Regole basilari per una buona frittura

La frittura è un metodo di cottura degli alimenti utilizzato in tutto il mondo. Già gli antichi egizi nel 2500 A.C. usavano friggere il cibo utilizzando olii vegetali.
Elemento indispensabile per la frittura è indubbiamente l’olio. Esistono varie tipologie di olio, ognuno con delle proprie caratteristiche che lo rendono più o meno idoneo al tipo di cottura dei singoli alimenti.
La caratteristica più importante da conoscere di un olio è il punto di fumo, ovvero la temperatura massima che l’olio può raggiungere prima di iniziare a sprigionare fumo e generare quindi sostanze tossiche.
L’olio con il punto di fumo più alto, intorno ai 210°C, è quello di oliva, un olio che grazie alla sua composizione organolettica, conferisce anche sapore alle pietanze.
A seguire c’è l’olio di semi di arachide che raggiunge il punto di fumo introno ai 180°C.
Vivamente sconsigliato per friggere è l’olio di semi di girasole in quanto, tra tutti gli olii vegetali, è quello con il punto di fumo più basso.
Un’altra regola importante è friggere il cibo un poco alla volta in olio bollente, in quanto l’immersione di troppi alimenti comporta un abbassamento della temperatura.
Anche la quantità dell’olio è molto importante, poco olio in padella infatti potrebbe non conferire la doratura necessaria agli alimenti, compromettendo così la stessa cottura.
Per una frittura omogenea e croccante è buona norma non girare spesso l’alimento.
Un’altra regola fondamentale è quella di non mettere il sale durante la frittura ma solo dopo la cottura.
Infine, è consigliabile, onde evitare pericolosi schizzi di olio, friggere gli alimenti “asciutti” per quanto questo sia possibile.