I pasticci di casa mia

Maritati con le cozze

Ieri per pranzo, come primo ho preparato i maritati con le cozze. I maritati, traduzione letterale: “gli sposati”, quindi pasta sposata, o meglio ancora accoppiata; in Puglia, si usa spesso unire le orecchiette ai maccheroncini (tipici del Salento), che è un tipo di pasta che si realizzava utilizzando un ferro da calza, oppure come quella che ho acquistato io ieri, sempre orecchiette, sposate, questa volta, con i cavatelli, che sono invece di origine barese. Rigorosamente tutti e tre i formati, realizzati con farina di grano duro pugliese, che è, scusate il campanilismo, la migliore in assoluto.
Non avevo mai assaggiato la pasta fresca con le cozze, ma me ne avevano sempre parlato con molto entusiasmo, per cui mi sono fatta tentare, ed ecco qui i miei maritarti con le cozze.

Maritati con le cozze
Maritati con le cozze

Maritati con le cozze

Ingredienti per 4 persone:

gr. 420 di maritati (la pasta fresca rende meno in cottura è più ricca di acqua)
kg. 2 di cozze
1 mazzetto di prezzemolo
3 spicchi d’aglio
olio evo q.b.
sale q.b.
pepe q.b.

Preparazione:

Per prima cosa puliamo le cozze, scartando quelle rotte o che emanano un cattivo odore, togliendo la corda che fuoriesce, poi raschiando le valve con un coltellino per togliere alghe e molluschi attaccati sopra, successivamente con una ramina in acciaio (utilizzata solo per questo scopo) togliamo tutti gli eventuali residui. Laviamole accuratamente varie volte in acqua fredda.
In un’ampia padella versiamo un filo d’olio un pò di pepe, qualche stelo di prezzemolo e 2 spicchi d’aglio schiacciati, poi mettiamo le cozze e senza aggiungere acqua, incoperchiamo e mettiamo sul fuoco a fiamma vivave, lasciamo cuocere, sino a che tutte le cozze non si siano aperte. Spegniamo il fuoco e lasciamo raffreddare. Una volta fredde, togliamo i molluschi dal guscio, controllando, ad una ad una, che non abbiano cattivi odori e togliendo gli eventuali residui di corda.
Filtriamo il liquido di cottura delle cozze, tenendone da parte una mezza tazza, la restante parte la verseremo nella pentola in cui cuoceremo la pasta, aggiungendo altra acqua per la quantità necessaria. Laviamo (se non vogliamo avere la cucina che sembra un campo di battaglia) la padella in cui abbiamo cotto le cozze, asciughiamola per bene e ci versiamo abbondante olio evo, lo spicchio d’aglio schiacciato, che a fine cottura leveremo e facciamo rosolare, aggiungiamo poi le cozze scolate che facciamo rosolare per qualche minuto (attenzione a non farle cuocere troppo, altrimenti si rinsecchiranno), aggiustiamo di pepe e cospargiamo abbondantemente di prezzemolo tritato.
Naturalmente attenzione a salare l’acqua della pasta, perchè, avendo aggiunto il liquido delle cozze, avrà già un elevato grado di salinità. Cuociamo la pasta e scolandola al dente, spadelliamo un attimo insieme alle cozze, e se dovesse risultare troppo asciutta aggiungiamo qualche cucchiaiata del liquido di cottura delle cozze. Serviamo subito in tavola, volendo potete aggiungere altro pepe.

Pubblicato da ipasticcidicasamia

Mi chiamo Silvana, non più giovanissima, sposata, con due figli ormai grandi, Fabio e Valentina. Fabio vive e lavora lontano da casa, Valentina, studentessa universitaria, vive ancora in famiglia. Ho un lavoro a tempo pieno da ben 36 anni, in una pubblica amministrazione e una grande passione: la cucina. In questa mia passione ho coinvolto Valentina che si diletta con me in cucina. Siamo due pasticcione impunite. Ci divertiamo molto a cucinare insieme, ma sopratutto a bisticciare. Vi chiederete perchè pasticcione, semplice, non abbiamo entrambe alcuna cognizione sulla coreografia del piatto, riusciamo a fare buone ricette, ma la presentazione lascia sempre molto a desiderare. Il nostro motto: Non sempre belli, ma sempre buoni. Mi auguro che anche voi, sperimentando le nostre ricette, concordiate con noi sulla bontà e non sull'aspetto. Dimenticavo una cosa importante, ma mi raccomando non ditelo a Valentina, spesso io mi prendo il merito delle sue ricette :) La nostra pecca? La coreografia dei piatti è per noi qualcosa di veramente sconosciuto. Pazienza, la speranza è l'ultima a morire. Un giorno, forse.... miglioreremo.

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