Marmellata o Confettura: che differenza c’è?

Marmellata o Confettura: che differenza c’è?

Basta..è ora di utilizzare termini con cognizione di causa!!! 🙂
A volte mi capita che scrivendo gli articoli del Blog mi venga in mente di usare termini che sento in TV, o leggo sul web.. ma in realtà non so se lo sto usando nel modo giusto!

Quindi mi sono riproposta di informarmi su questioni, termini, ingredienti ecc.. che mano a mano mi capitano sotto mano nella mia vita di foodblogger.. Spero che possano essere utili anche a voi 😉

Partiamo da termini che usiamo tutti i giorni: marmellata, confettura, composta… ma che differenza fa?

marmellata o confettura

Utilizziamo questi termini per indicare in genere il modo di conservare frutta (o vegetali) tramite lunga cottura insieme a dello zucchero. In effetti le varie diciture sono tutte molto simili e si differenziano per alcuni dettagli:

  • MARMELLATA: si può chiamare così solo una conserva a base di agrumi (come limoni, arance e mandarini, e più raramente di pompelmo cedro o bergamotto), in cui possiamo utilizzare sia succo e polpa che la buccia.
    E’ una terminologia imposta dall’Unione Europea.
  • CONFETTURA: si può chiamare in questo modo qualsiasi tipo di frutta cotta con zucchero.
    Sia marmellata che confettura devono avere almeno il 20% di frutta per essere tali. Se superano il 45% sono marmellate e confetture “extra”.
  • COMPOSTA: sono marmellate e confetture con maggior contenuto di frutta (oltre il 65%) e che quindi hanno un minore apporto di zucchero.

 

La preparazione di marmellata o confettura casalinghe è tradizionale; un metodo per conservare la frutta anche nei mesi invernali.

Le uniche accortezze che dobbiamo osservare riguardano la cottura e sterilizzazione dei barattoli: dobbiamo sterilizzarli bene prima dell’uso, facendoli bollire in un pentolone di acqua. Li asciughiamo, aggiungiamo le nostre marmellate e li chiudiamo ben stretti. Capovolgiamo i barattoli a testa in giù, creando in questo modo il sottovuoto. Raffreddiamo.
Ora passiamo alla seconda sterilizzazione. In un pentolone posizioniamo i barattoli separati da un canovaccio (per evitare che nell’ebollizione si scontrino e si rompano), e facciamo bollire pian piano per almeno mezz’ora.

Facciamo raffreddare ed etichettiamo!

Scriviamo cosa c’è nel barattolo e la data del nostro confezionamento casalingo!
Se conservata in luogo fresco asciutto e lontano da luce e fonti di calore, la marmellata può durare parecchi mesi.
Una volta aperta va tenuta in frigorifero e consumata entro un mese al massimo.

Scrivimi!

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