Frittelle di San Giuseppe di nonna Tilde

Oggi vi proponiamo le frittelle di San Giuseppe di nonna Tilde. Nonostante siamo sul finire della giornata che vede San Giuseppe e tutti papà come protagonisti assoluti, con il mio compagno di vita e di squadra ci siamo divertiti a preparare uno dei dolci tipici di questo 19 marzo.  In fondo questa è la sua prima festa del papà e non potevamo non prepararle. Questa è la ricetta di mia nonna, che è venuta a mancare lo scorso anno e oggi preparando le frittelle l’ho sentita molto vicina ed è stata una bella sensazione perché era lei a cucinarle per tutta la famiglia. Ricordo ancora quando bussava alla porta, con quel suo dolce tocco, per portarci le frittelle di San Giuseppe di nonna Tilde

  • Preparazione: 2 Ore
  • Cottura: 45 Minuti
  • Difficoltà: Medio
  • Porzioni:
  • Costo: Medio

Ingredienti

  • 1/2 kg Riso
  • 4 Uova
  • 5 cucchiai Zucchero
  • 2 bustine Vanillina
  • 1/2 bustina Lievito in polvere per dolci
  • 2 cucchiaini Cannella in polvere
  • 20 g Uva passa sultanina
  • 1 bicchierino Sambuca
  • 4 cucchiai Farina 00
  • 300 g Ricotta
  • 1 l Latte
  • 1/2 l Acqua
  • q.b. Olio di semi di girasole (per friggere)

Preparazione

  1. Iniziate con il cuocere il riso in una pentola con l’acqua, il latte e due cucchiai di zucchero. Una volta che si è raffreddato e dopo averlo fatto scolare per bene possiamo iniziare la preparazione delle frittelle.

    Aggiungiamo al riso un uovo alla volta, poi è la volta dei 3 cucchiai rimanenti di zucchero, la ricotta,  la farina, l’uva sultanina (precedentemente tenuta in ammollo), il lievito,  la vanillina, la cannella e infine la sambuca. Assicuratevi di amalgamare bene il composto man mano che aggiungete ogni ingrediente.

    Mettete una pentola con i bordi alti sul fuoco e versate abbondante olio di semi e una volta raggiunta la temperatura,  iniziate a creare con l’aiuto di due cucchiai delle palline ovali con il composto e fate cuocere finché non sono ben dorate.  Passate nello zucchero semolato e gustatele in famiglia, perché così va fatto con i dolci della tradizione.

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