’altra ciotola montare a neve gli albumi delle uova e incorporarli alla crema di burro con una spatola. Aggiungere al composto la farina, la fecola e il lievito setacciati. Ora infornare metà composto in una tortiera imburrata e infarinata a 200 gradi per 26 minuti. Quando sarà pronta la prima base infornate anche l’altra allo stesso modo. Così facendo non dovrete tagliare il dolce dopo la cottura rischiando che si spacchi.

Preparazione per la crema:
Portare a bollore il latte con una presa di sale, abbassare la fiamma e aggiungere il cioccolato a pezzetti. Una volta sciolto il cioccolato togliere dal fuoco e far raffreddare. Nel frattempo montare a crema il burro ammorbidito con lo zucchero a velo e il cioccolato fuso.

Preparazione finale:
A questo punto cospargete la crema su una delle basi della torta e ricoprite con l’altra base. Preparare la glassa sciogliendo il cioccolato con un pò di latte, facendo attenzione a non far diventare troppo liquido il composto, che deve essere molto lucido. Ricoprite la torta con la glassa. Porre la torta in frigo fino a quando la glassa non si addensa.

Mele alla crema

Cari lettori, la “Settimana del fritto” per le feste di Carnevale è terminata; ora, quindi, continuiamo con una carrellata di altri dolci carnevaleschi. Oggi parliamo delle Mele alla crema. Per questo dolce consiglio di utilizzare la mela Annurca o la Renetta. La prima ha origine in Campania, precisamente a Pozzuoli, e presenta una buccia rosso brillante e un sapore leggermente acidulo. La seconda invece ha origine in Francia, nella Valle della Loira, ma è coltivata anche in Piemonte e Trentino Alto Adige; la sua buccia è verde-giallastra e anche il suo sapore è leggermente acidulo. Il suo nome deriva da termine francese “Reine” ovvero regina in italiano. Queste due tipologie di mele, tipiche di questa stagione, si accompagnano bene alla crema pasticcera che è molto dolce.
Adesso passiamo alla ricetta che sicuramente vi stupirà:
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Ingredienti per 4 persone:
-4 mele renette o annurche
-80 g di zucchero
-Mezzo bicchiere d’acqua
-Rum
-Scorza di un’arancia tagliata sottile
-Scorza di un limone tagliata sottile
Per la crema pasticcera:
-3 tuorli d’uova
-150 g di zucchero
-300 ml di latte
-2 cucchiai di farina
-Scorza grattugiata di un limone
-Una bustina di vanillina

Preparazione:
Far macerare la scorza di limone e quella dell’arancia per 2 ore nel rum. Sbucciare 4 mele grosse, asportare il torsolo e disporre su una pirofila da forno con i bordi alti, distanziando una mela dall’altra. Riempire nel centro le mele, dove era presente il torsolo, con le bucce macerate di limone e arancia. Versare sul fondo della pirofila l’acqua, facendo attenzione a non bagnare le mele dall’alto, e irrorare queste ultime con lo zucchero e un pò di rum. Porre le mele in forno per circa 30 minuti. Lasciare raffreddare le mele e nel frattempo preparare la crema pasticcera dividendo i tuorli dagli albumi. Sbattere i tuorli con lo zucchero, quando si sarà ottenuta una massa spumosa aggiungere a filo il latte e in seguito la scorza del limone, la vanillina e la farina. Mettere il tutto sul fuoco, a fiamma bassa, girando sempre nello stesso verso con un cucchiaio di legno fino a quando la crema non si addensa (mi raccomando quando vedete che la crema sta per addensarsi girate energicamente). Adesso ricoprire le mele con la crema pasticcera.

Il Migliaccio

Cari lettori, ho intenzione di cominciare la mia avventura in questo blog partendo da un dolce tipico sia della mia terra che di questo periodo dell’anno. Ieri si festeggiava Sant’Antonio Abate, un santo che è particolarmente noto in alcune zone del Bel paese; infatti per tradizione si accendono i classici focolari per poi proseguire con la benedizione degli animali. Tutto ciò lega i folclori popolari alla memoria del santo, ma il 17 gennaio è anche la data prestabilita in cui inizia il periodo del Carnevale; in Campania dunque l’inizio di questo periodo coincide con la tradizionale preparazione di un dolce tipicamente invernale: il Migliaccio. Questo dolce ha origine nella Valle Caudina, una zona montuosa che si trova fra Benevento e Avellino, e il suo nome deriva dal termine latino miliacius, ovvero farina di miglio. Infatti la farina di miglio era, anticamente, l’ingrediente principale di questo piatto di cui esistevano due versioni: quella dolce e quella salata. Insomma si trattava di una vera e propria polenta del sud che poteva essere fritta o cotta al forno. Oggi la variante più conosciuta, quella dolce, presenta caratteristiche diverse dal passato: la farina di miglio è sostituita dal semolino e la cottura è al forno. In ultimo bisogna dire che il Migliaccio è considerata la versione povera della sfogliatella napoletana o della pastiera; nonostante questa considerazione però posso garantirvi che questo dolce è ricco di odori e sapori che vi faranno rimanere entusiasti.
Vi propongo la ricetta di mia nonna Antonietta, a cui ieri ho dato un aiuto per la preparazione:
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Ingredienti per 6 persone (stampo da 26 cm):
– 125 g di semola
– 500 ml di latte
– 250 g di ricotta
– 350 g di zucchero
– 25 g di burro
– 4 uova intere più 2 tuorli
– Un pizzico di sale
– Aromi:liquore strega, anice e millefiori.

Preparazione:
In una pentola cuocere la semola insieme al latte e ad un pizzico di sale, mescolando con un cucchiaio di legno, fino a quando non raggiunge bollore e si ottiene la consistenza di un purè. Continuando a girare, sempre a fiamma accesa, inserire poco per volta lo zucchero e il burro; a questo punto la semola dovrebbe sciogliersi e la consistenza diverrà simile ad una crema. Spegnere il fuoco e lasciar riposare il semolino; nel frattempo sbattere le uova intere e i due tuorli insieme agli aromi, incorporare la ricotta e quando questa si sarà sciolta, unire al composto il semolino. Immischiare tutto per bene e, per evitare la formazione di grumi, filtrare in un passatutto oppure frullare con un frullatore ad immersione. Imburrate lo stampo e riempitelo con il composto. Infornare a 180 gradi per 1 ora, quando la superficie diventerà ambrata vi consiglio di adagiare un foglio di carta da forno per evitare che si bruci. Una volta cotto il dolce, cospargerlo di zucchero finché risulta ancora caldo, così quando lo zucchero si scioglierà sarà davvero delizioso.