Risotto alla zucca

Ottobre, oltre che il mese del mio compleanno, è anche quello della zucca. Non solo per la sua stagionalità, che comunque copre diversi mesi, quanto per la diffusione che, specialmente negli ultimi anni, complice l’importazione di Halloween da paesi in cui la tradizione è più sentita, ha in questo periodo. Tutto si tinge di viola e di arancione e le zucche, con le loro facce intagliate, la fanno da padrone. Torta alla zucca, tortelli di zucca, risotto alla zucca… zucca ovunque! Compreso il risotto alla zucca e pancetta affumicata.

Ho una confessione da fare: sono emiliana e odio la zucca. Suona un po’ come una bestemmia in chiesa, detto da una che, in questo periodo, si è trovata fin dalla più tenera età ad essere circondata da vassoi e vassoi di tortelli di zucca. Però, niente da fare. La zucca mi sta proprio antipatica. Il suo sapore dolciastro, come tutti i sapori dolciastri, non è nelle mie corde. Detesto anche le carote, per capirci. Sì, nel brodo le metto e, sì, nel mio ragù non possono mancare. Ma le carote, da sole, in particolare crude, non mi piacciono proprio. E la zucca appartiene alla stessa categoria di cibi che non so apprezzare.

Tuttavia, poichè mi piacciono le sfide così come le sperimentazioni, ho fatto un po’ amicizia con la zucca. La nonna, per incoraggiarmi a finire il piatto, quando ero bambina, tentava di instillare in me il senso di colpa usando la frase “Pensa che in Africa ci sono i bambini che muoiono di fame”. Sono stata bambina negli anni ’80 e ancora non era abitudine dei piccoli rispondere come faceva, giustamente, mio cugino, che è stato bambino oltre 15 anni dopo. Lui, alla nonna, rispondeva: “E allora? Cosa interessa a me?”. Che era un modo educato per sfoderare un vigoroso chissenefrega. E mica aveva torto, lui.

D’altronde, come avrei potuto sfamare i bambini disagiati con l’ingordigia di chi, raggiunta la sazietà, continua a spazzolare il proprio piatto? Casomai, col senno di poi, avrei dovuto rispondere: “La prossima volta, nonna, fai una porzione più piccola, così che ce ne sia di più anche per i bambini africani”. E invece mi limitavo a dire che, semplicemente, non potevo. Non ce ne stava più, nel mio pancino.

Nel tempo, sono arrivata con ragionamenti diversi da quelli della mia nonna, che probabilmente ha cercato di crescerci in forze e con pochi capricci, alle stesse conclusioni. Cerco, nella mia cucina, di mangiare un po’ di tutto, inseguendo una certa idea di buona salute e di benessere. Qui si potrebbe aprire un discorso infinito, sulla qualità del cibo, sull’etica del cibo e via discorrendo. Ma poichè non è questo il mio obiettivo, chiudo subito dicendo che cerco il più possibile di seguire un’alimentazione varia. E poi, chi mangia tutto e si sa adattare, non muore mai di fame. :-)

Detto questo, la zucca doveva essere conquistata. Un ortaggio con pochi zuccheri, ricco di vitamine e sali minerali… potevo lasciarmelo sfuggire? E così, se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà da Maometto: in altre parole, se la zucca così, da sola, non piace al mio palato, troverò un modo per prepararla in modo che lei si renda compatibile ai miei gusti. E a quelli del Socio Liffo, anche lui odiatore della zucca.

Il primo esperimento che ho fatto, per convincerci a mangiare la zucca, sono stati i tortelli di zucca a modo mio. Ed oggi, dopo aver pulito la zucca per poter preparare il ripieno dei tortelli, ho guardato la ciotola in cui avevo raccolto i pezzi di zucca e… “E se io provassi a fare un risotto?”. Ecco quindi il risotto alla zucca per chi odia la zucca: saporito, cremoso e profumato.

Risotto alla zucca

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risotto alla zucca

 

ingredienti

400 ml di brodo
180 g di riso
100 g di zucca
60 g di pancetta affumicata
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 bicchiere di vino bianco secco
1 spicchio d’aglio
1/2 cipolla
qualche fiocchetto di burro
olio extravergine di oliva
sale
pepe nero

procedimento

Con l’aiuto di un tritatutto, tritare finemente la cipolla fino a ridurla in purea, la pancetta e la zucca (quest’ultima più grossolanamente) e tenere separati i tre triti. In una larga padella, soffriggere la cipolla ben tritata con lo spicchio d’aglio, quindi aggiungere il riso e far tostare qualche minuto a fiamma vivace.

Aggiungere il vino bianco e il trito di pancetta, avendo cura di distribuire bene quest’ultima e di miscelarla bene al vino. Fare sfumare il vino, quindi unire il trito di zucca ed il brodo, mescolare e coprire, mescolando di tanto in tanto. Quando il riso sarà cotto, mantecarlo con qualche fiocchetto di burro e il Parmigiano Reggiano, quindi ultimare il risotto alla zucca distribuendo una macinata di pepe nero. Servire caldo.

un’idea in più

Per una presentazione diversa dal solito, è sufficiente aiutarsi con un tagliapasta, nel quale inserire il risotto alla zucca ed applicare una leggera pressione con il cucchiaio. Rimuovere quindi il tagliapasta e decorare con una macinata di sale nero.

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Risotto alla zucca

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4 Comments on Risotto alla zucca e pancetta affumicata

  1. E’ evidente che la zucca era nel tuo DNA ! Io , mantovano , l’ho apprezzata dopo aver rifiutato x anni i tortelli di zucca fatti da mamma … poi ,un po’ alla volta ho capito il suo profumo , quello degli amaretti e della mostarda di mele ! Ne ho appena fatti 580 e ho paura di rimanere senza prima di Natale !

    Complimenti per la ricetta !

    P.S. : quando faccio i tortelli metto in freezer una busta di ripieno sottile pronto per essere spezzato ed utilizzato per i primi !

    • Wow! 580 sono un bel numero!
      Comunque non sei il solo, Ecodiesel: anche io mi conservo il ripieno per tortelli in freezer. Peccato che il mio freezer non sia tanto grande e mi devo dare una regolata! :)

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