I pasticci di casa mia

Cuore di vitello alla pizzaiola

Dopo tre ricette consecutive sui caffè speciali voltiamo decisament pagina con la ricetta del cuore di vitello alla pizzaiola. Il cuore fa parte di quello che viene definito “quinto quarto”, cioè la parte meno nobile di un animale. Il quinto quarto, oltre le frattagli comprende le zampe, la coda, la lingua, la cervella, i testicoli, la mammella, ecc, tutte cose che se ben cucinate danno dei risultati eccellenti. Ricette con questi tagli di carne, si trovano in ogni regione ialiana, alcune sono ormai diventate dei veri simboli, come lo zampone che non può mancare nel cenone di capodanno, sinonimo di Firenze è il lampredotto, come la coda alla vaccinara per Roma, il fegato alla genovese, molto simile a quello alla veneziana  poi la trippa diffusissima in tutta Italia e non posso assolutamene omettere gli gnommareddhi della mia terra. Sono tutti piatti rustici e molto saporiti, ma bisogna saperli trattare, sbagliare la cottura significa rovinare un piatto. Il cuore, come il fegato o il rognone, hanno bisogno di cotture brevi, altrimenti diventeranno duri e gommosi. Vediamo in questa ricetta come ottenere il cuore alla  pizziola tenero e succoso.

Cuore di vitello alla pizzaiola
Cuore di vitello alla pizzaiola

Cuore di vitello alla pizzaiola

Ingredienti

gr. 350 cuore di vitello
10 pomodorini
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
1 manciata di olive nere
sale
pepe
olio
origano

Preparazione
  • Per prima cosa dobbiamo pulire il cuore da tutti gli scarti, quindi togliamo il grasso che lo circonda, leviamo anche la parte di ingresso dei grandi vasi sanguigni, laviamolo accuratamene, per rimuovere eventuali grumi di sangue, poi tamponiamolo con carta assorbente da cucina
  • affettiamo la cipolla, affettiamo il cuore in fette non troppo sottili
  • in una padella in cui le fettine possano stare una accanto all’altra senza sovrapporsi, scaldiamo l’olio e facciamo stufare la cipolla
  • a fiamma alta mettiamo il cuore e facciamolo rosolare per un paio di minuti  o comunque sino a che non avrà cambiato colore, poi rigiriamolo e facciamolo rosolare anche dall’altro lato
  • con l’aiuto di una pinza da cucina o in assenza utilizziamo una forchetta, facendo attenzione a non pungerlo, leviamolo dalla padella
  • aggiungiamo al fondo di cottura i pomodorini e facciamoli ammorbidire, regoliamo di sale e pepe
  • aggiungiamo anche i capperi, le olive nere (nella foto non ci sono, è la mia prima prova, poi ho migliorato la ricetta, senza però rifotografare il piatto) e l’origano
  • aggiungiamo il cuore con i liquidi che ha rilasciato, facciamo in modo che riprendaa temperatura, saliamolo e pepiamolo da un lato, poi rigiriamolo e lo condiamo allo stesso modo.
  • Leviamolo dal fuoco e serviamolo subito

CONSIGLIO: Nel caso in cui vogliamo prepararlo poco prima di sederci a tavola e dobbiamo ancora servire il primo, vi consiglio di arrivare al punto in cui dovremmo unire il cuore al sughetto, Prima di servire, riportiamo a bollore i pomodori e poi aggiungiamo la carne.
Il cuore deve risultare rosato all’interno per essere al punto di cottura ideale, quindii tenero e succoso, alrimenti diventerebbe duro e gommoso.
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Pubblicato da ipasticcidicasamia

Mi chiamo Silvana, non più giovanissima, sposata, con due figli ormai grandi, Fabio e Valentina. Fabio vive e lavora lontano da casa, Valentina, studentessa universitaria, vive ancora in famiglia. Ho un lavoro a tempo pieno da ben 36 anni, in una pubblica amministrazione e una grande passione: la cucina. In questa mia passione ho coinvolto Valentina che si diletta con me in cucina. Siamo due pasticcione impunite. Ci divertiamo molto a cucinare insieme, ma sopratutto a bisticciare. Vi chiederete perchè pasticcione, semplice, non abbiamo entrambe alcuna cognizione sulla coreografia del piatto, riusciamo a fare buone ricette, ma la presentazione lascia sempre molto a desiderare. Il nostro motto: Non sempre belli, ma sempre buoni. Mi auguro che anche voi, sperimentando le nostre ricette, concordiate con noi sulla bontà e non sull'aspetto. Dimenticavo una cosa importante, ma mi raccomando non ditelo a Valentina, spesso io mi prendo il merito delle sue ricette :) La nostra pecca? La coreografia dei piatti è per noi qualcosa di veramente sconosciuto. Pazienza, la speranza è l'ultima a morire. Un giorno, forse.... miglioreremo.

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