Gli Arancini di Montalbano! - Lu.C.I.A.-Tra Cucina e PC

Gli Arancini di Montalbano

Vi capita mai di leggere un libro… o di vedere un film e di immedesimarvi cosi tanto che vi sembra di essere li coi protagonisti? Oppure (come in questo caso), la descrizione di un piatto è talmente perfetta che ti sembra di sentirne l’odore??? Ecco, a me capita spesso… e cosi,alcuni giorni fa, complice il fatto che volevo partecipare a ben 3 contest che mi piacciono un sacco, ho deciso di preparare di nuovo gli arancini… si, ma stavolta preparo:

gli arancini di Montalbano

direttamente dal romanzo:

“Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico.

Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa, (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini ‘na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne aggrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s’ammisca col risotto.

A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell’altro riso a formare una bella palla.

Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato.

Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta.

E alla fine, ringraziannu u Signiruzzu, si mangiano! “

Ho seguito il più possibile la ricetta di Adelina… ma un pò per gusto personale qualcosina l’ho cambiata… Ma in linea di massima ho seguito proprio questa ricetta… e vi assicuro che sono fenomenali!!!

In effetti gli arancini (che già vi avevo fatto vedere QUI) sono uno di quei piatti che in casa mia non sono mai mancati…. e quando, la prima volta ho portato mio marito in Sicilia, lui si è innamorato di queste palle di riso… e ogni occasione era buona per passare in rosticceria a prenderli…… Ovvio che da quando poi siam tornati a casa, ho dovuto imparare a farli… altrimenti mio marito poteva diventare la croce di mia mamma… AHAHAHAH

Ingredienti:

– 600 gr. carne in 2 pezzi interi (prosciutto e lonza)

– soffritto

– 200 gr. Piselli

– passata di pomodoro

– 500 gr Riso

– 4 Uova

-100 gr. Parmigiano

– Pan grattato q.b. (in parte al posto della farina)

– 250 gr. mozzarella

– 200 gr. stracchino (al posto della besciamella…)

Preparare il sugo partendo col rosolare i due pezzi di carne col soffritto, quindi aggiungere il sugo e far cuocere lentissimamente. A 2/3 della cottura aggiungere i piselli.

Intanto preparare il riso e lasciarlo raffreddare. Aggiungere quindi 2 uova, il parmigiano, un paio di cucchiai di pan grattato e il sugo raffreddato (senza carne!).

A parte tagliare in pezzettini piccoli la carne (non avendo la mezzaluna sono andata di coltello…. risultato soddisfacente).

Infine, aggiungere alla carne tagliata lo stracchino ed eventualmente qualche cucchiaiata di sugo, amalgamare il tutto e finalmente siamo pronti per preparare gli arancini.

Prendere un pò di riso e formare una cupoletta nella mano, adagiarci dentro un pò di composto di carne e stracchino, qualche cubetto di mozzarella e chiudere con altro riso.

Esaurito il riso (probabilmente vi resterà ancora sugo e carne…. ottimo… avrete il sugo pronto per il giorno dopo!) passiamo le palle formate (a me ne sono venute 10) nel pan grattato, nell’ uovo sbattuto e nuovamente nel pan grattato.

Una volta impanati tutti gli arancini, si passa a friggerli in abbondante olio bollente e in pochi minuti avrete le vostre palline di riso di un bellissimo colore d’ oro vecchio (come dice Camilleri).