Madeleine

Le madeleine sono dei dolcetti di origine francese. La leggenda narra che debbano il loro nome ad una donna, appunto Maddalena, che offrì questi dolci, a base di uova, zucchero e farina e poi cotti in gusci di capesante, a dei pellegrini che erano diretti a San Giacomo de Compostela. Soffici, golose e all’aroma di limone e mandorle. Si possono aromatizzare anche con scorza di arancia, cardamomo, lavanda, vaniglia, cocco. Possono essere arricchite di gocce di cioccolato fondente o frutti rossi, al cacao o al tè verde. Glassate con cioccolato al latte, fondente, bianco e ruby. Ecco la mia ricetta. A me sono venute così.

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  • DifficoltàFacile
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di riposo1 Ora
  • Tempo di cottura10 Minuti
  • Porzioni30 pezzi circa
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaFrancese

Ingredienti

125 g farina 00
125 g burro
90 g zucchero
30 g latte
2 uova
5 g Lievito per dolci
Scorza grattugiata di 1 limone
1 fiala aroma mandorla

Strumenti

Passaggi

Preriscaldare il forno a 220°C, imburrare e infarinare uno stampo da madeleine.

In una ciotola inserire le uova e lo zucchero e montare con uno sbattitore elettrico per cinque minuti. Aggiungere il latte e montare fino a creare della schiuma. Aggiungere la farina e lievito setacciati. Infine aggiungere, sempre montando, la scorza del limone grattugiata, l’aroma e il burro sciolto. L’impasto risulta compatto, far riposare 1 ora in frigo.

Con l’impasto ormai riposato riempire una sac à poche oppure utilizzare 2 cucchiaini.

Riempire gli stampini precedentemente imburrati e infarinati.

Inserire le teglie in forno per i primi 5 minuti a 220°C dopo abbassare la fiamma a 180°C e proseguire la cottura per altri 5 minuti.

Questa operazione occorrerà per creare la caratteristica gobbetta delle madeleine.

Sfornare e sformare le madeleine e farle raffreddare su una gratella.

Si possono servire al naturale o spolverate di zucchero a velo.

Conservare in un barattolo a chiusura ermetica in luogo fresco e asciutto per una settimana.

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