Pollo alla Marengo

pollo alla marengo

Pollo alla Marengo. Buongiorno a tutti voi cari lettori di Cucina con Nonna Ariella, oggi vi si presenta una ricetta molto ricca e sosanziosa che ha un pezzo di storia alle sue spalle, il Pollo alla Marengo ha due versioni, quella originali utilizza gamberetti dk fiume mentre l’alternativa usa funghi porcini, sta a voi scegliere quale sia la migliore e quella che piacedi più!

La leggenda racconta che Durand, il cuoco di Napoleone, dopo la sconfitta degli Austriaci a Marengo, volesse preparare un magnifico pranzo sia a Napoleone che allo suo stato maggiore, con le poche cose che aveva raccolto dai contadini e raccolse, per rendere più ricca la ricetta, i gamberetti nei fiumi vicini; a Napoleone piacque così tanto il pollo preparato in questo modo che volle Durand sempre con sé e la ricetta divenne famosa in  tutte le corti europee.

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Ingredienti per 8 persone:

  • 1 pollo giovane di circa 1 chilo
  • 3 dl di vino bianco secco
  • 400 grammi di gamberi di fiume (oppure di funghi)
  • olio q.b.
  • 8 fette di pane 
  • 8 uova
  • 200 grammi di cipolla
  • 300 grammi di pomodori maturi
  • 2 spicchi di aglio
  • prezzemolo q.b.
  • sale q.b.

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Preparazione:

  1. Pulire e fiammeggiare il pollo, dividerlo in 8 pezzi, friggerlo in abbondante olio molto caldo.
  2. Nel frattempo porre sul fuoco, in un tegamino, metò del vno e 1,5 dl di acqua, salare e farvi cuocere i gamberi di fiume (in alternativa i funghi).
  3. Immergendole nell’olio friggere le fette di pane e le uova.
  4. A parte, far appassire a fiamma dolce e con poco olio le cipolle affettate.
  5. Quando il pollo è quasi cotto, toglierlo dal fuoco, scolare l’olio e aggiungere al fondo di cottura i pomodori maturi spellati, privati dai semi e sfilettati, il vino rimasto e l’aglio.
  6. Far restringere il sugo a fiamma vivace per circa 15 minuti, quindi aggiungere le cipolle giù cotte, il pollo e il sale.
  7. Quando i pezzi di pello si saranno ben insaporiti (5 minuti), disporli su un piatto di portata con il sugo, disporre su ognuno un uovo fritto, contornandoli con le fette di pane fritte e i gamberi (o i funghi) e cospargere il tutto con il prezzemolo tritato.

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Per questo importante secondo piatto legato a Napoleone, l’abbinamento del vino non è tra i più facile ma si consiglia un piemontese d’eccezione il Nebbiolo: Il suo colore è rosso intenso con riflessi granati accentuati dall’invecchiamento e il suo bouquet rivela note di frutti di bosco, lampone, fragolina selvatica, geranio, cuoio, tabacco, cannella e vaniglia. Al palato, il vino Nebbiolo si presenta decisamente secco e strutturato, armonico e di grande eleganza.

Un buon proseguimento dalla vostra Nonna Arie

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