L’Erigero (Erigeron canadensis L. – Saeppola canadese) è un’erba spontanea commestibile e infestante (per la sua capacità di colonizzare rapidamente i terreni), appartiene alla famiglia delle Asteraceae (Composite) come i carciofi, la cicoria, le lattughe, i radicchi, il tarasacco, la camomilla, la calendula e tante altre verdure. Un’erbetta poco conosciuta e poco apprezzata principalmente per la poca resa e la sua pelosità (è ricoperta da una leggera peluria bianca).
Come si può mangiare?
Si consiglia di consumare le foglie più giovani e piccole della Saeppola canadese, preferibilmente quelle della pianta basale prima che fiorisca. Per eliminare la peluria che la caratterizza occorre cuocerla. Il suo gusto è particolare, leggermente amaro e ricorda quello del peperone verde.
Come riconoscere l’Erigero?
Chiedere sempre consiglio e conferma a una persona esperta prima di utilizzarlo in cucina.
È un’erba spontanea presente in tutta Italia, in primavera inizia a vegetare nei campi abbandonati, sui bordi stradali, su dune sabbiose, nei prati e anche nei vigneti (è una pianta resistente ai pesticidi e per gli agricoltori è un problema, resiste anche al glifosato).
La sua rosetta basale ha foglie ovali-allungate, dentellate, con evidente nervatura laterale e ricoperte da leggera peluria. Durante l’estate cresce notevolmente in altezza (anche oltre il metro) e i suoi molteplici fiori bianco-gialli sono poco appariscenti e creano un bouquet di nessuna valenza estetica (una terminale grossa pannocchia piramidale densa e ramificata). La sua radice è un lungo fitone che cresce in profondità, simile a una sottile carota. Il fusto e le foglie hanno una pelosità data da esigui peli lanosi; le foglie non hanno un picciolo ben definito ma sono tutte attaccate alla base. Il frutto è un seme rotondo e allungato, coperto da una specie di peluria corta e sopra c’è una specie di ciuffo molto più lungo, tre volte tanto, con tante setole di un colore bianco argenteo.
Cresce, fiorisce e fruttifica molto velocemente.
Prova a stropicciare una foglia tra le dite, emana un leggero profumo di peperone verde.
Dove si trova l’Erigero?
Attenzione a saper riconoscere l’Erigero quando vi verrà voglia di andarlo a raccogliere.
L’Erigero cresce negli orti, nei campi e nei prati, lungo i greti dei fiumi, nelle aree incolte e anche nelle aiuole della città. Si trova in tutta Italia, dalle regioni mediterranee fino a quelle montane. Pianta originaria del nord America, da molto tempo si è naturalizzata in Italia. È la prima erbaccia a sviluppare una resistenza al glifosato, l’erbicida ampiamente utilizzato nelle culture industriali.
Nomi con cui è chiamato
In Italia, le specie più comuni di Saeppola sono tre, tutte tre commestibili e utilizzabili allo stesso modo: Erigeron canadensis (il più diffuso), Erigeron sumatrensis (il più alto) e Erigeron bonariensis.
Nomi comuni (volgari) italiani: Bocca d’ fee, Calistria, Cànef selvàdech, Carestia, Cespica canadese, Coniza canadese, Cua de lù, Demistrelli, Erba del Canada, Erba panà, Erigeron canadese, Impia, Nina, P’ nas de volp, Saeppola, Saeppola canadese, Scoa matta, Scoa salvadega, Sorgastrella, Spazzadore salvadeghe, Spazzora salvadga.
Attenzione: le indicazioni fornite sono a puro scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo alimentare. Prima di consumare qualsiasi pianta selvatica è essenziale essere completamente sicuri della sua identificazione e della sua sicurezza. Inoltre, evitare di raccogliere piante in zone contaminate o trattate con pesticidi o altre sostanze chimiche.
Uso in cucina dell’Erigeron
È consigliato il consumo delle piantine più giovani e morbide. In cottura il loro volume si riduce parecchio.
Come cucinare?
- cuocere in padella assieme alle altre verdure primaverili
- aggiungere al sugo di pomodoro per donargli una nota di peperone
- inserire nella minestra o nella vellutata
- abbinare ai legumi o ai cereali
- nella frittata, si aggiunge a striscioline e cruda
Mangiarlo crudo non è sempre gradevole (per via della sua leggera peluria), consiglio di aggiungere poche foglie nell’insalata mista o utilizzare le foglie crude per preparare un pesto dal sapore di peperone verde.
Si può anche essiccare e tritare, oppure utilizzare fresco per le tisane (nella tradizione popolare è apprezzato come antinfiammatorio naturale, in grado di contrastare i dolori reumatici).
Come essiccare
Le cime dei fiori e le piccole foglie si raccolgono tra luglio e agosto, poi vengono fatte essiccare a testa in giù in un posto fresco e ben ventilato. Una volta pronte, sono conservate in barattoli chiusi o sacchetti di stoffa, pronte per preparare infusi o decotti. La bevanda assume un aroma amaro e simile al cumino.
Curiosità
- Il nome del genere Erigeron viene da due parole: “eri” che significa lana e “gerere” che vuol dire portare, perché la pianta ha una peluria vistosa. Oppure potrebbe significare “eri” come primavera o inizio e “geron” come vecchio, riferendosi al ciuffo dei fiori che diventa velocemente grigio.
- I fiori di Erigeron canadensis forniscono una fonte di nettare e polline per le api e gli altri insetti impollinatori.
- Gli animali sembrano non gradire questa pianta a causa del suo sapore amaro.
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