Lingua di vitello con olive

Avete mai mangiato la lingua? Sicuramente tante persone no per diffidenza e ancora meno saranno le persone che sanno come cucinarla. Un blog serve anche a questo. Oggi cucineremo la lingua di vitello con olive.

La lingua è un taglio di carne che appartiene al quinto quarto come il cervello, il fegato, la trippa, il cuore e il rognone.

Prima di tutto voglio sfatare che la lingua si mangi solo lessata con la salsa verde, peraltro buonissima. E’ un pezzo di carne che si presta a diverse ricette: dallo spezzatino in casseruola, all’arrosto in forno o tegame, addirittura alla cotoletta impanata e fritta.

Tutte queste ricette, però, hanno in comune il fatto che, prima di cucinarla, vada preparata: nel senso che bisogna spellarla. Per fare questo bisogna lessarla almeno 30 minuti, poi, ancora calda, con pazienza eliminare la pelle che la ricopre.

Fatta questa operazione si può iniziare la ricetta.

Lingua di vitello con olive
Lingua di vitello con olive

Ingredienti per 6 persone

  • 2 lingue di vitello
  • 1 kg di olive verdi snocciolate
  • 2 grosse cipolle
  • olio evo
  • sale e pepe
  • vino bianco

Preparazione

Come detto sopra, lessiamo per 1/2 la lingua in acqua bollente con un po’ di sale grosso. Dopodiché spelliamola.

Versiamo l’olio in un tegame di alluminio e rosoliamoci la lingua precedentemente strusciata con sale fine e pepe, come facciamo abitualmente con gli arrosti. Rigiriamola e quando comincia a colorire bagniamo col vino bianco.

Sfumiamo e uniamo le cipolle tagliate a spicchi.

Trasferiamo sul fuoco più piccolo, con fiamma bassa, sopra ad una piastra di ghisa o spargifiamme e con un coperchio. Adesso dovremo solo sorvegliarla, rigirandola di tanto in tanto e aggiungendo acqua quando necessita.

Nel frattempo mettiamo sul fuoco una pentola piena d’acqua e un pizzico di sale. Appena bolle tuffiamoci le olive sgocciolate e lasciamole sobbollire per circa 20 minuti, poi coliamole e aggiungiamole alla lingua.

Dopo 2 o 3 ore di cottura la carne dovrebbe essere bella tenera (nel caso non lo fosse, prolungate la cottura fino a che non lo diventerà).

Tiratela dunque su dall’intingolo. Affettatela; ricomponetela su un vassoio e accompagnatela con le olive e il suo sughino.

 

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Pubblicato da francescapassionecucina

Sono nata a Roma il 5 gennaio 1956, ma mi considero Toscana e più precisamente della Versilia dove ho vissuto la maggior parte della mia vita e dove sono tornata a vivere definitivamente. L'influenza di questa terra, sia dell'alta Toscana che della Liguria è ben presente nella mia cucina.