Cipolline in agrodolce

E’ stata probabilmente la mia prima vera conserva, oltre una dozzina di anni fa. E da allora non ho mai cambiato la ricetta, perchè era perfetta così.

Le cipolline in agrodolce ben si prestano ad accompagnare i bolliti, ma non si limitano a questo: è un asso nella manica anche quando serve un contorno veloce ad una bistecca al volo e sono sempre apprezzate anche come componente di un antipasto rustico, accanto ad un tagliere di formaggi e salumi misti, magari addirittura fatti in casa, e qualche fetta di pane bruschettato.

“Ma le hai fatte tu?” mi chiedono ogni tanto, con stupore. Poi le assaggiano: “Che buone, si sente che non sono comprate!”.

Si possono cucinare e mangiare subito, tiepide, oppure si possono conservare sott’olio: io ne ho una scorta sempre pronta ad ogni evenienza. Tra agosto e settembre, stagione delle cipolline borrettane, prendo i sacchi da 5 o 10 kg e, pazientemente, le pelo, le cuocio, le invaso… ci perdo una giornata e per risistemare la cucina servirebbe una bomba, però poi per tutto l’anno ho la mia riserva speciale.

Altrimenti, per chi vuole solo provarle e quindi ha bisogno solo di una piccola quantità o, semplicemente, è un po’ pigro, c’è la scorciatoia: al supermercato vendono vassoietti con le cipolline già pulite, al banco frigo delle verdure.

Cipolline in agrodolce

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cipolline in agrodolce

ingredienti

500 g di cipolline borrettane
1/2 bicchiere di aceto di vino rosso
1/2 bicchiere di acqua
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino e 1/2 di sale fino
1 cucchiaino di zucchero

procedimento

In una larga padella, scaldare l’olio e tuffarvi le cipolline pulite, avendo cura di girarle in modo da dorarle su entrambi i lati. A doratura ultimata, aggiungere l’acqua e l’aceto, quindi distribuire il sale.

Lasciare cuocere le cipolline e far evaporare il liquido di cottura, girando di tanto in tanto, quindi distribuire lo zucchero sulle cipolline e far insaporire sui due lati per qualche minuto. Trasferire nel vassoio o nelle ciotoline e servire tiepide.

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Volete conservarle?

Se non lo sono già, pulire le cipolline. Per agevolare la rimozione della “buccia”, in presenza di grandi quantità, le sbollento un paio di minuti in acqua: pelarle sarà molto più semplice.

Sterilizzate i vasi: c’è chi li fa bollire in acqua, chi lo fa al microonde. Io lo faccio così: li lavo in lavastoviglie, poi li trasferisco in forno a 120°C e li lascio “cuocere” per 30-40 minuti. Quando i vasi e le capsule saranno pronti (e saranno sicuramente già ben asciutti), preparate le cipolline e, ancora calde, le invaso insieme al loro liquido di cottura, rabboccando con un po’ di olio extravergine qualora fosse necessario. Le rimetto eventualmente in forno per un’altra ventina di minuti, e lascio i vasi lì a raffreddare a forno chiuso, in modo graduale.
Vi sembrerà un metodo un po’ perverso, ma è l’ideale per chi non ha molto spazio in cucina e non ha, come la sottoscritta, un pentolone gigante in cui far bollire i vasi (pieni e vuoti).

Con questo metodo, anche se poco ortodosso, non ho mai buttato un conservato in tantissimi anni di conserve. :-)

Cipolline in agrodolce

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