La cena del re e la ricetta della regina

Una sera siamo stati invitati a cena da un re. Doveva trovare un cavaliere a cui dare in sposa la figlia, futura regina e… lo so lo so… sembra una favola. Ed in effetti il clima era proprio quello della favola, quando una sera di maggio di due anni fa, in prossimità del lago di Garda siamo andati al Medieval Times, a cena con i cavalieri del Re, una cena spettacolo ambientata nel medioevo. Ci hanno dato una corona e assegnati ad una contea e fatti accomodare a tavola. Il re ha detto che ci avrebbero serviti e il tutto era in stile medioevale. Ma voi lo sapete che nel medioevo le posate non le avevano ancora inventate? Avevano piatti e bicchiero in ferro, pesanti e piuttosto rumorosi. E come si mangiava? Ma con le mani naturalmente.

E allora, una volta fatti accomodare tutti i commensali, che hanno iniziato a sbattere pesanti e rumorosi bicchieri sul tavolo per incitare ognuno il proprio cavaliere (noi avevamo la corona gialla, quindi appartenevamo al cavaliere giallo), hanno iniziato a servrici l’antipasto. Una piadina con prosciutto e formaggio: buona e facile da mangiare. Ok, via con le mani, per il divertimento di grandi e piccini.

Poi è arrivata la zuppa. La zuppa del re. E qua sono iniziati i guai. Avete mai mangiato una zuppa senza cucchiaio? Io ho provato a chiederne uno ad un cameriere, che allibito mi ha risposto: “Non sono ancora stati inventati, madamigella” Ohmmammia, un vero salto nel passato. Niente, dovevamo inventarci qualcosa per mangiare questa zuppa con le mani. Per prima cosa abbiamo bevuto il brodo, portando la ciotola alla bocca, cercando di non sbrodolarci troppo, che nemmeno i tovaglioli avevano ancora inventati. Poi una volta reso asciutto il contentuto della ciotola, abbiamo preso i pezzi di verdura, composta da legumi misti, carote ed altre verdure, con le mani. Sì, con le mani. Devo dire che contrariamente a quanto immaginassi mio figlio Simone, che aveva 4 anni, si è divertito a prendere un pezzo di verdura alla volta e mi ha detto: “Buona questa zuppa, mamma”. Ma come? A casa non mangia mai zuppe né minestre…

Mangiare pollo e patate con le mani è stato una passeggiata in confronto. Quando poi ci hanno servito delle palline di gelato su un piatto (che volete? Il cono è stato inventato nel XX secolo) ci siamo davvero chiesti come avremmo fatto. Per fortuna nel medioevo avevano inventato delle palette di ferro, piuttosto piatte, ben lontane dai futuri cucchiaini, ma siamo riusciti, sempre aiutandoci con le mani ormai unte e bisunte, a mangiare anche quello. Per fortuna che in borsa porto sempre l’amuchina…

Disagi a parte, è stato divertente. Lo spettacolo, il re la regina, il combattimento tra i quattro cavalieri, e si dai, ammettiamolo, anche mangiare con le mani.

La settimana successiva ho comprato al supermercato una zuppa di legumi misti, di quelle da fare in pentola a pressione. Mio figlio, come dicevo, faceva sempre storie, come tutti i bambini, quando si trattava di mangiare zuppe o minestre. Ho cercato di ricordare più o meno gli ingredienti, provando a riprodurla e, una volta a tavola ho annunciato: questa cena, niente minestra. C’è la zuppa de Re. Mio figlio inizialmente ha storto il naso, poi ricordandosi della cena medioevale, ha iniziato ad incuriosirsi e ha chiesto: “E come l’hai avuta, mamma?” “Mi sono fatta dare la ricetta dalla regina”. “E quando ci hai parlato?” “Quando sei andato al bagno con papà, mi ero scordata di dirtelo. La regina ha detto che vuole sapere se ti è piaciuta. Ha detto pure che se vuoi puoi usare il cucchiaio, visto che noi li abbiamo”. Ne ha mangiati due piatti.

E da quel giorno la zuppa del re è uno dei piatti forti della mia tavola invernali. Se volete la ricetta, cliccate qui.

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