L’Epifania

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L’Epifania detta anche Epifania del Signore è una festa cristiana che si celebra il 6 gennaio cioè dodici giorni dopo il Natale che evoca la rivelazione di Dio agli uomini nel suo Figlio, del Cristo ai Magi.

Nei Paesi in cui non è festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio.  L’Epifania è considerata dalla Chiesa cattolica una delle massime solennità celebrate, assieme alla Pasqua, il Natale, la Pentecoste e l’Ascensione.

È festa di precetto.

L’origine di questa festa è antichissima, sembra risalga al II secolo d.C. Inizialmente ricordava il battesimo di Gesù, ed era celebrata sembra dalla setta degli gnostici basilidiani, che credevano che l’incarnazione di Cristo fosse avvenuta al suo battesimo, e non alla sua nascita. In seguito fu adottata dalla Chiesa Cristiana Orientale e verso il IV secolo si diffuse in occidente e fu adottata dalla Chiesa di Roma nel V secolo.

Oggi l’Epifania viene celebrata in Italia con molte usanze e tradizioni popolari.

Tutti la conoscono come una vecchietta buona che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio a cavallo di una scopa magica porta dolci e doni ai bambini che sono stati bravi e carbone a quelli che sono stati cattivi. Inoltre il significato dei doni portati dalla Befana è quello che ricorda i regali offerti a Gesù Bambino dai Magi ma non ha nulla ha che vedere con il significato religioso della festa.

La Befana ha nomi diversi in varie regioni:  la Barbasa a Modena, la Vecchia a Pavia, la Redodesa o Marantega a Venezia, la Berola a Treviso e così via

L’usanza della Befana è molto sentita a Roma, dove si dice che abiti fra i tetti di piazza Navona e ogni anno durante il periodo natalizio si riempie di bancarelle, con i vari “babbi Natale” e “Befane”, che girano per tutta la piazza facendosi fotografare con i bambini.

Ha un  aspetto poco piacevole: è vestita di stracci e gonne malconce e alcuni sostengono che rappresenti la natura ormai spoglia perché arriva portandosi via un anno “consumato”, vissuto, che porta con sé tutte le pene. In questo senso si può dire che la Befana venne riconosciuta dalla chiesa come figura sacrificale che si usava bruciare. Un’usanza cristiana che influenzò anche la tradizione popolare.

La Befana come ogni personaggio nato dalle storie tramandate nel tempo, ha sembianze e abiti dei quali non si può proprio liberare.

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