Il babà pur essendo di origine polacca, è entrato a pieno titolo nella tradizione della pasticceria Napoletana, sia sotto forma di un grosso ciambellone servito con panna montata o crema, sia più piccolo con crema pasticcera e amarene , oppure a forma di fungo (cappello da chef), di varie misure.
Il babà a Napoli è una religione, un culto unico, un atto d’amore.
A Napoli il babà è complimento: si nu babà e, paradossalmente, è anche un insulto: chill’ è proprio nu babà, riferito a persona scarsamente dotata di perspicacia.
Bando alle ciance, ritengo che esso sia uno dei capolavori più riusciti della pasticceria napoletana…
Eccovi la ricetta della vera felicità partenopea.
Video ricetta del giorno
- DifficoltàMedia
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo2 Ore
- Tempo di cottura40 Minuti
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
Ingredienti
Per la pasta
- 6uova
- 1 cucchiaiozucchero
- 100 gstrutto ((o margarina))
- 1/2cubetto di lievito di birra
- 1/2 pizzicosale
Per la bagna
- 700 mlacqua
- 350 gzucchero
- 1buccia di limone
- 175 mlrum
Preparazione
Per la pasta del babà:
Inserite in una ciotola la margarina, lo zucchero e il lievito e mescolate con uno sbattitore elettrico.
Aggiungete le uova, il sale e la farina.
Lavorate il composto fino a quando non si staccherà dalle pareti della ciotola e si arrotolerà attorno alle fruste.
Versate l’impasto in uno stampo imburrato e fate lievitare.
Quando l’impasto raggiungerà il bordo dello stampo, infornate a 160° e cuocete per 35/40 minuti circa, fino a quando il babà non avrà assunto un bel colore bruno dorato.
Togliete il dolce dal forno e lasciatelo raffreddare.
Preparazione bagna:
Fate bollire 700 ml di acqua, 350 g di zucchero semolato e una buccia di limone non trattato fino a quando non si sarà sciolto tutto lo zucchero.
Quando la bagna si sarà raffreddata, aggiungete 175 ml di rum e bagnate il dolce fino al completo assorbimento della bagna.
Lasciatelo riposare qualche ora in frigo prima di servirlo.
Potrete guarnire il babà con panna montata, o crema, o nutella…
Io lo preferisco così com’è: classico!