Paccheri astice e aragosta
questo fine settimana sono stata fuori, e ho avuto l’onore di conoscere una persona del mestiere, che con pazienza ma anche tanta allegria mi ha spiegato come preparare dei buonissimi paccheri all’astice e aragosta! I paccheri astice e aragosta? Ahhhh mi torna la voglia di mangiarne ancora solo al pensiero! Il procedimento è più semplice di quello che possiate pensare. Ero spaventata da questo piatto, perché in molti mi avevano detto che l’astice soprattutto (ma solo perché di aragosta non ho mai chiesto) è un pesce difficile da cucinare, bisogna avere gli strumenti giusti e l’esperienza necessaria. Questo è vero, l’astice non è un pesce che si cucina così .. per provare, ed è proprio per questo che ho approfittato dell’esperienza del mio caro amico Niccolò, che è diventato mio amico soprattutto dopo questa ricetta!
PACCHERI ASTICE E ARAGOSTA
INGREDIENTI PER 8 PERSONE:
(Io vi scrivo in realtà quello che avevamo a disposizione, ma le dosi mi sono sembrate quasi perfette, certo se avete un altro astice è ancora meglio)
Un Astice di normali dimensioni
2 Aragostelle medie
2 barattoli di pomodori datterini
3 agli
Olio q.b.
Sale q.b.
Un bicchiere di vino bianco
Una manciata di prezzemolo fresco
Una manciata di pepe nero
Una manciata di peperoncino
1 kg di paccheri
PACCHERI ASTICE E ARAGOSTA
PROCEDIMENTO:
Lavate i pesci accuratamente. Incidete a metà, nel senso della lunghezza il dorso dell’aragosta, apritela separando completamente le due parti, a questo punto si vedrà il filamento intestinale, facile da togliere, è di colore scuro, e appena sotto la testa si vedrà la sacca cerebrale, anche quella semplice da togliere.
Il modo di servirla cambia a seconda della preparazione, per prepararla con la pasta la si lascia con tutta la carcassa, tagliata solo in modo che sia agevole togliere la polpa. Per altri tipo di preparazioni in alcuni casi si estrae la polpa con le forbici adatte o quelle da cucina, si incide dalla parte sotto la corazza della coda e si sfila la polpa.
Tagliate l’astice e l’aragosta a metà, quindi separate le chele dal resto, potete farlo con un coltello andando bene sulle giunture, rompete quindi le tele con qualsiasi oggetto vi sembri idoneo, noi lo abbiamo fatto con il manico del coltello.
Molti dicono che questi pesci vanno sempre bolliti, noi non lo abbiamo fatto, perché, mi diceva questo mio amico che il pesce lo commercializza, che è necessario bollirlo solo se si fa la catalana perché rilascia tutto il sughetto. Tornando a noi, in una padella con olio a sufficienza mettete a soffriggere l’aglio e dopo un minuto nemmeno aggiungete il pesce, fate cuocere per qualche minuto e sfumate col vino, aggiungete il peperoncino (io ho usato quello secco).
Dopo poco aggiungete i barattoli di pomodori ciliegini, il sale (vi consiglio sempre di assaggiare quando si tratta di pesci, perchè non sempre è necessario), fate cuocere per qualche altro minuto (il tempo di cottura totale del sughetto deve essere di 25 minuti massimo). Spruzzate una bella manciata di prezzemolo fresco.
Quando i paccheri sono cotti, versateli in padella e fate mantecare per bene! Questo processo è molto importante, perché dà alla pasta il giusto sapore, quindi non trascuratelo!
Non riesco nemmeno a spiegarvi la bontà di questo piatto Lellini! Dovete solo provarlo!
Buon appetito anche per oggi!
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Un primo da leccarsi i baffi,complimenti!
Puoi dirlo forte!!! Provaci anche tu!
Io c’ero!. ……Veramente un piatto entusiasmante e travolgente al tempo stesso. Non vorrei però tralasciare un’immensa insalata di polipi e una e il godurioso aperitivo con ostriche e Prosecco. ..
Ciao Filippo
Purtroppo non ho testimonianze dell’insalata…ma ho il polipo intero!! Le ostriche arriveranno vedrai…dammi tempo!
una ricetta di sicuro successo, stavo appunto guardando in vari blog di cucina e la tua mi ha interessato di più di altre. a dire il vero ero un po’ sconcertata da alcune esecuzioni al limite del sadismo praticate su queste povere aragoste. la tua è stata, nella sua semplicità, la più esaustiva.
ho solo qualche piccolo dubbio
1° non dici come va pulita dalle interiora e 2° mi sembra strano che vada servita con tutta la carcassa
ti ringrazio in anticipo per una eventuale risposta
Ciao, si hai ragione, è che a volte mentre scrivi le ricette ti salta qualche passaggio, presa come ero a precisare che le aragoste non sempre vanno bollite. Il procedimento per pulirle è semplice, basta incidere a metà, nel senso della lunghezza il dorso dell’aragosta, aprirla separando completamente le due parti, a questo punto si vedrà il filamento intestinale, facile da togliere, è di colore scuro, e appena sotto la testa si vedrà la sacca cerebrale, anche quella semplice da togliere.
Il modo di servirla cambia a seconda della preparazione, per prepararla con la pasta la si lascia con tutta la carcassa, tagliata solo in modo che sia agevole togliere la polpa. Per altri tipo di preparazioni in alcuni casi si estrae la polpa con le forbici adatte o quelle da cucina, si incide dalla parte sotto la corazza della coda e si sfila la polpa. Grazie per il tuo commento, ne ho approfittato per aggiornare la ricetta con queste informazioni 🙂
Ciao Lella complimenti per la ricetta, vorrei provare a farla ma non ho capito, per avere il miglior risultato possibile, se la tua aragosta e astice erano surgelati o vivi. Nel caso di vivi si trovano difficoltà nel tagliarli e maneggiarli e si usa un procedimento particolare? Grazie e comprendimi, sono alle prime armi 😉
Buona Pasqua
Ciao Teo! L’astice era vivo, basta lasciarlo un po’ fuori dopo averlo comprato e morirà da solo. Maneggiarlo non è affatto difficile , anche se per chi non l’ha mai fatto può sembrare così! Mi raccomando cuocilo in padella direttamente, non sbollentarlo! Se hai bisogno scrivi pure 🙂
ciao Lella, complimenti la ricetta è fantastica.
Però volevo chiederti se posso usare l’astice e l’aragosta surgelata…
se si hai qualche suggerimento?????
grazie in anticipo.
Katia