La Polenta

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UN PO’ DI STORIA DELLA POLENTA 

La cultura della Polenta, oggi fortunatamente rivalutata, e’ riscontrabile nei nostri popoli.

Del resto esiste una vera e propria cultura della Polenta, oggi totalmente rivalutata. Questo cibo ci rimanda alle nostre antichissime origini contadine e quindi al nostro passato, infatti se vogliamo mangiare una Polenta (come si deve) e’ necessario usare gli stessi rituali di un tempo e gli stessi arnesi. Fu Cristoforo Colombo che porto’ in Europa insieme ai fagioli e ai pomodori, alcuni semi di una pianta chiamata “MAHIZ” (Granoturco) che gli indigeni, usavano la farina con la quale, preparavano delle Polente arrichite da vari ingredienti :  salse, legumi, carne o formaggi.

Questo permetteva loro di non ammalarsi come succedeva invece ai nostri antenati di pellagra. La malattia colpiva principalmente le popolazioni montane che consumavano tale cibo quotidianamente senza l’apporto di altri elementi ed esempio vitamine indispensabili ad una dieta equilibrata. I montanari delle Valli di Lanzo arricchivano la Polenta con Mirtilli e Susine. Nelle Valli Piemontesi la Polenta veniva servita assieme ad un misto tra acetosella (foglie), burro e tuorlo d’uovo. Ogni regione del Nord ha le proprie ricette nel 1632, gli abitanti di Gandino (bg) corsero a vedere nei campi una curiosa pianta di Granoturco mai vista prima.
Nel 1638 a Lovere (BG) accade la medesima cosa. La Polenta divenne poi l’alimentazione dei montanari e dei contadini delle pianure, che nei secoli inventarono numerose ricette: la farina di mais infatti viene ancora impiegata per cuocere minestre o dolci come la Torta Sbrisolona di Mantova e i Biciolani di Vercelli. C’era anche una volta la Polenta Fritta cosparsa di burro e zucchero che faceva la felicita’ dei bambini (pane giallo). In Lombardia nel mese dei morti per accompagnare la rituale minestra di Cotiche e Ceci. In Trentino la farina e’ grossa e mista alla saracena che si usa invece in Valtellina (Taragna), nel Polesine e nel Delta del po’ si usa il granoturco bianco (farina bianca) che cresce li. Purtroppo il paiolo attaccato alla catena del camino va scomparendo, e’ sufficiente usare una ramaiola, una spatola di legno ed il classico “olio di gomito” per rimestare con forza e costanza quel piccolo SOLE RIDENTE.
LA RICETTA

Gli unici ingredienti della polenta bergamasca sono: acqua, farina di mais sale. Le dosi per la classica polenta bergamasca, piuttosto soda, sono: acqua pari a quattro volte il peso della farina.
Quindi per esempio:

INGREDIENTI
4 lt di acqua per un Kg di farina
4 decilitri di acqua per un etto di farina.
Per quanto riguarda la scelta della farina, se si preferisce una polenta a grana grossa, tipo contadina, scegliere la farina gialla bramata

PROCEDIMENTO per 500 gr di farina

1- Mettere a bollire nel paiolo 2 litri d’acqua
2- Salarla con circa un cucchiaio da minestra colmo di sale grosso, abbassare o addirittura spegnere il fuoco e incominciare a versare a pioggia la farina, mescolando rapidamente con la frusta.
3- Terminato di versare la farina, mescolando sempre molto bene (nello stesso verso e dal basso verso l’alto), alzate il fuoco facendo attenzione agli schizzi
4- La cottura dovrà durare 45-60 minuti, a fuoco sempre ben sostenuto.
5- La polenta è cotta quando si stacca perfettamente dalle pareti del paiolo
6- Voltarla con un colpo secco sul tagliere. Se non si dispone di un tagliere di legno si può usaree uno strofinaccio da cucina che comunque ne assorbe un po’ l’umidità.
7- Per tagliarla meglio non usare lame di metallo, ma coltelli di legno. Il massimo è usare il filo, bianco, di cotone e da cucito, per avere fette netta.
Tempo necessario 45/60 minuti. Il segreto per una buona polenta, più digeribile e gustosa è proprio di cuocerla tanto. Anche se per esempio sulle confezioni delle polente precotte trovate scritto che cuoce in 15 minuti è meglio protrarre la cottura per mezz’ora.
Calorie Per 100 gr di polenta: 183 Kcal, 766 Kjoule.

Difficoltà         Facile. Unica cosa è stare attenti a non far formare i grumi soprattutto nella prima fase, a tal proposito consiglio di mettere la farina  quando l’acqua accenna al bollore ma non bolle ancora

Ecco pronto un buon piatto di polenta:

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2 Risposte a “La Polenta”

  1. grazie Tittina sono contenta che ti piaccia. La polenta non difficile da fare, la proporzione acqua farina è di: acqua = 4 volte il peso della farina; cioè per 1/2 kg di farina 2 litri di acqua per una polenta soda, se la desideri più morbida aggiungi più acqua,…. ciao

  2. la polenta è una cosa che non so fare ….di solito compro la farina di mais precotta perche non so mai la quantita di acqua necessaria e non so mai quando tempo deve cuocere….. complimenti per la torta salata…auguri per il blog. ti seguiro

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